OGGETTO: L'alba di una nuova intesa cordiale
Dal Dispaccio #17 del 25.03.2024
Dopo la perdita dell’alleato italiano, la Cina punta sulla Francia. In queste settimane il Comitato Centrale del PCC e l’Eliseo lavorano a un incontro fra Macron e Xi.
VIVI NASCOSTO. ENTRA NEL NUCLEO OPERATIVO
Per leggere via mail il Dispaccio in formato PDF
Per ricevere a casa i libri in formato cartaceo della collana editoriale Dissipatio
Per partecipare di persona (o in streaming) agli incontri 'i martedì di Dissipatio'

L’incontro faccia a faccia a Parigi e poi al Castello di Versailles tra il Presidente francese Emmanuel Macron e il Ministro degli Esteri cinese Wang Yi del 20 febbraio si è rivelato molto produttivo. L’obiettivo dell’incontro era quello di definire gli interessi bilaterali dei due Stati in vista della prossima visita del presidente cinese Xi Jinping in Francia.

Questo articolo è stato inserito nell’ultimo Dispaccio, una lettera confidenziale di 8 pagine in pdf riservata ai membri del nucleo operativo di Dissipatio con contenuti e informazioni esclusive e inedite. Sempre da stampare, maneggiare, e conservare con cura.

Per ricevere il Dispaccio entra nel nucleo operativo

I più letti

Per approfondire

«La Russia non necessita di nessuna alleanza: le questioni cruciali per il suo futuro sono di carattere interno». La valutazione di Timofej V. Bordačёv

Intervista a tutto campo con il politologo russo, esponente di spicco del Club Valdai, sulle potenziali prospettive che attendono Mosca nelle relazioni con le altre potenze, regionali e non.

La sconfitta dell’asse

Macron e Scholz escono con le ossa rotte dalle europee. Il primo ha già chiamato elezioni parlamentari per poter imbrigliare i lepenisti, il secondo ancora non ha una ricetta per contenere l'avanzata conservatrice, che sembra un problema anche per Friedrich Merz. Alla loro sconfitta si accompagnerà un allontanamento dalle politiche belliche e green, anche qualora si andasse verso una sostanziale riconferma della maggioranza "Ursula". Ipotesi al momento più quotata, nonostante aleggi l'ombra di una Commissione "tecnica".

L’asse Tel Aviv-Budapest-Roma

Giorgia Meloni rimane indietro rispetto a Viktor Orban e Benjamin Netanyahu in termini di autonomia strategica, e fortemente allineata alla linea dura inglese. Ma i Midterm potrebbero ribaltare la sua narrativa sul conflitto.

Piccoli passi verso la sovranità digitale

Huawei, Whatsapp, TikTok, VK: gli anni Venti sono segnati dalla lotta per il dominio della politica statuale sul cyberspazio di Internet.

Quello di Beirut era molto più di un porto

Il terminale della Mezzaluna Sciita, quel corridoio politico, strategico e trans-confessionale che collega l'Iran al Libano passando per l'Iraq e la Siria, garantendo dunque uno sbocco fondamentale ai cosiddetti "mari caldi" del Mediterraneo, è stato sabotato, o semplicemente messo fuorigioco dal caso.

Gruppo MAGOG