La tecnica al bivio fra archeofuturismo e accelerazionismo

Le accuse di tecnofeudalismo per i titani della Silicon Valley mostrano plasticamente come da sempre il possesso delle tecniche garantisca potere e affermazione per le élite che riescono ad appropriarsene. L'egemonia passa dal controllo delle macchine. Il nostro atteggiamento nei loro confronti passa invece dalle interpretazioni che gli accelerazionismi - tanto di destra (Nick Land) che di sinistra (Alex Williams e Nick Srnicek) - ci hanno donato ormai decenni fa. Di fronte ad essi si trova l'archeofuturismo di Guillaume Faye, meno discusso ma altrettanto rilevante.

Pensiero, calcolo, simulazione

La degenerazione del pensiero filosofico analitico si manifesta con una forma espressiva divoratrice di significati. Questo è l'intelligenza artificiale: un golem che prende i nostri concetti e li tratta come fossero dei giochi da manipolare sintatticamente e logicamente per fornire risposte veritiere ma non vere.

Il cervello postumano

La completa digitalizzazione dei corpi comporta la spaventosa idea di una macchina esterna che ci conosca meglio di quanto conosciamo noi stessi.

La necessità di pensare il metaverso

L'affermazione di tecnologie pervasive determina l'urgenza di aprire un dialogo interdisciplinare che ponga al centro l'uomo.

Dialogo alla fine del mondo

Sopravvissuto alla catastrofe, l'ultimo uomo si ritrova solo con la natura.

Nuovi totem

Dalla tecnologia alla tecnomagia Vincenzo Susca analizza i cambiamenti della società contemporanea tra realtà e virtualità. Estasi, totem e incantesimi.

Ciò che oso pensare

GOG Edizioni pubblica un libro “scandaloso”. Julian è il vero convitato di pietra del Mondo Nuovo, la fonte di inesauribile ispirazione e il modello con cui, a volte, si fa l’amore e altre volte si lotta. È a Julian che bisogna guardare se si vuole capire il profetare mondano di Aldous.