OGGETTO: Helsinki dopo il gelo
DATA: 30 Giugno 2025
SEZIONE: Difesa
AREA: Europa
In Finlandia la retorica neutralista è stata ormai superata, al suo posto è aumentata la spesa militare e la sicurezza di frontiera. Sono 1340 i chilometri che delineano il confine russo-finlandese, oggi fondamentale e soprattutto in via di rafforzamento sia da parte finlandese, con investimenti in recinzioni, mine antiuomo, droni e personale; sia da parte di Mosca con la riattivazione di vecchie basi militari dell’era sovietica.
VIVI NASCOSTO. ENTRA NEL NUCLEO OPERATIVO
Per leggere via mail il Dispaccio in formato PDF
Per ricevere a casa i libri in formato cartaceo della collana editoriale Dissipatio
Per partecipare di persona (o in streaming) agli incontri 'i martedì di Dissipatio'

La Finlandia è sempre stata una nazione che ha fatto del non allineamento un proprio punto di forza, diventando un terreno franco per vari forum ed incontri tra potenze ostili fra loro. Dall’inizio del conflitto russo-ucraino nel 2023 si respira un’aria totalmente differente, fatta di paure, opportunità e nuove politiche in ambito di spesa militare. Dal 2023 Helsinki ha aderito alla NATO, come risposta all’invasione dell’Ucraina. Il 19 giugno di quest’anno il paese esce dalla convenzione di Ottawa – accordo internazionale contro l’utilizzo delle mine antiuomo – e il governo ha dichiarato di voler aumentare la spesa militare fino al 3 per cento del PIL entro il 2029, oggi è pari al 2,4 per cento. Il target dell’Alleanza, deciso all’Aia nell’incontro tenutosi il 24 e 25 giugno tra i 32 paesi membri, è di arrivare ad una spesa complessiva del 5 per cento del PIL in difesa e sicurezza da raggiungere entro il 2035, con una revisione programmata nel 2029.

La spesa sarà suddivisa in un 3,5 per cento per la difesa “core” e un 1,5 per cento in infrastrutture e cyber-sicurezza. Questo target non è però vincolante, si tratta infatti di un impegno politico. Esiste inoltre tra i paesi scandinavi una alleanza strategica anche in ambito di Difesa, il Nordic Defence Cooperation (Nordefco); di cui fanno parte oltre alla Finlandia anche Danimarca, Svezia, Norvegia e Islanda.

Tra le diverse dichiarazioni provenienti dalle istituzioni finniche, troviamo quelle del Presidente della Repubblica finlandese, Alexander Stubb. Il Capo di Stato ha infatti sempre sostenuto un maggiore impegno in ambito di Difesa, oltre ad essere un convinto sostenitore di Kiev. Nel 2023 prima dell’entrata ufficiale della nazione nell’Alleanza atlantica aveva dichiarato: “L’era del non-allineamento nella nostra storia è giunto al termine – inizia una nuova era”. Ad oggi è importante specificare che Helsinki rappresenta oltre la metà dell’intero confine terrestre tra i paesi NATO e la Federazione Russa. Si prospetta un massivo dispendio di forze materiali per costruire un “muro” con i vicini russi. Si parla di 200 chilometri di fortificazioni, con tanto di sensori e telecamere, oltre all’acquisto di droni e aerei da ricognizione. La “smart fence” sarà alta 4,5 metri e i primi 35 km sono già stati completati, il restante sarà, secondo le aspettative, ultimato entro il 2026-2028. La Guardia di Frontiera riceverà fondi ingenti per il personale e lo sviluppo tecnologico.

Uno dei terreni di scontro su cui si gioca la sicurezza perimetrale del paese è – a detta dei finlandesi – la difesa contro i cyber-attacchi. Nel 2024 la Supo, l’intelligence di Helsinki, aveva redatto un documento sulle presunte attività di spionaggio in corso al confine, comprese operazioni ibride da parte russa. Dal 2025 sono aumentati inoltre nel paese i potenziamenti dei riservisti, in particolare è stata innalzata l’età massima per essere richiamati in servizio, da 60 a 65 anni, aumentando la misura complessiva delle forze in questione a più 125.000 unità. Il personale attivo è di 24.000 unità per l’esercito professionale, i riservisti ammontano a 870.000, in tempo di guerra il personale attivo potrebbe arrivare a 280.000 unità contando anche riservisti e coscritti. Sono aumentate le attività di tiro nel poligono per civili e riservisti oltre ai corsi di soccorso, che sono per la maggior parte volontari. È bene ricordare che in Finlandia vige ancora l’obbligo di leva nelle forze armate, per i cittadini maschi a partire dai 18 anni, facoltativo invece per le donne. Ogni anno i coscritti sono tra i 25.000 ed i 27.000 con obbligo di riserva. Nei centri di addestramento per i volontari, il clima è quello di allerta costante, ex militari e civili si tengono preparati al pari di quel che già accade ad esempio nei paesi baltici.

Ovviamente con il supporto finanziario del governo, queste attività sono più di un semplice rito tra ex commilitoni, ma diventano invece una parte fondante della strategia di difesa adottata dalla nazione. Il ruolo della Finlandia nell’Alleanza atlantica sarà strettamente congiunto con la Svezia, entrata nel 2024: difendere il fianco orientale coordinando gli sforzi per la difesa area e navale nel Mar Baltico. Le due nazioni aumenteranno esercitazioni congiunte al fine di creare un contesto strategico terrestre in linea con le aspettative della NATO.

Il 10 giugno, il ministro della Difesa Antii Häkkänen aveva affermato che la Guardia di Frontiera stava avviando un’indagine per il sospetto che un aereo militare russo avesse violato lo spazio aereo nazionale, cosa che pare sia accaduta anche il 23 maggio scorso. Il 19 e 20 giugno i ministri degli Interni di Finlandia, Norvegia, Estonia, Lituania, Lettonia, Polonia e Svezia si sono incontrati per parlare della sicurezza nel Mar Baltico. Il Ministro di Helsinki Rantanen ha dichiarato che la situazione tesa necessita sforzi congiunti con tutti i principali partner della regione. La Russia come risposta alla militarizzazione finlandese sta riattivando vecchie basi sovietiche al confine, oltre ad hangar per mezzi corazzati, come confermato da immagini satellitari. Il Cremlino si sta impegnando in maniera proattiva nel rispondere alla sentita minaccia rappresentata dal riarmo finlandese, nel 2024 sono stati ripristinati i distretti militari di Mosca e San Pietroburgo, nonché la ricostituzione del corpo dell’Armata di Carelia.

Dal dicembre 2023 tutti i valichi di frontiera terrestri – otto in totale – sono stati in un primo momento chiusi, ma da allora si sono susseguite diverse fasi di riapertura e successiva chiusura. I principali valichi coinvolti sono Vaalimaa, Nuijamaa, Imatra, Niirala e Raja-Jooseppi. I cittadini russi non possono più accedere nel paese, rendendo la situazione per il settore turistico da bollino rosso, secondo una stima i mancati introiti del turismo russo hanno causato danni economici che ammontano a 310 milioni di euro l’anno, solo per la regione della Carelia Meridionale.

Helsinki gioverà anche del Fondo Europeo per la Difesa (EDF). Si tratta di un piano con budget pari a 7,2 miliardi di euro in ricerca e sviluppo, anche in ambito industriale. Durante una press release del 16 maggio di quest’anno è stato presentato il progetto AI-WASP portato avanti da Patria, azienda nazionale finlandese specializzata nel settore della difesa. Tale progetto sarà finanziato dal Fondo Europeo e sarà la base per lo sviluppo di una piattaforma in grado di rispondere alle esigenze di guerra elettronica e swarm, ovvero un sistema di droni che dovrebbe funzionare come uno sciame appunto. La Finlandia sembra aver ritrovato una certa memoria storica e si è impegnata ad entrare nel progressivo riarmo dell’Europa e dei paesi scandinavi.

Le forze armate di Helsinki hanno un grado di preparazione notevole, compresa la difesa aerea, che conta l’acquisto di 64 F-35 made in USA. Il paese possiede un massivo arsenale d’artiglieria, il più grande dell’Europa occidentale. Sarà costruito inoltre un nuovo quartier generale della NATO nel paese, nella città di Mikkeli, nella Finlandia orientale, che ospiterà circa 50 ufficiali provenienti dagli Stati Uniti e dal Regno Unito, oltre ai comandanti dell’esercito finlandese. Il confine è ormai un perimetro sotto stretta sorveglianza di telecamere, sensori, mine e droni. La Finlandia investe nella sicurezza e nella Difesa, mentre la NATO si stabilisce con un comando nella regione, la Russia riesuma vecchie basi della Guerra Fredda. Il Nord Europa è ora dentro la partita.

I più letti

Per approfondire

I russi sono matti lucidissimi

Nel mondo antico, per farti sentire, devi mettere il Kalashnikov sul tavolo e, se necessario, puntarlo sul tuo vicino. In questa "sceneggiata russa", Prigožin ha conquistato gli onori, gli stessi che avevano richiesto i ceceni con Khadirov in passato. Vladimir Putin invece il cambio di narrativa all'estero. Ora è un argine agli estremismi.

«L’impunità di Israele di fronte alla violenza delle sue azioni non trova alcuna giustificazione all’interno del diritto internazionale». Gli errori della narrazione ufficiale secondo Mattia Giampaolo

«All’origine di tutto vi è un peccato, si potrebbe definire, idealistico: quello di trattare i due attori come soggetti perfettamente simmetrici»

Serve un Ministero della marina

Dopo il Nord Stream, ad oggi quasi confermata la mano ucraina, e i tentativi Houthi nel Mar Rosso, continua la guerra subacquea. Dai Baltici al Mare d’Irlanda continuano i tentativi russi di disturbare, perlomeno, le “occidentali” linee strategiche di comunicazione. Il Governo italiano tenta più che onorevolmente e con criterio, per la prima volta dopo tanti anni, di resuscitare la marittimità: un suo atavico connotato strategico.

Criptovalute alla guerra

Protagoniste defilate nella guerra in Ucraina: delle criptovalute se ne parla poco, ma i numeri descrivono una situazione che bisognerebbe tenere in considerazione.

Il mondo è finito a Baghdad

Vent’anni dopo, è fondamentale una retrospettiva sul conflitto che ha distrutto l’Iraq. E le illusioni di un mondo unipolare.

Gruppo MAGOG