La Georgia e il sogno sospeso fra due mondi

Non esiste Paese più politicamente ambiguo nello spazio post-sovietico della Georgia. L'abbiamo visitata, partendo da Batumi, al confine con la Turchia, passando per la capitale, Tbilisi, spingendoci sino alle terre azere. Diversi mondi e diverse interpretazioni si sono mostrate nelle loro confliggenti volontà. Qui il mondo russo e quello europeo coesistono. La domanda è una, nella sua sconcertante attualità: per quanto ancora?

L’eterna disputa tra Oriente e Occidente

Oriente e Occidente. Espressioni quasi metafisiche. Luoghi più del pensiero che della geografia. Rappresentazioni di differenze incommensurabili. Per rintracciare ciò che fonda tale alterità è necessario intraprendere un viaggio concettuale, più che temporale e spaziale. È infatti nella Ragione che tutto ha inizio. Non nel contenuto della Ragione, ma nella Ragione come contenuto.

Tutto il bene che ha fatto l’Occidente

Federico Rampini, nel suo libro Grazie, Occidente! (Mondadori, 2024), presenta una difesa audace del ruolo dell’Occidente nella storia recente. Con uno stile incisivo, sfida le semplificazioni e le critiche comuni, evidenziando come il progresso economico, scientifico e sociale globale sia strettamente connesso all’influenza occidentale.

L’ascesa del declino occidentale

Negli ultimi anni, l’espressione “Il Declino dell’Occidente” è tornata in auge nei dibattiti mediatici, sebbene spesso purgata delle sue radici filosofiche. Originata dall’opera di Oswald Spengler, questo concetto si riflette oggi nei ragionamenti di Odifreddi o Rampini, per fare due esempi, che analizzano il fenomeno da una prospettiva economico-materialista. Tuttavia, manca spesso una riflessione profonda sul significato storico e valoriale di tale declino, riducendo il dibattito a contraddizioni tra progresso, potere e ideali di giustizia.

Julian Assange nella dialettica fra Stato e individuo

La vicenda del fondatore di Wikileaks offre l’opportunità per una riflessione sui valori di fondo della civiltà occidentale e sulle radici delle sue inevitabili tensioni interne. L’ideale liberale fu concepito come progetto politico a favore dell’individuo e contro la "latente tendenza autoritaria dello Stato", il quale è però tappa obbligata per ogni ideale politico che aspiri a realizzarsi nella storia. Ne deriva una dialettica intrinseca, per cui il governo che si fa portatore della preminenza dell’individuo, se ne fa al contempo, fatalmente, traditore.

Il nostro mondo nasce dal mare

L'ultimo libro di Alessandro Vanoli - L'invenzione dell'Occidente (Laterza, 2024) - è un invito a ripercorrere la storia di questa parte di mondo, uno spazio più che un luogo. Fra trattati e conquiste, è utile capire come siamo arrivati a elaborare questo concetto, proprio in un momento in cui esso è sempre più sotto attacco.

Crisi demografica è crisi storica

In Italia, come nel resto del primo mondo, si tende ad associare la crisi demografica a fattori economici. Ma per trovare le cause profonde bisogna scavare di più, fino a toccare le trasformazioni di un popolo che ha smesso di guardare al futuro, e che non vuole più aggirare la caducità della propria esistenza perché disinteressato ad entrare in continuità con la storia.

L’Europa contro

I due leader politici più intrepidi del Continente - Macron e Borrell - provano a tracciare una linea strategica per il futuro dell’Europa. Ci riescono solo in parte, in un clima intellettuale occluso dalle paure e accecato nella lucidità storica dell’intraducibilità ideologica. In un clima strategico dove ogni decisione contingente peggiora il quadro a lungo termine, il Continente si muove felice e a piccoli passi verso la guerra totale.

Alle radici della russofobia

Lo scontro tra Occidente e Impero Russo nel XIX secolo è una narrazione fatta d'incomprensioni, ambizioni e fobia. Dallo zar Nicola I alla guerra anglo-russa corre un'intensa rivalità alimentata da pregiudizi e ambizioni egemoniche. Le tensioni tra le grandi potenze europee evidenziano una profonda discrepanza tra il liberalismo occidentale e l'autoritarismo russo, mentre l'aspirazione russa alla difesa dei propri interessi slavi e ortodossi si scontra con la percezione occidentale di una minaccia alla civiltà europea. Un confronto storico che ancora oggi trova echi nelle relazioni internazionali.

Il diritto di vivere nella storia

L'Occidente e il resto del mondo, il giardino e la giungla, l'ordine e il caos: da diversi decenni questa è la visione che accompagna qualsiasi ragionamento di ordine geopolitico. Ma è una condizione di cui si è stanchi, in primis per via delle implicazioni post-storiche che essa comporta. La voglia di scrivere il futuro è forte, così come quella di sfuggire da un eterno presente.

Alle porte del futuro, con gli occhi bendati

Frammentati, vittima di pensieri estemporanei, e in piena crisi d'identità: il liberalismo contemporaneo, nostra ideologia dominante, si ritrova senza alter ego, e pertanto non gli rimane che criticar sé stesso. Ma al ripudio del passato andrebbe preferito un suo studio sistemico, nel tentativo di ricostruire una nostra storia comune e dunque un'idea di futuro.

L’Unico e la Distruzione totale

Ieri la decadenza dell'Impero Romano venne interpretata come destino naturale di una città di uomini e peccatori. Oggi nutriamo sentimenti simili verso il nostro mondo, ma quel genere di distruzione - nella società spettacolarizzata - non è più percorribile, e l'unica scelta sensata diventa quella dell'isolamento (anarchico).
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