Marco Tarchi: «L’a-fascismo di Meloni è un efficace strumento tattico, ma è ancora piuttosto carente di contenuti identificativi.»

«Il populismo, e chi lo incarna, non è antisistemico, è anti-establishment. E non lo confonderei con l'estrema destra, che è un fenomeno gruppuscolare. Ad ogni modo, sì, il modello Meloni potrebbe trovare estimatori e imitatori, ma con molti e sostanziali adeguamenti, perché ogni paese ha proprie caratteristiche che necessariamente condizionano tattiche e strategie.»

La metamorfosi marittima italiana

La nuova fase della postura marittima italiana culmina nel progetto di una portaerei a propulsione nucleare, previsto dal Documento Programmatico 2025-2027. Dopo l’esperienza della Cavour e della Trieste, l’Italia mira a consolidare la propria presenza tra Mediterraneo e Indo-Pacifico, rafforzando la cooperazione con Washington ma anche la capacità autonoma di proiezione, cardine della futura identità geopolitica del Paese.

L’Italia senza satira

La morte di Giorgio Forattini diventa simbolo della fine della satira come voce critica: in un’Italia rassegnata e distratta, il riso non ferisce più il potere ma lo alimenta. Dalla corrosione di Luttazzi e Ricci alla leggerezza dei meme, la risata si è svuotata di senso, ridotta a puro anestetico sociale privo sia d'indignazione che di pensiero.

Un corsaro in redazione

Per la prima volta, in un unico volume dal titolo "Pasolini e il Corriere della Sera 1960-1975" (Fondazione Corriere della Sera, 2025, a cura di Gianluigi Simonetti), sono stati raccolti in ordine cronologico tutti gli articoli che PPP scrisse per il quotidiano di via Solferino. Rileggere questi scritti, a cinquant’anni dalla tragica scomparsa dell’autore, significa fare i conti con il vuoto giornalistico di oggi, in cui nessuno è più in grado di provocare, di andare contro le convinzioni dei propri lettori. Lasciando campo libero alla logica dell’algoritmo e al tribalismo.

La natalità come ideologia

Dalla biopolitica della razza ai bonus del consenso: il potere continua a misurare la vita come variabile economica e simbolica, trasformando la maternità in dispositivo di appartenenza più che di generazione. Il calo delle nascite non è una crisi demografica, ma una crisi d’immaginazione: abbiamo moltiplicato i modi di sopravvivere, dimenticando il significato del nascere.

Golden power: il caso Unicredit

L’evoluzione del Golden Power riflette la crescente centralità dello Stato nella tutela della sicurezza economica nazionale. Il tentativo di acquisizione di Banco BPM da parte di UniCredit evidenzia le tensioni tra esigenze di sovranità e libertà d’impresa, mostrando come i poteri speciali, nati per proteggere interessi strategici, possano al contempo incidere sull’autonomia del mercato e ridefinire i confini dell’intervento pubblico in economia.

Una storia meneghina

Il 6 settembre 2025 Milano ha visto sfilare migliaia di persone in difesa del Leoncavallo, sgomberato dopo cinquant’anni di storia. Dal suo ruolo di laboratorio sociale negli anni Settanta alla resistenza culturale contro la “Milano da bere”, il centro sociale ha incarnato autogestione e controcultura. Oggi la sua memoria rilancia il dibattito sugli spazi pubblici e i beni comuni.

Passato futuro, futuro passato

Quello descritto da Lorenzo Benadusi ne "Il mondo che verrà" (Laterza, 2025) è un momento preciso della nostra storia in cui si pensava, in maniera sinceramente appassionata, al futuro. Immaginando un’umanità redenta e finalmente felice e pacifica. L’imbrunire assorto e carico di aspettative che salutò il secolo XIX per accogliere il XX, mentre gli imperi europei sembravano contendersi il pianeta, non lasciava presagire, un giorno, la carneficina ininterrotta del 1914-1945.

Giuseppe De Rita

Grande esponente di quella silenziocrazia italiana e ricercatore sociale tra i più acuti, capace di auscultare le mutazioni e fibrillazioni delle tante oligarchie italiane: Giuseppe De Rita è il maggior conoscitore della fenomenologia delle fisiologie e patologie della società italiana. Un maestro di pensiero e metodo che nella sua attività di fondatore e presidente del Censis ha raccontato e mostrato come nessun altro il nostro Paese tramite le considerazioni generali dei suoi rapporti, oltre che tramite testi straordinari (di Francesco Latilla e Francesco Subiaco)

Ostrogoti nel salotto buono

Un fantasma aleggia ancora su Piazzetta Cuccia: quello di un capitalismo di relazione che, tra patti di sindacato e salotti buoni, ha diretto l’Italia come fosse una piccola orchestra. Mediobanca non è più l’istituzione-cuore della Prima Repubblica, ma il ritorno delle cordate pubblico-private lascia intravedere un’eco cucciana: dirigismo senza ideologia, potere silenzioso, politica come banca e banca come politica.

Sestino Giacomoni

Dotato di grande competenza e rigore, Giacomoni conserva però una profonda umanità. La sua attenzione alle persone, alle famiglie e al merito non è retorica, ma scelta concreta: un segno di stile. Uno stile che ha portato anche in Consap grazie alla sua capacità di essere oratore carismatico, ma anche attento uomo del silenzio.

Le contraddizioni dell’Italia balneare

Il mare italiano, da sempre specchio sociale e culturale, oggi rivela la crisi della villeggiatura, la contrazione del turismo balneare e la perdita di centralità strategica. Tra erosione industriale, capitali stranieri e vulnerabilità mediterranee, l’Italia rischia di ridursi a cartolina turistica, incapace di trasformare memoria e narrazione in autentica proiezione geopolitica.
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