L'editoriale

I confini del futuro

Questa è la quarta edizione di Libropolis. Visionaria ma con i piedi per terra, per affrontare con intelligenza la stagione della complessità. Dove tutto si trasforma, si trasfigura, si scompagina, si capovolge, e che affonda le radici nel passato guardando con prepotenza al futuro. Ci siamo. Siamo dentro alla storia.
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In L’apocalisse della modernità – uno dei migliori saggi storici di sempre sul Novecento europeo –  Emilio Gentile scriveva di un’intera generazione di artisti e di intellettuali, tra cui molti  italiani, cresciuti nel mito dell’«epoca bella della modernità trionfante», celebrata nell’esposizione universale di Parigi nel 1889, con la Tour Eiffel, opera simbolo della rivoluzione industriale, a fare da sottofondo. Il Progresso veniva così elevato a nuova religione, tutto il Vecchio Continente veniva catapultato nell’immaginario di una nuova era di pace e di prosperità, di una civiltà apparentemente ancora ricca, creatrice di simboli, capace di esportare fuori dai suoi confini il suo modello culturale. Eppure quella stessa generazione intravide in questa trasposizione dei valori l’origine della decadenza, proprio negli anni in cui Oswald Spengler scrive Il tramonto dell’Occidente.

Nel primo Novecento dunque, poggiando le basi su questa critica all’ideologia del Progresso, nasceranno delle vere e proprie avanguardie artistiche e letterarie che muovendosi tra giornali, riviste, teatri e musei, nutrivano la volontà di riconciliare l’individuo con la modernità usando se necessario anche gli stessi strumenti prodotti dalla modernità. Da qui, trascinati dall’euforia, nasce l’idea di abbracciare l’interventismo nella Grande Guerra come una catarsi collettiva, per poi diventare gli interpreti dell’angoscia profonda scatenata da quest’ultima. Per loro, il risveglio nel mondo post-bellico sarà un trauma.

2020. Un secolo dopo quegli accadimenti, ci ritroviamo a confrontarci di nuovo con una modernità, mutata nei decenni, che deve riconciliare l’individuo con essa. Così abbiamo deciso per la quarta edizione di Libropolis di collocarci in questa riflessione più ampia, dal carattere filosofico e non solo, col titolo:

I confini del futuro

Cercheremo, insieme ai nostri ospiti, di immaginare quali saranno le dinamiche e le caratteristiche della società del prossimo decennio, spaziando dalla politica interna a quella internazionale, dall’economia alle scienze sociali, dalla letteratura alla poesia alla religione, e tracciare appunto i nuovi confini per interpretare l’esistente, e gli orizzonti in cui muoverci. Con serietà e autorevolezza, senza scadere nella nostalgia del passato e nell’utopia dell’avvenire, con l’unica certezza che il futuro non si può fermare, ma che certamente deve essere compreso e governato, consapevoli che questo può presentare pericoli e problemi che la Politica e la Cultura sono chiamati a risolvere.

Il progetto grafico di Libropolis è ideato interamente da Lorenzo Vitelli

Da qui la necessità di leggere fra le righe del mondo che verrà con lo storico Franco Cardini, che aprirà il festival Venerdì 9 ottobre in un dialogo con Alessandro Mosti (presidente di Libropolis) nella Chiesa Annunziata (nuovo spazio concessoci dal comune di Pietrasanta e allestito ad hoc), sempre nel Chiostro di Sant’Agostino, partendo dal recente movimento iconoclasta. Di capire il rapporto tra democrazia e tecnocrazia con due attenti studiosi e saggisti, autori di diversi libri sul tema, come Lorenzo Castellani e Raffaele Alberto Ventura, e ancora affrontare insieme allo storico Luciano Canfora e al filosofo Paolo Ercolani la questione dello strapotere delle nuove tecnologie sui processi elettorali e allo stesso tempo l’ascesa del “capitalismo della sorveglianza”. Sabato 10 ottobre invece, sposteremo le lancette indietro di un secolo, con Davide Brullo e Silvia Bre per riportare la poesia nel dibattitto culturale. A seguire un dialogo sulle avanguardie artistiche e letterarie del primo Novecento tra Federico Mosso e Giordano Bruno Guerri. Sempre sabato parleremo della sfida elettorale tra Joe Biden e Donald Trump, a un mese dalle votazioni, con Patricia Thomas, corrispondente dell’Associated Press, e Luca Giannelli, caporedattore del TgLa7 nonché autore di America contro America, saggio in uscita a fine settembre per GOG Edizioni. L’intento è quello di scoprire le contraddizioni profonde che governano gli Stati Uniti. Infine chiuderanno la giornata Camillo Langone e Giovanni Lindo Ferretti, autore di Non invano (Mondadori), che descrive il “radicamento” come rifugio territoriale, spirituale e vitale per affrontare il futuro.

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Infine nella giornata conclusiva di Libropolis, Domenica 11 ottobre, apriranno le danze Gianluca Mazzini, vice direttore di Mediaset Sport e Julio Velasco, allenatore-filosofo della pallavolo, che tracceranno i confini tra sport, geopolitica e soft power, dai prossimi mondiali di calcio in Qatar fino all’esperienza in Iran dell’ex commissario tecnico della nazionale italiana. E sempre in ambito sportivo, nel pomeriggio, Giancarlo Dotto, Sandro Piccinini e Francesco De Core, risponderanno all’interrogativo “il calcio ha un futuro?”. Alessandro Aresu invece presenterà il suo “Le potenze del capitalismo politico” (La Nave di Teso), un libro necessario per comprendere la guerra fredda del Ventunesimo secolo tra Stati Uniti e Cina, mentre il professor Carlo Galli, insieme al professor Andrea Zhok, disegneranno i vecchi e i nuovi confini della sovranità degli Stati Nazione nell’epoca della governance globale. A chiudere i tre giorni di Festival, saranno Stenio Solinas e Giampiero Mughini, moderati da Carlos D’Ercole, in un dialogo febbrile, tra due personalità diversissime seppur speculari, che hanno vissuto per intero, nel dopoguerra, la stagione dell’attivismo intellettuale e militante a destra come a sinistra,  oltrepassando quel recinto ideologico in cui sono nati, superando quella retorica oltranzista in cui sono cresciuti, e cercando altrove, in altre terre, o in altri luoghi dello spirito, il modo per rivendicare orgogliosamente la loro diversità.

Questa è la quarta edizione di Libropolis, con tanti altri ospiti, eventi ed editori indipendenti che hanno aderito alla nostra iniziativa culturale. Visionaria ma con i piedi per terra, per affrontare con intelligenza la stagione della complessità. Dove tutto si trasforma, si trasfigura, si scompagina, si capovolge, e che affonda le radici nel passato guardando con prepotenza al futuro. Ci siamo. Siamo dentro alla storia.


Prossimamente su www.libropolis.org l’intero programma di Libropolis 2020!

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