Tutte le strade devono portare a Kiev

L’attentato alla Sala Concerti Crocus di venerdì scorso è quasi certamente opera del terrorismo islamico, ma Mosca non vuole escludere l’ipotesi di un coinvolgimento ucraino. Analogamente, è difficile immaginare che l’elicottero distrutto da un drone kamikaze in Transnistria domenica 17 sia stato “lanciato dall'Ucraina per causare panico durante le elezioni presidenziali russe” come sostiene invece Maria Zakharova, portavoce del Ministero degli Affari Esteri russo. Ma per il Cremlino tutto deve ricondurre a Kiev.

L’orso ferito

L’attentato alla sala concerti Crocus è il preludio alla pace. Dietro i circa centocinquanta morti ci sono le tensioni fra tajiki e afghani, oltre a una rete d’intelligence americana stanziata al confine ucraino. Ma i preparativi per gli accordi sono in divenire e un ruolo fondamentale lo giocherà Papa Francesco.

La versione di Putin

Intervistato dal giornalista dissidente Tucker Carlson, Vladimir Putin ha condensato in poco più di due ore la retorica interna che ha caratterizzato gli ultimi due anni di guerra. Ma lo ha fatto apparendo a tratti stanco, stressato, quasi come se la sfida titanica di scontrarsi con l'élite par excellence del XXI secolo sia davvero troppo. La controversa operazione sponsorizzata dal neo-proprietario di X, Elon Musk, sembra però sia riuscita nella non facile impresa di presentare in un formato digeribile un buon sunto del Putin politico e ideologo.

All’Occidente bastava un Frankenstein

Fallita la controffensiva, la guerra in Ucraina diventa rumore di fondo. ll sussulto d'orgoglio che ci ha lanciati in suo aiuto è annegato nelle frustrazioni dello stallo di una guerra di trincea. Mentre l'unica consolazione si trova nel constatare come solo a noi si debba la sopravvivenza della sua entità statuale.

Il ritorno della guerra totale

La guerra è di nuovo un fatto esistenziale. E così, dall’Ucraina alla Striscia di Gaza, sui campi di battaglia più caldi del mondo nessuno è al sicuro. La logica della guerra come atto politico ha ceduto il passo a quella della distruzione assoluta: si punta ad annientare l’avversario in quanto tale, e si teme d’essere annientati a propria volta.

Viaggio al termine della notte di Kiev

Il culo al caldo, e le mani sui culi. Segnali di pace.

Illuminaci di Elon

Pubblichiamo un estratto di Trincee & Segreti, il nuovo libro di Francesco Semprini in uscita per Magog Edizioni.

Il miraggio della pace

La controffensiva ucraina fatica a sfondare, e da Bruxelles si riaffaccia l’ipotesi della trattativa. Ma una pace negoziata rimane al momento impossibile.

Di che pace moriremo

Il conflitto cessa solo attraverso indefinibili armistizi e tregue armate. Parlare di pace è fare politica, e nel caso ucraino ciò equivarrebbe alla fine dell'ordine internazionale.

I russi sono matti lucidissimi

Nel mondo antico, per farti sentire, devi mettere il Kalashnikov sul tavolo e, se necessario, puntarlo sul tuo vicino. In questa "sceneggiata russa", Prigožin ha conquistato gli onori, gli stessi che avevano richiesto i ceceni con Khadirov in passato. Vladimir Putin invece il cambio di narrativa all'estero. Ora è un argine agli estremismi.

Asimmetrici

La Russia aveva progettato la guerra per rimanere in territorio nemico, con conseguenze minime sulla propria quotidianità. Ma i fatti di Belgorod hanno cambiato le carte in tavola.

Ménage à deux

Il dialogo globale non può che essere fra "due e soltanto due superpotenze". Per questo la Cina finisce spesso marginalizzata da Russia e Stati Uniti.
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