La Finlandia non è più quella di una volta

Dietro l’immagine idealizzata della patria del welfare, dell’istruzione d’eccellenza e della felicità, dalle parti di Helsinki si nascondono crisi strutturali e contraddizioni profonde: stagnazione economica, debito crescente, disoccupazione elevata, declino tecnologico, tensioni con la Russia e fallimenti della politica di spesa. La sanità e la scuola, un tempo vanto nazionale, mostrano limiti evidenti, mentre le riforme di austerity e le sfide geopolitiche mettono alla prova l’idea stessa di modello nordico sostenibile.

Folgorato sulla via del sovranismo

Un anno dopo il rapporto sulla competitività, Draghi riemerge come critico del modello europeo, denunciando mercantilismo tedesco, austerità e compressione salariale. Le sue ammissioni mettono in discussione le scelte dell’UE e dell’Italia, rivelando contraddizioni profonde. Il nuovo discorso apre interrogativi sulla responsabilità politica e sulla possibilità di una svolta industriale, mentre il paese accoglie tutto con disarmante passività, che riflette anni di errori strutturali e mancate scelte strategiche per l’Europa.

Siamo un Continente sotto assedio

In un mondo segnato da polarizzazioni interne, crisi della democrazia e pressioni esterne generate dall’universalismo occidentale, l’Europa appare un vaso di coccio tra potenze inquiete e identità in conflitto. Per evitare nuove derive e preservare la propria autonomia culturale, il Continente deve recuperare realismo, responsabilità e la propria tradizione di saggezza storica, coltivando dialogo, misura e limiti nel potere, per navigare un ordine globale sempre più instabile e imprevedibile oggi.

Il baricentro tedesco

La crescente fragilità dell’Unione Europea ridefinisce gli equilibri continentali, con una Germania che, tra potenza industriale e disciplina fiscale, tenta di affermare una nuova centralità strategica. Mentre Londra consolida l’asse nordico e Parigi appare indebolita, Berlino si prepara a guidare la trasformazione militare ed economica dell’Europa post-Brexit.

Il malato d'Europa è oltralpe

La legge di bilancio incombe, e Macron tira a campare. In attesa della prova elettorale del 2026 e delle presidenziali 2027, si rinnova la fiducia al Primo Ministro uscente, con la speranza che le decisioni del prossimo biennio non lascino spazio a forze crescenti che potrebbero far cambiare il vento anche dalle parti dell’Eliseo. L’Italia insegna, stare all’opposizione conviene più che governare.

Guillaume Tabard (caporedattore Le Figaro): «Ci sono stati dei gollisti dopo De Gaulle. Non ci saranno macronisti dopo Macron.»

Cosa sta avvenendo tra le pieghe della società francese e quale sarà il futuro delle destre? Ne parliamo con Guillaume Tabard, caporedattore ed editorialista politico del quotidiano "Le Figaro", che nei suoi ultimi libri ha indagato i nodi e le "maledizioni" della destra, oltre a mostrare vizi e virtù del tecnocentrismo del Presidente della Repubblica, Emmanuel Macron.

La fine della cristianità

Dal tramonto della cristianità al ritorno del paganesimo: Chantal Delsol racconta la lunga ritirata della Chiesa e il nuovo orizzonte spirituale dell’uomo contemporaneo, tra nostalgie perdute e silenziosi testimoni del Vangelo.

Lamberto Dini: «Penso che in Ucraina più che una pace avremo un armistizio sul modello coreano. Ma Zelensky segua Trump.»

«Credo che Kiev dovrebbe agire in sintonia con l’azione del presidente USA senza contrastare i suoi orientamenti, ma dotandosi di sano realismo. Anche perché senza Washington la stessa azione dell’Ucraina non ha futuro.»

Cronistoria della Germania ordoliberale

Comprendere la necessità strategica per lo Stivale di affrancarsi dalla subordinazione al dominus tedesco recuperando spazi di agibilità per far valere una politica economica espansiva che assicuri una piena occupazione riacquistando margini di spesa pubblica, equivale a conoscere le dottrine ordoliberaliste che fanno da impalcatura per il sistema europeo per come lo conosciamo.

Il mistero dell'assalto all'Ambasciata nordcoreana

A Madrid, lo scorso 22 febbraio 2019, l’ambasciata nordcoreana viene assaltata da oscuri soggetti addestrati in un'operazione paramilitare mai chiarita pienamente. Un unico obiettivo: impadronirsi di documenti riservati del governo di Kim Jong-un.

La nuova sfida Balcanica

Dalla fine del 2024, la Serbia è attraversata da un’ondata di proteste studentesche che si sono trasformate in un movimento nazionale di opposizione al presidente Aleksandar Vučić e alla sua linea politica. In un contesto segnato da profonde fratture interne, ambizioni europee in stallo, e legami strategici con Russia e Cina, i giovani guidano una mobilitazione senza precedenti.

Helsinki dopo il gelo

In Finlandia la retorica neutralista è stata ormai superata, al suo posto è aumentata la spesa militare e la sicurezza di frontiera. Sono 1340 i chilometri che delineano il confine russo-finlandese, oggi fondamentale e soprattutto in via di rafforzamento sia da parte finlandese, con investimenti in recinzioni, mine antiuomo, droni e personale; sia da parte di Mosca con la riattivazione di vecchie basi militari dell’era sovietica.
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