Il nuovo controllo psicopolitico

L'importanza del pensiero di Byung-Chul Han è ormai inaggirabile, perché mette al centro l'impatto tecnologico sulle nostre vite e sul mondo che verrà. Questo, nella fase di affermazione dell’A.I., si dimostra linfa imprescindibile ad alimentare il dibattito e le domande sul presente, anarcoide e indomabile, che stiamo vivendo.

Gli alberi muoiono in piedi

La storia di Alexandros Panagulis, detto Alekos, è una lezione di democrazia e cittadinanza attiva per tutti. Un monito granitico per non dimenticarci mai che a volte morire è una maniera per vivere e che esistono uomini capaci di essere politici anche e soprattutto in tempo di conflitto.

Il futuro dei conservatori dopo Trump

J.D. Vance è stato scelto come candidato alla vicepresidenza. Un nome che è un'indicazione netta sul futuro del Partito Repubblicano voluto da Donald Trump. Vance, salito alla ribalta come rappresentante delle battaglie di una classe media indebolita e paranoica, ha in realtà in Peter Thiel uno dei padri politici, quanto di più lontano dalla sua storia personale, al netto delle posizioni conservatrici che li accomunano. È per questo che se dovesse entrare alla Casa Bianca sarebbe più una vittoria per i venture capitalist californiani che non per la Rust Belt.

Il fratello diverso che non fu mai Re

La vita di Umberto Agnelli è stata un mix tra grandi intuizioni e aspettative deluse. In un clima da fine impero, Umberto Agnelli ebbe modo di dimostrare che la crisi della Fiat non fosse irreversibile e che, con il giusto compromesso tra esperienze manageriali e impegno degli azionisti, sarebbe stato possibile il rilancio di una grande casa automobilistica data per spacciata. Ma il suo arrivo al vertice coincise con la morte, che lo colse nella sua tenuta dopo appena diciotto mesi al Lingotto.

Terza via all’italiana

Durante l’alba della Repubblica il grande storico dell’illuminismo Franco Venturi dimostrava che lo Stato italiano poteva fondarsi su una forma politica terza rispetto al liberalismo importato da oltreoceano e al comunismo di matrice sovietica. Sottolineava, inoltre, l’unità inscindibile fra esercizio attivo dalla cultura e militanza politica; tutto il contrario di come la rappresentanza politica è interpretata oggi dalla gran parte dei parlamentari italiani.

Il trasformista del popolo

"Trump o Biden?" - A questa domanda Giuseppe Conte ha risposto non rispondendo, facendo tornare alla memoria un vecchio modo di fare politica che in Italia, di decennio in decennio, s'incarna in un politico diverso. Stavolta, ha trovato sede nell'Avvocato del popolo. Eppure, nonostante siano pratiche generalmente disprezzate, essa hanno da sempre garantito una vita politica più lunga: la sua sembra così, in prospettiva, l'unica vera opposizione al governo Meloni.

La neve e il fuoco della provincia

Una figura come quella di Giorgio Bocca, scomparso il 25 dicembre del 2011, ci ricorda cos’è stato il miglior giornalismo italiano del secolo scorso. L’esperienza partigiana nelle montagne sopra Cuneo, tra le altre cose, gli aveva insegnato di essere fedele alle proprie idee. A noi oggi non rimane che raccoglierne la lezione di assoluta intransigenza nei confronti della realtà.

Il Mediterraneo di Ardengo Soffici

"Misteriosamente sento fluire un tempo d’oro / Dove tutto è uguale". Le poesie e i dipinti di Ardengo Soffici aiutano a riscoprire un pensiero mediterranista, per proiettare innanzitutto l'Italia, ma pure l'Europa tutta, verso il continente africano e le infinite suggestioni che il suo mare saprebbe darle.

Giovanni Boccaccio, il trickster

Quando la peste trascina i fiorentini al grado zero della civiltà, i protagonisti del Decameron riparano in campagna a raccontarsi storie. I personaggi da loro narrati rappresentano un mondo che tenta di decostruire i vecchi riti per crearne di nuovi. Chi vive nell'ipocrisia esce generalmente sconfitto, mentre l'originalità e le pulsioni desideranti vengono premiate con il puro godimento della vita.

L’ombra di Giuliano Amato

Già ottantacinquenne, la nomina alla Commissione algoritmi culmina una carriera vissuta fra il politico e l’intellettuale, ma sempre troppo tecnica per dargli aspirazioni da statista popolare. Sulle sue spalle si è caricato di responsabilità terribili: per questo ambiva ad un riconoscimento, e invece rimarrà per tutta una vita nell’ombra, mentre il suo ricordo si mescola a rancori mai sopiti. È l'uomo "che ha messo le mani nelle tasche degli italiani", uno stigma che lo ha da tempo consegnato alla storia.

Essere moderni secondo Calvino

Pubblicato nel 1957, Il Barone Rampante è la lucida analisi di una modernità vista come atto di ribellione dai risvolti imprevedibili.

Il destino manifesto di Bukele

Da colorito personaggio millennial ad autocrate in pectore: quella del presidente del Salvador è la prossima metamorfosi del populismo?
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