Roma sarà la nostra Base. L’unica capitale che non è una metropoli. La città più orientale d’Occidente, più occidentale d’Oriente; il villaggio più settentrionale d’Africa, più meridionale d’Europa. Un caravanserraglio di spie, cospiratori, informatori, un crocevia strategico, il regno dell’impossibile, dove tutto è possibile, dove i segreti diventano sigilli e allo stesso tempo delle profezie. Ma è anche luogo di Bellezza, che per sua natura resta un mistero divino, un elemento imprescindibile, una cornice ultraterrena, capace di trasformare un viaggio in un assalto, un lavoro in una missione, un appuntamento in una congiura. È un gioco di equilibrismi, dove si pratica l’arte della dissimulazione, è un cavallo su cui si sale e si scende, un fuoco che scalda ma che brucia, se non si è all’altezza.
“Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”.
Antoine Laurent Lavoisier
Ve lo avevamo fatto capire: ora Dissipatio è finalmente realtà. Una realtà editoriale proiettata nell’etere, con i piedi ben piantati per terra, al centro della scacchiera informativa, una realtà aumentata dalla potenza della letteratura, in un secolo, il Ventunesimo, tristemente anti-letterario. Ma con una retrovia strategica analogica, di carta, GOG Edizioni; dentro un gruppo editoriale, MAGOG, un’oasi nel deserto delle banalità.
Il giornalismo tradizionale informa i fatti, noi non ci accontenteremo nemmeno di informare sui fatti o dei fatti. La missione di Dissipatio – che è anche artistica, poetica, stilistica – è quella di diventare una vera e propria cellula mediatica scaraventata nelle viscere della nostra civiltà, per sentire ciò che c’è dietro, sopra, sotto, oltre, i fatti. Del resto la verità non puoi comprarla in edicola a soli 2 euro o 2 euro e 50. Le informazioni, nel vero senso della parola, si pesano come l’oro, oppure restano confidenziali, dunque per pochissimi. Tuttavia quelle informazioni che pesano veramente, che si possono trovare nei quotidiani o ancora nei mezzi radiofonici o televisivi, tutte le mattine, rappresentano forse l’1 per cento della totalità giornaliera delle notizie pubblicate. Il restante 99 per cento è cartastraccia. La specificità di Dissipatio è quella di individuare quel punto percentuale, tramite un lavoro chirurgico di ricerca redazionale; di muoversi tra le nuvole e il sottosuolo; di leggere e scrivere tra le righe, tra i segni, tra i simboli; di parlare il linguaggio del potere; e infine di svelarne le meccaniche profonde che muovono lo Spirito, il Tempo, lo Spazio. Dissipatio, vuole raccontare il Deep State, lo Stato Profondo, lo stato profondo degli eventi, senza complessi, e se necessario darne anche un valore letterario, con approfondimenti, analisi, recensioni, confessioni, reportage, interviste, ritratti, scenari.
Saper stare al mondo, raccontarlo, scindere l’essenza delle cose che accadono dal superfluo degli accadimenti, con un punto di vista narrativo vivo prima che da un freddo e asettico punto di vista giornalistico. A Dissipatio scriverà chi ha l’occhio cinico e curioso del cronista ma applica lo stile romantico dello scrittore. La potenza evocativa, immaginifica, iconografica, è tutto. La lettura come esperienza vitale, l’interpretazione delle notizie come avvento assoluto nella coscienza collettiva di un popolo, una nazione, un’epoca, una civiltà. Da qui, il nome delle “grandi famiglie narrative” in cui lettori si sentiranno a casa, altrove: Visioni, Dottrine, Idee; Terra, Mare, Cielo; Acciaio, Legno, Cemento; Cavi, Carta, Dati; Uomini, Macchine, Dei; Spirito, Tempo, Spazio; Biblioteca Ideale. E nel giro di tre mesi, vedrete l’identità grafica di queste colonne digitali, mutare, stravolgersi, colorarsi, diventare qualcosa che in giro non si è ancora mai visto (su Instagram potrete scorgerne le traiettorie). Tempo al tempo. Vi scriviamo da un’altra dimensione. Siamo già nel futuro.
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