Ostaggi della cultura di massa

Attraverso Masscult e Midcult, Dwight Macdonald già sessant'anni fa smascherava la cultura di massa come esito della produzione autoreferenziale moderna, dove ogni forma, pensiero e desiderio si riducono a consumo. Nel suo testo (ripubblicato nel 2018 da Piano B Edizioni) mostrava come la società contemporanea, fagocitata dal piacere e dalla distrazione, abbia dissolto l’arte, la coscienza e l’individualità in un eterno ciclo di simulazione, consenso e alienazione collettiva.

Fino a che punto conta il diritto internazionale

Dalla prima referral per il Darfur alla crisi libica del 2011, il dispositivo del Consiglio di Sicurezza verso la Corte Penale Internazionale rivela la trasformazione del diritto in spettacolo: uno strumento politico che estetizza la colpa, legittima la forza e produce immagini più che giustizia. La giurisdizione universale diventa teatro mediatico, simulacro d’un ordine morale incapace di agire, residuo della sovranità liberale post-Guerra Fredda.

I data center e noi

È in atto nella sfera globale una metamorfosi fatta di codici binari e di server onniscienti. Spazi vitali si scontrano su un terreno virtuale, ma allo stesso tempo gli effetti di questo conflitto diventano ontologie fisiche. Stiamo parlando dei Data Center, strutture informatiche di vetro e acciaio nelle quali si conservano le conoscenze del mondo di ieri, di oggi e, ancora più importante, di domani.

Problemi d’apprendimento nell’era digitale

Alcuni lo sospettavano, ma i più hanno sottovalutato il problema: da quando il digitale ha fatto il suo ingresso nei luoghi dell’apprendimento, non è chiaro se abbia portato dei benefici, mentre comincia la conta dei danni.

Ostrogoti nel salotto buono

Un fantasma aleggia ancora su Piazzetta Cuccia: quello di un capitalismo di relazione che, tra patti di sindacato e salotti buoni, ha diretto l’Italia come fosse una piccola orchestra. Mediobanca non è più l’istituzione-cuore della Prima Repubblica, ma il ritorno delle cordate pubblico-private lascia intravedere un’eco cucciana: dirigismo senza ideologia, potere silenzioso, politica come banca e banca come politica.

Ricordare il caso Vanunu

Roma, autunno del 1986. Mordechai Vanunu, l’uomo che aveva osato raccontare al mondo il segreto più custodito d’Israele, camminava ignaro lungo via Veneto. Non sapeva che la sua storia era già stata scritta in altre stanze, lontano, dove uomini senza volto parlano in codice e decidono destini con freddo distacco chirurgico. L’operazione aveva un nome in codice, i passaporti erano pronti, le stanze d’albergo prenotate. Una donna elegante, dai tratti mediterranei e lo sguardo magnetico, sarebbe stata la sua esca, una comparsa perfetta in una sceneggiatura di inganni.

Essere analfabeti oggi

In senso opposto alle forme espressive dell’antica società greca, l’odierna realtà dell’analfabetismo funzionale si crea in un ambiente disabituato al confronto con controparti avverse, inibito delle sue capacità critiche poiché fugge la lettura, cognitivamente attiva, di romanzi, quotidiani e riviste. L’ipersemplificazione con cui ci supporta la tecnologia non viene controbilanciata, affossa la curiosità verso ciò che non si conosce proprio in quanto tutto può essere passivamente conosciuto.

I nuovi primitivi

Il ritorno del "pensiero magico" non è più una remota possibilità: di fronte alle nuove meraviglie della tecnica siamo come i primi uomini dinnanzi alla scoperta del fuoco. L’intelligenza artificiale è la magia del nostro tempo, quel fenomeno a cui tutti guardano e che tutti ammirano senza che nessuno si chieda cosa sia davvero.

I predatori che spiano

Nel cuore dell’Unione Europea si espande silenziosamente un’infrastruttura di sorveglianza globale, gestita non da governi, ma da aziende private con legami militari e diplomatici. Dallo scandalo Pegasus ai più recenti Predator Files, emergono prove di una rete industriale che, attraverso società di comodo, fondi offshore e triangolazioni legali, consente la diffusione di spyware come Predator, usato per spiare politici, giornalisti e diplomatici. Al centro di questa rete c’è Intellexa, consorzio franco-israeliano con base a Cipro e ramificazioni in tutta Europa. Il vuoto normativo dell’UE, l’ambiguità politica e l’opacità giuridica hanno trasformato l’Europa da vittima a complice.

Manifesto per il rinascimento della Silicon Valley

C'è aria di corsa allo spazio, gli Stati Uniti aprono cantieri per costruire il più grande apparato di server al mondo. Dietro Project Stargate, l'ingresso dei magnati tecnologici nella politica repubblicana, le massicce sovvenzioni statali allo sviluppo della superintelligenza artificiale, si cela un'escatologia della preservazione che vede nel dominio tecnologico l'ultimo strumento di difesa dell'Occidente. Tutto questo nasce nell'ecosistema cognitivo di Palantir, la creatura di Peter Thiel amministrata da Alexander Karp, che racchiude la sua diagnosi e cura per il torpore americano in "The Technological Republic", un manifesto per un rinascimento della tecnica americana.

Il caso delle spie ungheresi

L’eliminazione della rete di spionaggio in Transcarpazia costruita dall’intelligence ungherese ha alimentato le tensioni con l’Ucraina, contribuendo ad incrinare un rapporto difficile, caratterizzato da profonde differenze culturali e rivalità geopolitiche.

La lunga agonia del fatto

In un mondo dove anche la verifica è sospetta, la verità non si cerca: si schiera. La realtà smette di essere terreno comune e diventa trofeo conteso, modellata da chi la grida più forte. I fatti, un tempo fondamento della convivenza, oggi si frantumano in bolle autoreferenziali. Non resta che chiedersi: non chi ha ragione, ma chi riesce ancora a far sembrare giusta la propria versione.
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