Nato a Napoli, classe 1998, laureato all'Università di Napoli Federico II, di formazione umanistica e con un gusto per la cultura classica. Nel tempo libero latinista. Ha lavorato nella piccola editoria e nella comunicazione, collabora con varie riviste e centri studi. Dirige una rubrica di approfondimento per il blog Il Tazebao, collabora con Dissipatio per raccontare la contemporaneità.

L’America Party alla ricerca di un’identità

Il sogno centrista di Elon Musk e del suo America Party rischia di infrangersi contro la realtà politica del trumpismo, che ha già occupato – e deformato – il voto moderato. Tra i visti H1B e la retorica nativista, l’equilibrio si gioca sull’immigrazione come sintomo e come leva.

La Cina rallenta la Terra

Esiste un momento preciso in cui la materia si ribella al tempo. È quello in cui ventisette trilioni di tonnellate di cemento e acciaio, compattate nella forma di una diga, rallentano impercettibilmente la rotazione terrestre. Sei centesimi di microsecondo: una frazione di eternità che la NASA ha misurato come tributo involontario che l'umanità paga alla hybris cinese. Le Tre Gole sono un'opera di ingegneria idraulica che dichiara guerra alla fisica stessa, e annuncia una visione del futuro ben precisa.

Il controspionaggio come forma di dialogo

Oltre le alleanze ideologiche, Mosca e Pechino celebrano un matrimonio di necessità sotto il sipario multipolare. Tra brindisi e contro-spionaggio, costruiscono una diplomazia fatta di dissimulazione e calcolo. L’asse sino-russo non nasce dalla cieca fiducia, ma dall’equilibrio tra dipendenza e controllo. Non è da leggersi come una rottura che incombe, si tratta di una sfida: rendere stabile una cooperazione imperfetta.

L’accelerazionismo frena

Elon Musk rompe con Trump e abbandona formalmente il DOGE. Dalla tecnocrazia alla deflagrazione: la faida si fa pubblica, e non si torna indietro. L’egemonia MAGA non è più unitaria, le fazioni si cannibalizzano. Musk lancia accuse gravi: Trump ha legami oscuri. È la fine dell’alleanza più ambigua del decennio.

Le guerre post-umane sono già qui

Il mare, con i suoi fondali inconoscibili, è stato a lungo frontiera ignota e terribile. Mentre la terra continua a colorarsi di rosso, il profondo blu marittimo si tinge di spie meccaniche, ed è un’innovazione che parte dalle grandi potenze telluriche. Russia e Cina aggiornano le loro flotte e raccontano la storia di una nuova forma di conflitto fondata sul post-umano, sull’IA integrata, sugli sciami decentralizzati e coordinati.

Manifesto per il rinascimento della Silicon Valley

C'è aria di corsa allo spazio, gli Stati Uniti aprono cantieri per costruire il più grande apparato di server al mondo. Dietro Project Stargate, l'ingresso dei magnati tecnologici nella politica repubblicana, le massicce sovvenzioni statali allo sviluppo della superintelligenza artificiale, si cela un'escatologia della preservazione che vede nel dominio tecnologico l'ultimo strumento di difesa dell'Occidente. Tutto questo nasce nell'ecosistema cognitivo di Palantir, la creatura di Peter Thiel amministrata da Alexander Karp, che racchiude la sua diagnosi e cura per il torpore americano in "The Technological Republic", un manifesto per un rinascimento della tecnica americana.

Il crepuscolo degli officianti

La ristrutturazione della burocrazia americana, l’acquisizione aggressiva degli interstizi culturali messa in moto dalla Tecnodestra sotto la seconda amministrazione Trump detta una linea che il resto della destra globale osserva con attenzione. È il primo contrattacco concreto rivolto contro le élites, ma nel lessico di quest’area le élites non sono quelle comunemente intese. Sono un ceto, la Professional-Managerial Class, il cui consenso culturale sembra destinato inesorabilmente al tramonto.

La lunga agonia del fatto

In un mondo dove anche la verifica è sospetta, la verità non si cerca: si schiera. La realtà smette di essere terreno comune e diventa trofeo conteso, modellata da chi la grida più forte. I fatti, un tempo fondamento della convivenza, oggi si frantumano in bolle autoreferenziali. Non resta che chiedersi: non chi ha ragione, ma chi riesce ancora a far sembrare giusta la propria versione.

Mélenchon, la creolizzazione e quel popolo che non c’è 

Nel suo manifesto politico, Mélenchon individua un protagonista: il popolo. Ma nella Francia contemporanea, cosa sia questo popolo e quali coordinate lo costituiscano è un interrogativo che aleggia sulla teoria del filosofo impegnato. Nella sua ostinata fede nella sovranità assoluta, fino alla difesa paradossale dell’avversaria Le Pen, emerge la cifra di un repubblicanesimo sui generis. La proposta più controversa di Mélenchon, la “creolizzazione”, contiene in sé tutto il paradosso di una teoria che vuole salvare la Repubblica smantellandola e rilanciando il populismo senza popolo.