La sconfitta dell’asse

Macron e Scholz escono con le ossa rotte dalle europee. Il primo ha già chiamato elezioni parlamentari per poter imbrigliare i lepenisti, il secondo ancora non ha una ricetta per contenere l'avanzata conservatrice, che sembra un problema anche per Friedrich Merz. Alla loro sconfitta si accompagnerà un allontanamento dalle politiche belliche e green, anche qualora si andasse verso una sostanziale riconferma della maggioranza "Ursula". Ipotesi al momento più quotata, nonostante aleggi l'ombra di una Commissione "tecnica".

Gli amici e i nemici di Mario Draghi

Il Draghi in versione "consulente" UE ha senza dubbio acceso l'attenzione di molti verso gli ostacoli che rendono in Vecchio Continente meno competitivo nel mercato globale di quanto sarebbe lecito attendersi. Il suo discorso, nell'aprile scorso a La Hulpe, ha provocato così molte reazioni, che abbiamo sinteticamente raccolto.

Dentro la Bruxelles Bubble

A meno di due mesi dalle elezioni l’Europa è in pieno caos. Macron e Scholz sono debolissimi e si affidano all’amico Mario Draghi per salvare la faccia mentre giocano al tiro al piccione con Ursula von der Leyen, ostracizzata nel suo partito. Intanto fra Marine e Marion scoppia la pace in nome della grande opportunità politica.

Un drago per la favola europea

Mario Draghi parla dal palco di La Hulpe per lanciare la propria corsa ad un ruolo di prim'ordine nell'Europa che verrà dopo le elezioni di giugno. Lo fa annunciando un report sulla competitività economica dell'Unione, in uscita nei prossimi mesi. Rimane da capire se la summa della sua visione riuscirà a far centro o se diventerà l'ennesimo buco nell'acqua targato UE.

Il mito dell’alleato oltreoceano

Joe Biden, come gli altri presidenti statunitensi prima di lui, dovrebbe essere considerato il nemico giurato di chi ha a cuore un'Europa forte e indipendente. Invece spesso capita proprio il contrario. Il potere della narrazione sull'amico americano che fa i nostri interessi è forte, e difficilmente sradicabile.

Di che pace moriremo

Il conflitto cessa solo attraverso indefinibili armistizi e tregue armate. Parlare di pace è fare politica, e nel caso ucraino ciò equivarrebbe alla fine dell'ordine internazionale.

Il Vecchio Mondo visto da Washington

Il punto sulla relazione fra Stati Uniti ed Europa.

Cosa ci dice la guerra degli aiuti sullo stato di salute dell’Italia

Che si smetta di definire l'Italia una potenza, non lo siamo più. Questa è la lezione più importante che stiamo imparando dal Covid-19.

Capire Boris Johnson

La Svezia ha, invece, deciso di seguire la teoria dell’immunità di gregge, ma poco se ne legge in Italia, e non ci risulta che gli intellettuali italiani si siano lanciati in copiosi insulti verso il Primo Ministro svedese.

Nella mente di Macron

La visione del mondo di Parigi è senz'altro una delle più ricche e affascinanti, ma è anche quella che ha prodotto più vittime insieme a quella statunitense.

Il ritorno della mano visibile

Pochi giorni fa il ministro dell'Economia Gualtieri, europeista di ferro, ha rilasciato un'intervista a Repubblica in cui afferma che in Italia "serve più Stato". Le sue dichiarazioni hanno stupito molti, ma Gualtieri non è il primo a fare affermazioni simili in Europa di questi tempi. È il segno di un cambio di paradigma?

Nella mente di Trump

Da George Washington a Donald J. Trump: come un paese nato in odio all'imperialismo si è trasformato in un impero mirante ad omologare l'intero pianeta alla propria visione.
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