OGGETTO: Pechino, una potenza sul mare
DATA: 05 Marzo 2025
SEZIONE: Geopolitica
Lo sviluppo della Marina Militare della Repubblica Popolare (PLA Navy) è un tema di crescente interesse geopolitico. Il rapporto del 16 dicembre 2024 del Dipartimento della Difesa USA ha evidenziato come tale flotta sia destinata a divenire la più numerosa e potente del mondo in brevissimo tempo.
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Negli ultimi anni, la Cina ha avviato, con pesanti sforzi, un’operazione di modernizzazione e ampliamento della sua flotta, con l’ambizione di consolidare una posizione di preminenza nel dominio marittimo mondiale. Secondo il rapporto del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti del 16 dicembre 2024, la PLA Navy è destinata a diventare la più grande al mondo nei prossimi anni, un obiettivo che sembra essere alla portata della Cina grazie a un piano ambizioso di rinnovamento e di rafforzamento delle sue capacità navali. Nel corso del 2024, la PLA Navy ha compiuto importanti progressi nelle sue operazioni, con il dispiegamento simultaneo di due gruppi da battaglia di portaerei nel Mar Cinese Meridionale. L’esercitazione dell’ottobre 2024, che ha visto per la prima volta la Liaoning e la Shandong operare insieme, ha segnato un avanzamento significativo nelle capacità di proiezione marittima della Cina. Tali manovre, che si inseriscono nel contesto di un addestramento al combattimento in mare aperto, non sono solo una dimostrazione di forza, ma anche un indicatore del crescente miglioramento delle operazioni della PLA Navy. Sebbene la Cina non adotti la terminologia di “gruppi da battaglia” come nelle forze navali della NATO, l’esercitazione ha rappresentato un passo importante nell’acquisizione di competenze operative avanzate, in linea con la strategia geopolitica del Paese di espandere la propria influenza nelle acque internazionali.

L’intensificazione delle attività militari ha suscitato forti preoccupazioni tra le nazioni vicine, in particolare Taiwan, che vede nelle operazioni della PLA Navy una crescente minaccia. Il Ministro della Difesa taiwanese ha espresso preoccupazioni circa l’ampliamento del raggio di manovra della marina. L’orientamento della Cina verso una “normalizzazione” delle sue operazioni navali nel Mar Cinese Meridionale aumenta il rischio di escalation. Taiwan, da parte sua, sta intensificando il monitoraggio delle manovre cinesi e potenziando le proprie capacità difensive, mentre gli Stati Uniti e i loro alleati stanno cercando di contenere l’avanzamento della Cina attraverso alleanze regionali, come il “Quad” con Giappone, India e Australia.

Il programma di modernizzazione della Marina cinese sotto la guida di Xi Jinping sta trasformando la PLA Navy in una forza navale di livello globale. Con il varo della portaerei Fujian, la quale entrerà in servizio nel 2025, la Cina sta facendo un significativo passo in avanti in termini di capacità tecnologica. La Fujian rappresenta la portaerei più avanzata mai costruita dalla Cina, con un dislocamento di oltre 80.000 tonnellate e l’introduzione delle catapulte elettromagnetiche (EMALS). Tali innovazioni tecnologiche consentono di lanciare aerei più pesanti e aumentare le sortite per unità di tempo. La Fujian si distingue anche per la sua capacità di operare con una varietà di velivoli da combattimento, inclusi radar AWACS e altri aerei pesanti, ampliando notevolmente le opzioni operative della Cina.

A questa avanzata capacità operativa, va aggiunta la crescente potenza logistica della marina cinese, che include navi di supporto avanzate in grado di operare in acque lontane e di rifornire le navi in mare. Questo è un aspetto cruciale per le operazioni al di fuori della zona di sicurezza tradizionale della Cina, consentendo alla PLA Navy di ampliare la sua portata operativa globale, come dimostrato dalle missioni nel Golfo di Aden.

Le ambizioni marittime della Cina non si limitano alla difesa nazionale, ma riflettono una strategia geopolitica globale. Il controllo delle principali rotte marittime è fondamentale per la crescita economica della Cina, e Pechino sta cercando di consolidare la sua posizione strategica estendendo la sua influenza in regioni chiave come l’Africa, il Medio Oriente e l’Asia. Attraverso la costruzione di basi logistiche in paesi come il Pakistan, il Bangladesh e il Kenya, la Cina sta creando una rete di infrastrutture che le consente di proiettare la sua potenza marittima ben oltre le sue acque territoriali. In particolare, sta cercando di dominare il Mar Cinese Meridionale, una delle rotte marittime più attive del mondo.

L’espansione della Marina cinese ha provocato una risposta da parte delle potenze occidentali, in particolare gli USA, che vedono il rafforzamento delle capacità navali cinesi come una minaccia diretta ai loro interessi marittimi globali. Nel 2022, la Cina ha superato gli Stati Uniti per numero di navi da guerra, con oltre 370 navi in servizio, e la sua flotta continua a crescere. L’obiettivo di Pechino di raggiungere i 435 edifici entro il 2030 è un chiaro segnale della sua determinazione a diventare una superpotenza navale.

Il rafforzamento della potenza navale cinese avrà sicuramente un impatto significativo sugli equilibri nell’Indo-Pacifico e oltre. In particolare, il crescente dominio della Cina nello Stretto di Taiwan potrebbe alterare la stabilità della regione, con implicazioni dirette per la libertà di navigazione e la sicurezza marittima globale. La volontà di trasformare lo Stretto di Taiwan in un “mare interno” potrebbe compromettere le capacità degli Stati Uniti di intervenire nella regione e indebolire le alleanze regionali. Inoltre, la presenza crescente delle forze navali cinesi in aree come il Mar Cinese Meridionale e l’Indo-Pacifico sta creando nuove tensioni geopolitiche, che potrebbero sfociare in conflitti diretti o in una guerra per procura. Le nazioni alleate di Taiwan, tra cui gli Stati Uniti, Giappone e Australia, sono sempre più preoccupate.

La modernizzazione e l’espansione della PLA Navy rappresentano un elemento centrale nella strategia geopolitica della Cina. Con una flotta in costante crescita e una capacità tecnologica sempre più avanzata, la Cina sta cercando di consolidare la sua posizione come potenza marittima globale, con un obiettivo chiaro: dominare le rotte marittime strategiche e aumentare la sua influenza internazionale.

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