Antonio Di Pietro: «La riforma sulla separazione delle carriere è necessaria.»

«Oggi il Pubblico Ministero è "fratello di sangue" del giudice. Fanno lo stesso concorso, seguono lo stesso percorso, possono scambiarsi i ruoli, siedono nello stesso Consiglio Superiore della Magistratura e appartengono alla stessa Associazione Nazionale Magistrati. È come se in una partita di calcio l'arbitro facesse parte di una delle due squadre che si confrontano in campo. La separazione delle carriere serve a togliere ogni ombra. Per restituire al giudice quella immagine di terzietà.»