Nato ad Ancona nel 1991. Laureato in Scienze Filosofiche con una tesi in Storia delle Idee. Appassionato di Filosofia, Letteratura, Poesia, Mitologia e Scienze e di come tali saperi si intrecciano tra loro.

Le community notes sono la nuova verità

Le masse cercano di essere giornalistiche, esattamente come i giornalisti cercano di farsi massa: ecco da dove origina la diatriba tra "Fact Checking" e "Community Notes". Dalla vittoria del primo fenomeno avremo la realtà di domani, creata ancora prima che essa venga narrata. Rimarrà l'eterno problema di dove stia la verità e di come i social media debbano gestire le nuove frontiere della veridicità. Ben lontano dall'essere risolto.

Prospettive marziane

Fin dalla epoca d'oro della Fantascienza si è sognato di Marte e oggi sembra si sia sempre più vicini a raggiungerlo. Almeno a parole, da oltreoceano arrivano segnali che indicano come l'umanità sia destinata a diventare una specie "multiplanetaria" e che dunque serva sviluppare, fra le altre cose, una economia spaziale, in particolare del primo settore. Ma questo allontanamento dalla Terra potrebbe nascondere una volontà di distaccarsi dalla condizione umana, forse un desiderio ultimo di diventare noi stessi i marziani.

La politica americana è una grande metafora

Il tentativo di decodificare l'incomprensibile dibattito pubblico d'oltreoceano non può fare a meno degli studi linguistici, solo apparentemente avulsi da significati politici e filosofici. Secondo George Lakoff, ad esempio, l’intera analisi filosofica va ricostruita tenendo conto dei risultati sperimentali delle neuroscienze e della psicologia cognitiva. Allo stesso modo, i suoi studi sulle "metafore concettuali" potrebbero rappresentare un valido aiuto per capire come mai nel 2024 il Paese più importante del mondo si ritrovi a dover scegliere fra Kamala Harris e Donald Trump.

L’ascesa del declino occidentale

Negli ultimi anni, l’espressione “Il Declino dell’Occidente” è tornata in auge nei dibattiti mediatici, sebbene spesso purgata delle sue radici filosofiche. Originata dall’opera di Oswald Spengler, questo concetto si riflette oggi nei ragionamenti di Odifreddi o Rampini, per fare due esempi, che analizzano il fenomeno da una prospettiva economico-materialista. Tuttavia, manca spesso una riflessione profonda sul significato storico e valoriale di tale declino, riducendo il dibattito a contraddizioni tra progresso, potere e ideali di giustizia.

Stoccolma sceglie il rimpatrio

Negli ultimi anni, la Svezia, simbolo di un Welfare State esemplare, si trova a fronteggiare sfide senza precedenti. L’aumento della popolazione immigrata, unito a un crescente malcontento, mette in discussione i principi fondanti della sua società. Offrire incentivi per l’emigrazione potrebbe segnare la fine di un’era, trasformando il panorama sociale e politico.

Ipnosi e depauperamento

Ridurre il fenomeno delle elezioni americane ad un tentativo decostruttivo dei moventi psicosociali - deducibili dalle parole ben calibrate dei candidati - è l’inizio di un romanzo giallo sulle metodologie del potere. Onde discostarci da tale prospettiva, dovremmo accostarci al riscoprire alcune strutture su cui soggiace il partito Repubblicano. Quali sono i fondamenti di riferimento della struttura filosofica repubblicana, o almeno alcuni di essi? Forse prima ancora conviene partire da un obiettivo che accomuna le parti repubblicane e democratiche: la perpetrazione del potere e il depauperamento ideologico.

Il mito al tempo dell’oclocrazia

Proprio il mito, la base produttrice originaria del senso, è un costituente imprescindibile di quella civiltà che ha raggiunto un dominio imperialistico sul mondo. Cancellarlo è il sistema perfetto per minare la base e giustapporre nuovi “miti” con cui finalmente identificarsi ed esserci. Tale rischio di negazione spaventa, più che per la sua effettività o efficacia attuale, per la banalità dei sostituti a confronto dei sostituiti.

Tempo, spazio, mito

ll mito potrebbe porsi come pietra angolare della cultura contemporanea con cui confrontare tempo e spazio. Queste due ultime categorie però mostrano ulteriori sfaccettature di visione che ci gettano nella dinamica storiografica e nella filosofia della storia. È possibile isolare la storia ad una dimensione puramente spaziale e narrativo-mitologica oppure la dialettica temporale hegeliana rimane l'unico metodo storico riflessivo? Il mito è da considerare come causa in tale relazione o potrebbe profilarsi anche come conseguenza?

Le Fonti dell’Amarezza

La critica storica moderna soffre di una visione limitata, incapace di astrarsi dalle contingenze del presente. Hegel e Nietzsche denunciano la sostituzione di dati storici con trovate soggettive, mentre la società contemporanea si confronta con un pericoloso contrasto tra chi abbraccia la mitopoiesi e chi la rifiuta. Questa mancanza di prospettiva alimenta una dinamica di vittimismo e rivendicazione, minacciando la comprensione dell'identità e della differenza culturale.

Antifilosofia Televisiva

Nel contesto odierno, dove le strutture delle telecomunicazioni hanno raggiunto una capillarità immensa, si è resa necessaria l'apparizione dissolta d'una antifilosofia. Diventa di conseguenza primaria una sua introduzione poiché non esiste momento in cui il pubblico non ne cada vittima.

L’insostenibile pesantezza dei numeri

Oggi l'algoritmo, inteso come prospettiva finale del calcolo, è lo strumento più importante per soddisfare il desiderio umano. Ma l'urgenza di esercitare un controllo totale può trasformare la realtà in un incubo se non si riesce a distinguere l'efficacia dalla verità. Secondo Paolo Zellini tale scenario non si è ancora concretizzato, ma ci attende minaccioso all'orizzonte.

Pensiero, calcolo, simulazione

La degenerazione del pensiero filosofico analitico si manifesta con una forma espressiva divoratrice di significati. Questo è l'intelligenza artificiale: un golem che prende i nostri concetti e li tratta come fossero dei giochi da manipolare sintatticamente e logicamente per fornire risposte veritiere ma non vere.