Romano, 2001, capitombolato liberamente in Dissipatio. Ex studente di relazioni internazionali a Roma e Trento, desidera scoprire l'intelligenza che anima il mondo. Se c'è.

Per aspera

La sfida lanciata dall’amministrazione Repubblicana all’Europa è totale. Le mancanze dell’Unione sono sottolineate senza pietà, e le vittorie storiche sono messe in dubbio. Su ogni fronte si apre una negoziazione serrata. Se oltreoceano si sa chi sia il negoziatore, da queste parti ci sono dei dubbi. Le corde toccate da Donald Trump qualificano le istituzioni belghe, ma appare irrisolta l’incognita italiana. Giorgia Meloni giocherà il ruolo di Mercurio, astuto messaggero e mediatore, o di Cavallo di Troia della fortezza europea?

«Rifarei tutto così come l’ho fatto, non mi pento delle mie scelte». Intervista a John Kiriakou, un tempo talentuoso agente della CIA, oggi è attivista e denuncia gli abusi del governo e dell’intelligence USA

«Oltre alla CIA erano proprio le alte gerarchie militari le più contrarie alla gita in Iraq del 2001. Mi ricordo lo sgomento generale da parte di quasi tutti gli addetti ai lavori. Si sentivano poi follie su una possibile invasione dell’Iran… Avevano deciso pochi potenti, e non potevamo fare altro.»

«Lasciando lavorare gli scienziati si può giungere a una rivoluzione storica». Iskren Vankov, la voce delle startup che lavorano alla fusione nucleare

«ENI sta effettuando investimenti significativi, sia attraverso Commonwealth Fusion Systems che nel progetto ITER, focalizzandosi su un modello basato su grandi impianti centralizzati, che si differenzia dai nostri approcci. Le istituzioni pubbliche hanno iniziato a riaprire il dibattito sul nucleare, con particolare attenzione alla fissione tramite i reattori modulari di piccole dimensioni (Small Modular Reactors). Tuttavia, la fusione è stata inclusa nei più recenti documenti di pianificazione energetica, sebbene con prospettive orientate sul lungo periodo.»

L’opzione nucleare italiana

La fissione nucleare sta tornando, la fusione sta avanzando. Il ritorno dell’energia nucleare nel gergo politico italiano è un segno di un cambiamento epocale di sensibilità: pragmatismo, anziché retorica, dinanzi a problemi storici. Dissipatio è stata invitata alla iWeek presieduta da Emanuele Marcianò (ad di Dune) e organizzato da Vento&Associati, per ascoltare gli uomini e le organizzazioni di cui si compone l’ecosistema nucleare italiano.

La policrisi di dicembre era in calendario

Le sessioni di approvazione del bilancio causano annualmente e prevedibilmente crisi politiche, vere o presunte. In questi giorni Francia, Corea del Sud e Russia ci raccontano la loro identità e il loro futuro tramite i loro dibattiti parlamentari, documenti finanziari e addirittura golpe. Alla policrisi del presente si affianca un'altra policrisi, quella delle molteplici crisi simili e indipendenti in luoghi diversi.

Decisioni storiche e rotte atlantiche

Le giornate del G20 brasiliano hanno regalato fatti e non-fatti dei quali si parlerà a lungo. Tra questi, il limbo dell’accordo tra Unione Europea e MERCOSUR potrebbe concludersi, e l’Italia deve decidere cosa fare. Qualsiasi sarà la decisione presa, ne conseguirà molto in casa e a livello internazionale. Tale è la natura delle decisioni storiche: dirompenti e dai risvolti ubiqui.

Una via di fuga dalla crisi tedesca

L’articolato sistema UE potrebbe produrre una politica estera coerente. Gli mancano però delle caratteristiche fondamentali. Una di queste è la piena salute dei componenti fondamentali del sistema – ed il più importante di questi è la Repubblica Federale di Germania. Politicamente, economicamente, spiritualmente la Germania non sta bene e trascina in fondo tutti noi. Le elezioni chiamate per il 23 febbraio rappresentano forse una speranza?

«Da sempre i conflitti vengono vinti o perduti prima di tutto nelle menti dei contendenti. È perciò fondamentale la capacità della leadership (e di tutti i combattenti) di sapere, capire, decidere, agire e correggere.» La Difesa secondo il Generale Fernando Giancotti

«Occorre sviluppare una politica internazionale sofisticata. Essa deve essere basata su di un dibattito e una cultura della sicurezza e della difesa profonda e per quanto possibile condivisa, nel corpo sociale come nella politica e nelle istituzioni tutte – non solo in quelle direttamente preposte. Tale cultura è fondamentale per la sicurezza, la stabilità e la pace.»

Pyongyang e l’amico ritrovato

La Duma russa ha ratificato all’unanimità il Trattato militare ed economico con la Corea del Nord. Non era scontato che ciò accadesse: gli accordi internazionali hanno bisogno di tempo per concretizzarsi, e la ratifica testimonia la natura perdurante degli interessi comuni alle parti. Il Trattato è un manifesto che spiega cosa sia e cosa sarà la Corea del Nord nel prossimo futuro, ovvero una fortezza dedita a rifornire il mondo di caos.

Il motore nascosto delle nuove proteste

In “Vent’Anni di Rabbia” (Mondadori, 2024) si trova una chiave fondamentale per comprendere il presente politico. La rabbia, fonte dell’agire umano, è stata a lungo sottovalutata come causa dei fenomeni politici. I moti di protesta contemporanei ruotano attorno ad essa, e perciò non la si può più ignorare. Carlo Invernizzi-Accetti propone al lettore una interpretazione agile e chiara di rivolte postmoderne quali i Gilet Gialli o il MeToo, indecifrabili se affrontate senza coglierne le specificità.

Urbani autoritari

Le idee e le preferenze politiche di chi è giovane oggi equivalgono alla pratica politica del futuro. I ragazzi internazionali e digitali delle metropoli italiane, così apparentemente liberi ed individualisti, presentano abitudini e prospettive curiosamente autoritarie. Tracce di ciò si trovano nella loro interazione con la cultura e nelle preferenze di trasporto e mobilità.

Le guerre pagate in Bitcoin

"La geopolitica delle Criptovalute" (Castelvecchi, 2024) racconta le nuove frontiere del conflitto. In Medio Oriente come nell'America Latina è avvenuta una rivoluzione della guerra e del crimine: grazie alle criptovalute qualsiasi attore destabilizzante può accedere a risorse e centri di scambio copiosi, invisibili ed efficienti. Elham Makdoum racconta la faccia sconosciuta del conflitto globale contemporaneo, asimmetrico ed archeofuturistico.
Carica altro