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Claudio Gallo

Cani di carta

“Il direttore è culo e camicia col Gran Ciambellano della Repubblica e lui è l’uomo di Wuckburg, il referente del caro alleato imperiale, più di chiunque altro. Questo ovviamente lo dico solo a lei, perché capisca. Cose note che è meglio tacere”.
“Il direttore è culo e camicia col Gran Ciambellano della Repubblica e lui è l’uomo di Wuckburg, il referente del caro alleato imperiale, più di chiunque altro. Questo ovviamente lo dico solo a lei, perché capisca. Cose note che è meglio tacere”.

Il giornalista della Gazzetta di Moralia, Rodolfo Rodrick, scopre che la nuova rete idrica di Bengodi è costruita con materiali altamente cancerogeni. Ma un fatto dev’essere riconosciuto dalla società per esistere; e il governo tace per non indisporre l’Impero alleato di Aurelia dove si producono le tubature. La fonte della notizia è un dirigente della Società Acque Potabili, che poco dopo si uccide. È la prima di una serie di morti sospette che coinvolge chiunque incroci la rivelazione. Per scrivere lo scoop della vita, Rodolfo dovrà sopravvivere alla censura invisibile dei media e al mondo letale dei servizi segreti.

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L’autore: 

Claudio Gallo, giornalista, ha seguito da inviato il Medio Oriente – in particolare l’Iran e le primavere arabe – per il quotidiano “La Stampa”, ricoprendo anche l’incarico di capo degli Esteri e corrispondente da Londra. Collabora a diverse testate internazionali tra cui “Al Jazeera”, “Asia Times” e “Los Angeles Review of Books”. Insieme a Gianni Vattimo e Armando Torno ha pubblicato il pamphlet A proposito dell’amore (2017). Il romanzo L’ultimo albero ha segnato, nel 2018, il suo esordio narrativo.

227
2024
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