A vent’anni dalla morte di Nicola Calipari, il prefetto Vittorio Rizzi, nuovo Direttore del Dis, assieme all’autorità delegata ai servizi segreti sottosegretario Alfredo Mantovano, al presidente del Copasir on.Lorenzo Guerini e ai direttori dell’Aise, Giovanni Caravelli, e dell’Aisi, Bruno Valensise, hanno svelato al Parlamento il contenuto della Relazione annuale sulla politica dell’informazione per la sicurezza 2025.
«L’obiettivo è condividere con il Parlamento – e attraverso di esso con la comunità nazionale – i risultati dell’azione intelligence e, al contempo, restituire un’immagine quanto più fedele possibile di un quadro securitario in costante deterioramento. Al moltiplicarsi degli scenari di crisi si associa, infatti, una loro sempre più profonda interconnessione. Ne derivano fenomeni di minaccia multiformi, sfide securitarie che attraversano domini e travalicano le tradizionali distinzioni operative».
In un mondo in continua evoluzione, lo scenario globale viene analizzato secondo tre parole chiave: instabilità, incertezza, competizione. Più che il fronte interno sembra preoccupare la frontiera esterna. L’analisi evidenzia come la situazione mondiale sia influenzata da fattori come l’instabilità, la competizione e le incertezze, con particolare attenzione ai conflitti in Gaza e Ucraina, e alle tensioni nel Mediterraneo e nell’Indo-Pacifico. La relazione si compone di due sezioni.
La prima è dedicata allo scenario internazionale e avvia dalla crescente instabilità alle porte dell’Europa: il conflitto russo-ucraino, la guerra in Medio Oriente e la minaccia jihadista che da essa ha tratto opportunità di rilancio. Allarga dunque lo sguardo all’incertezza che avvolge altri quadranti all’attenzione intelligence (Balcani e Africa) o che deriva da ulteriori fattori di rischio (la minaccia ibrida alle democrazie liberali), e poi alla competizione che accomuna l’emergente protagonismo di un “Global South” sempre più variegato, le tensioni nell’Indo-Pacifico, i mercati globali delle materie prime e, in tale contesto, la tutela degli assetti strategici nazionali.
La seconda sezione si sviluppa sulle sfide globali che, superando ampiamente l’orizzonte annuale di questo documento, attraversano e connettono gli scenari di crisi. È anche attraverso la comprensione di temi quali i trend demografici e migratori, l’innovazione tecnologica, le sfide poste dal cambiamento climatico e dagli squilibri socio-economici che l’Intelligence affina la capacità di discernere le evoluzioni della realtà internazionale e offrire scenari che migliorino il posizionamento dell’Italia sullo scacchiere globale.
Elemento di novità anche di questa edizione è rappresentato dal dashboard infografico che ha l’obiettivo di restituire la complessità dei temi osservati. Importanti approfondimenti, infine, si ritrovano nell’inserto dedicato all’intelligenza artificiale che, da una prospettiva d’intelligence, inevitabilmente indirizzata verso le possibili minacce al corretto funzionamento della vita democratica, affronta i diversi profili in cui l’IA mostra il suo potenziale dirompente, dalla trasformazione del mondo del lavoro alle applicazioni militari. Entrambe le sezioni contengono analisi delle sfide di sicurezza nazionale con approfondimenti dei dati relativi alle attività operative.
In questo scenario complesso, emerge la necessità di un approccio strategico da parte dell’Italia, basato sul rafforzamento delle alleanze internazionali, sulla protezione degli asset nazionali e sull’implementazione di misure più efficaci per contrastare le minacce ibride e la criminalità organizzata. La gestione della sicurezza nazionale non può più essere affrontata con logiche emergenziali, ma richiede una visione di lungo termine, capace di anticipare le sfide future e proteggere la stabilità democratica del Paese. La Relazione non tace il ruolo di Russia e Cina come principali attori «capaci di porre in essere campagne coordinate, multi-vettoriali e sinergiche in grado di sfruttare alcune caratteristiche strutturali e attaccare le debolezze sistemiche dei Paesi occidentali». Non sorprende, in un contesto di tensioni e interferenze, la crescita delle notifiche relative al golden power.
Nessuna informazione aggiuntiva è arrivata da Mantovano sui dossier caldissimi che hanno agitato le acque negli ultimi mesi: il caso Almasri e la questione del softwer Paragon. Eppure, dice Mantovano, nonostante l’elevato livello di uso tecnologico, la gestione del fenomeno richiede un approccio più strutturato, in grado di bilanciare sicurezza e rispetto dei diritti umani. Qualche lieve flessione arriva, proprio dall’autorità delegata, in materia di riforma del sistema integrato del servizio informativo, rimanendo pur sempre ancorati ai principi, dentro una cornice valoriale ed un perimetro di adeguati assetti istituzionali che poco spazio lascia a visioni politiche concentrandosi sulla funzione di governo dentro il cui alveo riposa l’intelligence, che più di ogni altro pubblico potere incrocia silenzio e servizio.