Nato a Firenze nel 1993, laureato in giurisprudenza e appassionato di sociologia e filosofia. Avvocato e funzionario di tribunale.

Il ritmo antico del Mekong

Incastrato fra la Thailandia, il Vietnam e la Cambogia, è attualmente lo Stato meno sviluppato e meno densamente abitato dell’Indocina. Un Paese che ispira nostalgia, dove l’aggressione economica dei vicini si concretizza continuamente e dove tutto ciò che una larga fetta della popolazione ha da offrire è semplicemente sé stessa, senza orpelli per i visitatori. Mentre i vicini confinanti si offrono senza pudore, il Laos quasi si vergogna di essere ormai costretto a svendersi per sopravvivere. E di esser ormai prossimo alla fine da cui ha tentato di fuggire durante il XX secolo.

Il vuoto, distruttore di mondi

L’Uomo moderno soffre la precarietà dello stato attuale del progresso tecnico-scientifico perché vive nella contraddizione fra il mondo come potrebbe essere e il mondo attuale costellato di problemi. Sospeso fra la possibilità che il mondo continui ad esistere o sprofondi nel nulla, avverte un peso che fatica terribilmente a reggere. L’angoscia del nulla lo conduce a distogliere lo sguardo e a perdersi nelle mille occupazioni che riesce a trovare. L’idea che in fondo, tutto finisca nel nulla, conduce le grandi potenze mondiali a spendersi per salvare la Terra dal nulla in cui rischia di sprofondare. E si è convinti di aver creato la pace.

L’ora del raccoglimento

L'attentato alla Sala Concerti Crocus presenta a Putin l’occasione per demolire una volta per tutte il dissenso che serpeggia nel Paese in relazione al conflitto in Ucraina, per alimentare invece il senso di rivalsa, rinvigorito dalle fiamme che ancora divampano a Mosca. Immagini che risvegliano paure e ansie collettive, con l’Occidente che fiuta il pericolo di un cambio di passo repentino dello Zar.

Prospettive di un popolo in via d’estinzione

L’incontro con la cultura occidentale ha fatto capire ai nativi americani di essere individui prima ancora che tribù e in questa consapevolezza hanno maturato l’isolamento dal mondo. Oggi se si guardano allo specchio non si riconoscono più; se si guardano fra loro lo sgomento non può che aumentare. Non resta così che volgere lo sguardo in alto, alla ricerca di quegli astri che rivelano la luce del passato. Di notte, in qualche landa desolata dalla terra rossa negli stati del Sud, in assenza di inquinamento luminoso, la volta celeste rivela il firmamento e indica la via.

La verità dietro l’ultima domanda

La prospettiva che tutto ciò che esiste finisca nel nulla è l’angoscia della civiltà occidentale. Cosa ne sarà della Terra dopo lo spegnimento del Sole, foss’anche fra venti miliardi di anni? L'energia è destinata a spegnersi. Ma allora è possibile invertire l'entropia? Questa è l’ultima domanda, secondo uno dei racconti più celebri di Isaac Asimov.

L’angoscia dietro la tecnica

Le risposte approssimative stanno minando le fondamenta della società occidentale. L'intelligenza artificiale vende felicità a corto respiro, perché svincolata da qualsiasi necessità di affermare il dubbio, vero motore della creatività. Solo quando quest'ultimo tornerà al centro, allora, potremo osservare una rinascita filosofica.

Il ritorno delle primule rosse

Ripubblichiamo una riflessione del maggio 2021 su estradizione, anni di piombo e politica estera italiana, temi tornati al centro del dibattito dopo la scomparsa di Toni Negri, latitante per quarant'anni in Francia.

Il Regno del possibile

Il libero arbitrio è una mera illusione dell’essere umano?