Un regalo di Natale anticipato

Dopo l’elezione del futuro Presidente degli Stati Uniti d’America molte cose per l’Ucraina e Zelensky stanno cambiando e i negoziati si fanno sempre più vicini. Ma Biden lascia al futuro inquilino della Casa Bianca l’autorizzazione all’utilizzo di missili a lungo raggio in territorio nemico. Un lascito che potrebbe complicare la strada verso il tavolo delle trattative.

Il colpo di coda di Zelensky

Tremila soldati ucraini sono penetrati nella regione di Kursk, in Russia. Dietro questa mossa, da alcuni paragonata all'offensiva delle Ardenne del 1944, secondo molti analisti si nascondono, fra le altre, la volontà di richiamare le truppe russe da altre linee del fronte, oltre a quella d'ottenere una “merce di scambio territoriale” in vista di futuri negoziati. Ma la verità potrebbe celarsi altrove.

Una brutta figura

Pubblichiamo il pensiero di un nostro lettore sull'incontro fra Volodymyr Zelensky e Papa Bergoglio.

Le purghe di Zelensky

Le dimissioni forzate di Oleksij Arestovich, Vasyl Lozynsky, e di diverse altre figure chiave dell'esecutivo, mostrano l’immutabilità della natura umana, così come lo scarso controllo che i governi esercitano ad ogni livello.

In fuga dal futuro

Rincuorati dalle grandi avanzate dello scorso anno, gli ucraini guardano al domani con relativo ottimismo. La sorte del Paese, però, rimane incerta anche in caso di vittoria.

Preludio alla pace

Non sarà Erdogan a mettere il cappello sui negoziati (o un possibile cessate-il-fuoco). Al massimo salverà la faccia anche lui, ma la firma sarà russa e americana con gli ucraini a dettare i tempi ma non le condizioni.

Videoguerra

La statuetta dell'Oscar donata da Sean Penn a Volodimir Zelensky è il simbolo di un nuovo modo di vivere la memoria della guerra.

Se vuoi la pace, reprimi le emozioni

Il maggior sabotatore della diplomazia è l’informazione.

Il fronte interno ucraino

Gli Stati Uniti hanno mandato un paio di messaggi al governo di Kiev. Per far capire a Zelenski chi è il socio di maggioranza della guerra.

Il segreto inglese

Nella terra di mezzo del riassetto dell’ordine internazionale, nell’interregno del caos, nello stato di emergenza globale della guerra in Ucraina, Boris Johnson rompe l’isolamento post-Brexit e riporta l’Isola al centro della terraferma, grazie a intelligence, armi, servizi finanziari.

In guerra nulla è come sembra

La guerra in Ucraina ci dice che il campo di battaglia definitivo è la mente. Mario Caligiuri, Presidente della Società Italiana di Intelligence, aveva ragione.

La variante Zelensky

Il leader ucraino, ogni giorno che passa, resta l’unico a tenere in piedi la narrazione “né-né (né guerra, né diplomazia) del fronte occidentale. E il suo eroismo, imprevedibile quanto l'attacco russo, alla lunga sta creando profondo imbarazzo agli occhi degli alleati.
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