Stallo alla messicana

Claudia Sheinbaum Pardo: prestanome di López Obrador o scintilla di democrazia? Il Messico è una nazione dilaniata da violenza e povertà; più che una presidenza, dunque, si tratta di una sfida per dimostrarsi degna della carica e per smentire le accuse che le vengono rivolte da dentro e da fuori. Uno stallo da western all'italiana, dove il bottino non c’è: in gioco è il futuro di una popolazione stanca e insoddisfatta. Il bilancio del primo anno presidenziale è una questione apicale.

Il germoglio del cedro

Un Paese segnato nella Storia dalla guerra. Circondato da essa. Ancora oggi, vessato e stuzzicato da chi i patti li vuole fare, non rispettare. Tre anime, due eserciti, un popolo. Il Presidente giusto al momento giusto, con tutti dalla sua parte, finalmente il coltello dalla parte del manico. Ma ogni scelta interna da ora in poi avrà il peso di un macigno nel rapporto con l’esterno. Voleva una voce e ora ce l’ha: staremo a sentire.

Speculazioni sulla via della seta

Due nazioni un tempo unite nella “Madre India”, come la chiamava Gandhi. Antichi rancori religiosi, risalenti ai tempi delle incursioni e dei sultanati, poi saturati dall’era Moghul. Un piccolo Pakistan che si fa forte grazie alla competizione del suo avversario con veri e propri giganti, che non vedono l’ora di superare il Bharat nella corsa all’oro, ora che i suoi vecchi alleati si fanno più vulnerabili.

Un braccio di ferro nucleare

Washington e Teheran non possono fare a meno di stuzzicarsi, come una vecchia coppia, dopo colpi di stato, accordi infranti, proxy war e sanzioni. Ma la posta in gioco è altissima, dagli Houthi in Yemen alla minaccia del conflitto nucleare, passando per il futuro del conflitto israelo-palestinese e il Libano. Ora come non mai il rapporto tra le due potenze è cruciale per determinare l’equilibrio geopolitico del futuro ordine mondiale.

L’incognita indonesiana

La quarta nazione più popolosa al mondo, con il 40% al di sotto dei 25 anni, che poco può ricordare del suo passato politico, ma che ha energia e tempo per sovvertire il proprio futuro. La più grande democrazia a prevalenza islamica. Uno snodo geopolitico di grande caratura, a cavallo tra Asia e Oceania. Qualcosa bolle in pentola.

Il Sudafrica nel circolo vizioso

Una nazione allo sbando. 27mila omicidi l’anno. Una critical juncture andata storta. Il pallido fantasma dell’apartheid e l’ottusa pretesa che una re-africanizzazione possa rimarginare un’emorragia trentennale. Sullo sfondo, una potenziale contesa con gli Stati Uniti, che con la nuova amministrazione hanno dato segnali d'insofferenza verso le politiche del Presidente Cyril Ramaphosa.

Cronache di Siria

Sevizie di cristiani e sciiti. Atti di violenza sui civili non rivendicati ma nemmeno repressi. Un jihadismo a convenienza, che lascia spazio al favore di attori esterni. Ecco tutta l’ipocrisia di un Occidente che offre la mano al terrorismo, fra ipocrisie e disfatte della nuova regia firmata HTS.

Geopolitica degli scacchi

Una volta erano Spasskij e Fischer, oggi Dommaraju e Liren. Dal bipolarismo a un multipolarismo confuso e in continua variazione: vecchi rancori, equilibri altalenanti e il tutti-contro-tutti nel “tutti per uno” dei BRICS+. Fra una mossa del cavallo, un arrocco e uno scacco al Re.