Rodrigo Duterte e l’ombra lunga della sua guerra

Le carceri nelle Filippine sono al collasso. Con il suo insediamento presidenziale nel 2016, Rodrigo Duterte ha dato il via ad una vera e propria persecuzione contro trafficanti e consumatori di droga. Al termine del suo mandato nel 2022, sono state confermate le morti durante operazioni antidroga di più di seimila persone, nonché l’arresto di circa 165.000 sospettati. Terzo Stato al mondo per sovraffollamento delle carceri, le Filippine si trovano di fronte ad un problema che rischia di mandare in tilt il sistema giudiziario e di macchiare l’immagine del paese a livello internazionale.

I bambini-soldato sono la normalità

Il drammatico fenomeno dei bambini-soldato è in aumento. I recenti conflitti sul fronte ucraino e mediorientale hanno fatto almeno raddoppiare il dato registrato negli ultimi anni, causando elevate perdite umane e gravi traumi dal punto di vista fisico e psicologico. Nel frattempo, anche l’economia di questi paesi rischia di subire un pesante contraccolpo: qualora venisse a mancare la forza lavoro della prossima generazione, il peso degli individui lavorativamente inattivi potrebbe essere insostenibile.

Gli azzardi diplomatici di Giorgia Meloni

La situazione in Siria è critica. Oltre alle centinaia di migliaia di morti, dal 2001 ad oggi 13 milioni di persone hanno dovuto abbandonare la propria casa. Al fine di combattere il terrorismo e trovare una soluzione alla crisi migratoria, il Premier Giorgia Meloni aveva adottato un approccio più attivo, con la nomina, ad esempio, dell’ambasciatore a Damasco Stefano Ravagnan. Gli ultimi sviluppi, ovvero la fuga di Assad in Russia e la conquista di Damasco da parte dei ribelli, sembrano confermare che la presa di posizione italiana non sia stata la scelta migliore, soprattutto per la mancanza di supporto dai propri alleati.

I cinesi non credono più in nulla

La crisi demografica, l’incognita immobiliare e il calo dei consumi non possono essere letti sotto la mera lente economica, ma riflettono il cambiamento di una società che evolve. Le faglie interne impongono a Xi Jinping di cercare consenso e mostrare assertività all’esterno.

Elon Musk è la chiave

Donald Trump ha vinto le elezioni e la Casa Bianca si prepara ad un ritorno al futuro su posizioni più conservatrici. Tuttavia, per Giorgia Meloni, è ancora presto per festeggiare. Protezionismo ed una politica estera più assertiva potrebbero rendere i rapporti con gli Stati Uniti meno facili del previsto. Così il ruolo di Elon Musk, con cui la nostra Premier condivide una "special relationship", potrebbe risultare fondamentale.