OGGETTO: Belgrado si disallinea
Dal Dispaccio #18 del 29.04.2024
Quella che poteva apparire solo come una suggestione da fantapolitica sembra sempre più vicina a realizzarsi. Ai BRICS potrebbe aggiungersi la Serbia: Xi e Vucic vorrebbero lavorare per raggiungere quest'obiettivo in un futuro non troppo distante.
VIVI NASCOSTO. ENTRA NEL NUCLEO OPERATIVO
Per leggere via mail il Dispaccio in formato PDF
Per ricevere a casa i libri in formato cartaceo della collana editoriale Dissipatio
Per partecipare di persona (o in streaming) agli incontri 'i martedì di Dissipatio'

Il Presidente serbo Aleksandar Vucic sta prendendo in seria considerazione l’idea di abbandonare i sogni di adesione all’Unione Europea e di entrare invece nel gruppo BRICS, in quello che sarebbe un importante cambiamento geopolitico.

Questo articolo è stato inserito nell’ultimo Dispaccio, una lettera confidenziale di 8 pagine in pdf riservata ai membri del nucleo operativo di Dissipatio con contenuti e informazioni esclusive e inedite. Sempre da stampare, maneggiare, e conservare con cura.

Per ricevere il Dispaccio entra nel nucleo operativo

I più letti

Per approfondire

Ritorno alla serbosfera

La lezione ucraina, ci riporta inevitabilmente nei Balcani occidentali, dove tutto a questo punto è possibile.

Lo spirito di Johannesburg

I Brics si allargano, ma il loro è solo un "decoupling" comunicativo. Su tutto il resto sono lacerati da inconciliabili vedute e interessi.

Follia bosniaca, armi serbe

La storia di Gavrilo Princip (e della sua Mlada Bosna) rimane ancora oggi una delle più mistificate.

La Serbia in un limbo geopolitico

Tra i grandi stravolgimenti mondiali è passata un po’ in secondo piano la questione Balcanica. Lo scorso 15 marzo è in andata in scena a Belgrado la più grande protesta della storia del Paese. Ma per quale motivo? Al di là di tifoserie e campanilismi, può realmente cambiare qualcosa?

Il mio regno per un bitcoin

Per accelerare la dedollarizzazione e scardinare l'impero SWIFT, i BRICS daranno vita a una loro valuta. L'idea di una cripto non è troppo fantasiosa, anche secondo il presidente Lula.

Gruppo MAGOG