Il limite ultimo della tecnica

L’apparato tecnico, anziché risolvere le contraddizioni, spesso le amplifica, le esaspera, proprio perché continua a fondarsi sul presupposto illusorio del divenire. Pretendere di ridurre l’essere ad oggetto della volontà, significa ignorare la natura ontologica del reale, cadere in una contraddizione insanabile, la quale si traduce, sul piano pratico, nel senso di smarrimento e nell’angoscia.

Le guerre post-umane sono già qui

Il mare, con i suoi fondali inconoscibili, è stato a lungo frontiera ignota e terribile. Mentre la terra continua a colorarsi di rosso, il profondo blu marittimo si tinge di spie meccaniche, ed è un’innovazione che parte dalle grandi potenze telluriche. Russia e Cina aggiornano le loro flotte e raccontano la storia di una nuova forma di conflitto fondata sul post-umano, sull’IA integrata, sugli sciami decentralizzati e coordinati.

«La vera differenza strutturale è tra coloro che conoscono e coloro che sono ignoranti». La società del XXI secolo secondo Giuliano Noci

Stiamo regredendo per nasconderci di fronte alla complessità del mondo? O stiamo livellando il piano per l'arrivo delle macchine, che, forse, non saremo in grado di dominare? Per rispondere a queste e ad altre domande abbiamo interpellato Giuliano Noci, Prorettore del Politecnico di Milano, membro del Comitato della Presidenza del Consiglio dei Ministri per la definizione delle strategie nazionali per l’intelligenza artificiale, ed editorialista de Il Sole 24 ORE.

Il potere dei signori tecnofeudali

Il concetto teorizzato da Yanis Varoufakis - economista, scrittore ed ex ministro delle finanze greco - rappresenta l’idea che le grandi multinazionali del settore tecnologico, come Meta, Google, Amazon ed Apple, abbiano cambiato così tanto il panorama economico da averlo riportato ad un sistema feudale con tanto di signori, vassalli e servi della gleba.

«Stiamo realizzando la via italiana all’IA». Intervista a Nicola Grandis sulla sua ASC27 e sull’IA Vitruvian

«Vitruvian non è neanche la versione piccola dei modelli altrui, non è il Chat GPT italiano. È un progetto per portare l'IA effettivamente dove serve, cioè nei processi business, di organizzazioni, imprese, pubbliche amministrazioni, però in una modalità e una scala praticabili. Oggi di generative IA nelle aziende quasi non ce n’è. Ecco, Vitruvian e vuole iniziare a posizionare l'Italia anche come un utilizzatore dell'IA.»

La tecnica al bivio fra archeofuturismo e accelerazionismo

Le accuse di tecnofeudalismo per i titani della Silicon Valley mostrano plasticamente come da sempre il possesso delle tecniche garantisca potere e affermazione per le élite che riescono ad appropriarsene. L'egemonia passa dal controllo delle macchine. Il nostro atteggiamento nei loro confronti passa invece dalle interpretazioni che gli accelerazionismi - tanto di destra (Nick Land) che di sinistra (Alex Williams e Nick Srnicek) - ci hanno donato ormai decenni fa. Di fronte ad essi si trova l'archeofuturismo di Guillaume Faye, meno discusso ma altrettanto rilevante.

Nvidia, videogiochi, Dune

Umanità e hardware sono le due componenti fondamentali nella corsa tecnologica del XXI secolo. Alessandro Aresu, nel suo ultimo libro "Geopolitica dell'intelligenza artificiale" (Feltrinelli, 2024), ricostruisce le storie e le lotte intestine di potere degli uomini che stanno rivoluzionando il mondo: videogiocatori incalliti come Musk e spesso megalomani come Palmer Luckey o Peter Thiel, prodotti della stessa ferocissima etica del capitalismo e del sogno americano che ha gemmato le loro aziende.

L’automazione della politica

Al tempo del capitalismo della sorveglianza, tre grandi pensatori - Yuval Noah Harari, Byung-Chul Han e Michel Houellebecq - sono concordi che la vita (come la politica) è fatta di sapienza umana, di dolore, di connessioni, di sangue e di contraddizioni. Il futuro sarà retto da uomini e donne macchina o da una proliferazione di società segrete, a noi la scelta.

L’io personale e l’ambiente phygital

I problemi di domani, immateriali e intangibili, avranno conseguenze ben visibili. Sotto attacco è la costruzione dell’identità individuale, su cui pesa l'influenza che su di essa esercita l'Intelligenza Artificiale, durante questi tempi definiti dall’iper-digitalità.

«Se un sacco di problemi pratici potrebbero in futuro essere risolti dall’AI, allora quale sarà il nostro ruolo nel mondo?». L’utopia profonda di Nick Bostrom

In un'intervista con Federico Magrin, il filosofo dell’intelligenza artificiale Nick Bostrom parla dell’uscita dalla gabbia accademica e di Deep Utopia - l'ultimo suo saggio uscito lo scorso marzo - dove cerca d'indagare quale sarà la ragione d'essere dell'umano in un mondo dominato dell'AI senza più problemi di carattere pratico.

Algoritmi che uccidono

L'intelligenza artificiale sta rivoluzionando il campo delle guerre ibride, influenzando la strategia e la tattica dei conflitti. Dalla localizzazione precisa delle truppe nemiche all'uso di deepfake per destabilizzare mercati finanziari e amplificare l'impatto psicologico sugli avversari, l'IA gioca un ruolo sempre più centrale. La capacità di manipolare masse e di condurre operazioni cognitive avanzate su piattaforme come TikTok dimostra come essa possa trasformare dispositivi domestici e algoritmi di rete in potenti armi di guerra.

Pensiero, calcolo, simulazione

La degenerazione del pensiero filosofico analitico si manifesta con una forma espressiva divoratrice di significati. Questo è l'intelligenza artificiale: un golem che prende i nostri concetti e li tratta come fossero dei giochi da manipolare sintatticamente e logicamente per fornire risposte veritiere ma non vere.
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