OGGETTO: Lo Zar americano dell'antiterrorismo
Dal Dispaccio #20 del 25.07.2024
In un periodo di feroci critiche verso l’intelligence Usa, Brett Holmgren è stato chiamato a dirigere il National Counterterrorism Center (NCTC), che collabora con l’FBI per la gestione delle minacce interne. Vicino al Partito Democratico, Holmgren dovrà agire durante quello che Michael Morell - ex Direttore della CIA - ha definito “il periodo più pericoloso dal 2001”. All’orizzonte preoccupano le Olimpiadi e il voto di novembre.
VIVI NASCOSTO. ENTRA NEL NUCLEO OPERATIVO
Per leggere via mail il Dispaccio in formato PDF
Per ricevere a casa i libri in formato cartaceo della collana editoriale Dissipatio
Per partecipare di persona (o in streaming) agli incontri 'i martedì di Dissipatio'

All’età di 43 anni, Brett Holmgren non si aspettava di lasciare così improvvisamente il Bureau of Intelligence and Research (INR), che ha contribuito a trasformare per fare dell’intelligence un vero e proprio strumento della diplomazia americana. Le condizioni del suo arrivo alla sede di Liberty Crossing a McLean, in Virginia, confermano la determinazione di Avril Haines, capo dell’Office of the Director of National Intelligence (ODNI), che lui conosce bene, ad agire rapidamente in vista delle sfide di sicurezza dell’estate: i Giochi Olimpici di Parigi 2024, fonte di crescente preoccupazione a Washington, e le elezioni del prossimo 5 novembre, che potrebbe venire infuocata da reazioni impreviste e commenti incendiari.

Questo articolo è stato inserito nell’ultimo Dispaccio, una lettera confidenziale di 8 pagine in pdf riservata ai membri del nucleo operativo di Dissipatio con contenuti e informazioni esclusive e inedite. Sempre da stampare, maneggiare, e conservare con cura.

Per ricevere il Dispaccio entra nel nucleo operativo

I più letti

Per approfondire

Della prospettiva americana su Netflix

Gli Stati Uniti temono di collassare sotto il peso delle loro contraddizioni irrisolte e irrisolvibili. La sua società è sull'orlo della guerra civile. Le sue infrastrutture sono fragili. E l'immagine di un mondo in rivolta, contro l'American dream, nutre le sue ansie. Una visione che si concretizza nell'immaginario hollywoodiano.

Negoziati, pace, dilemmi

La parola "pace" è tornata a far parte del lessico diplomatico internazionale, ma la sospirata pace giusta è improbabile: l’equilibrio sul campo è per Putin decisamente vantaggioso, e l’impegno di Trump ad un ritiro immediato riduce il suo spazio di negoziazione. Difficile che il primo ceda alle lusinghe del secondo, promesse che, soprattutto, potrebbero essere in scadenza a breve.

Una separazione incruenta

A tre anni dall’assalto a Capitol Hill, nell’America sempre più divisa si inizia ad immaginare una possibile convivenza post-federale. Un difficile National Divorce consensuale il cui rischio, dietro l'angolo, è sempre che sfoci in conflitto aperto. E pluribus duo?

TrumpAmerica – Atto secondo

Si avvicina il fatidico 3 novembre ed è giunto il momento di fare un bilancio complessivo di quattro anni di presidenza Trump. Cerchiamo di capire le origini e i motivi della polarizzazione e della violenza che stanno regnando nella società americana.

La corsa alle miniere spaziali

La nuova febbre dell'oro si consumerà nello spazio, e la commistione di industria privata con fondi pubblici degli Stati Uniti non sembra oggi avere rivali degni di nota. Forte di investimenti miliardari e tecnologie all'avanguardia, l'estrazione mineraria spaziale potrebbe ridefinire completamente gli equilibri globali delle risorse strategiche, ponendo Washington in una posizione di vantaggio competitivo del tutto nuova. In questo scenario, Elon Musk emerge come figura cardine: tra le sue aziende come SpaceX e la rinnovata influenza politica egli potrebbe essere la chiave di volta per un nuovo predominio senza precedenti nel controllo delle risorse extraterrestri.

Gruppo MAGOG