Mercoledì scorso gli alunni cinesi sono tornati a scuola. La pandemia pare debellata, i bimbi, comunque, si aggirano, in fila, con le mascherine, la cartella, i genitori al fianco. Educati, composti, forse un po’ tristi. Quest’anno nel piano di studi c’è una novità. I nuovi libri di testo consegnati ai bimbi di sette anni, infatti, contengono una sezione dedicata al “Pensiero di Xi Jinping”. Il Partito Comunista Cinese mira a estendere il culto della personalità di Xi, cominciando con l’educazione dei bambini, per coltivare una generazione di patrioti.
Il Ministero dell’istruzione ha detto di aver incorporato l’ideologia politica di Xi – come va in voga definirla – nel curriculum nazionale, dalle scuole primarie ai corsi di laurea. Gli insegnanti della scuola primaria, in particolare, hanno il compito di “piantare i semi dell’amore per il partito, per la patria, e instillare il socialismo nel cuore dei ragazzi”, secondo i nuovi piani curriculari e i canoni della missione ‘progressista’.
I nuovi testi scolastici, così, sono decorati da citazioni del Presidente Xi, da aforismi e pensieri; il Presidente ha il volto sorridente, ha le fattezze del benefattore che si china sui sudditi più piccoli con imperiale generosità. Gli studenti delle scuole elementari, tra l’altro, studieranno i risultati ottenuti dalla civiltà cinese e il ruolo del Partito Comunista nell’alleviare la povertà e nel combattere la pandemia di Covid-19. I capitoli del libro di testi sono intervallati da citazioni di Xi su patriottismo e dovere, e da aneddoti che riguardano i suoi incontri con i cittadini comuni. La pratica di governo – benevolenza, rettitudine, rispetto dei riti familiari e sociali – media il confucianesimo in visione comunista.
Nel sussidiario si legge, tra l’altro, che “Nonno Xi Jinping è molto impegnato nel lavoro, ma i suoi impegni non gli impediscono di unirsi alle nostre attività e di occuparsi della nostra crescita”. Il cosiddetto pensiero di Xi, ha trovato organica espressione nel 2017, durante il diciannovesimo Congresso nazionale del Partito Comunista Cinese, è stato ribadito nel 2018, è riassunto in 14 punti:
1. Rinforzare la leadership del Partito Comunista Cinese in tutte le forme di lavoro in Cina;
2. Il PCC deve adottare un approccio centrato sulla persona per fini di interesse pubblico;
3. Perseguire uno “sviluppo globale delle riforme”;
4. Adottare nuove idee scientifiche per “uno sviluppo innovativo, coordinato, verde, condiviso”;
5. Perseguire il “socialismo dai caratteri cinesi” con “il popolo padrone del Paese”;
6. Governare la Cina secondo lo Stato di diritto;
7. “Praticare i valori fondamentali socialisti”, che includono marxismo, comunismo e socialismo secondo il carisma cinese;
8. “Migliorare la vita e il benessere del popolo è l’obbiettivo primario dello sviluppo”;
9. Sviluppare politiche di “risparmio energetico e tutela ambientale” e “contribuire alla sicurezza ecologica mondiale”;
10. Rafforzare il Sistema di sicurezza Nazionale della Cina;
11. Controllo assoluto del PCC sulle forze dell’esercito;
12. Perseguire la politica di una sola Cina, avviando la riunificazione nazionale con Hong Kong, Macao, Taiwan;
13. Stabilire le basi per un destino comune tra il popolo cinese e altre popolazioni nel mondo, per costruire un “pacifico scenario internazionale”;
14. Approfondire la disciplina nel PCC
La costituzione, dal 2018, in seguito a una riunione legislativa, ha abolito i limiti del mandato di Xi. I suoi principi vengono adottati in ambiti diversi, dalle arti alla lotta al Covid-19, e divengono oggetto di studio nelle università.
La spinta a indottrinare i bambini giunge mentre il Partito Comunista sta conducendo un’ampia campagna contro quelle che ritiene influenze in grado di corrompere lo spirito dei giovani: videogame, celebrità americane, strumenti educativi stranieri. I libri di testi dei bambini approfondiscono argomenti diversi, con lo scopo di dimostrare che la Cina è “una grande potenza socialista moderna”.
“Il lavaggio del cervello comincia dall’infanzia”, ha scritto un utente sulla piattaforma social Weibo. Tuttavia, benché alcuni genitori non siano in accordo con le nuove direttive educative, nessuno ha accettato di farsi intervistare dall’Agenzia France-Presse, che per prima ha divulgato la notizia: parlare con media stranieri può essere un pericolo.
Wang Fei-Ling, professore di affari internazionali alla Georgia Tech, ha detto che i libri di testi di nuova adozione sono un esempio dello sforzo del PCC “di esplicitare un culto della personalità intorno a un leader forte quanto Mao. Guardando a ciò che è accaduto nella società cinese negli ultimi quattro decenni, è probabile che molti genitori disapprovino, ma che a nessuno venga in mente di protestare pubblicamente”.
Da tempo gli studenti cinesi hanno nel loro curriculum di studi lezioni di dottrina politica e di patriottismo: ciò che è cambiato è l’inattesa e capillare esaltazione del “culto di Xi”, che va di pari passo con la prepotenza del culto dello Stato.