Il solitario di Providence

Guardare all’esperienza esistenziale e letteraria del H.P. Lovecraft significa calarsi in un contesto di profondi rivolgimenti per gli Stati Uniti. Il suo slittamento imperiale è già percepibile. La sua estroflessione e la sua corsa alla modernità la collocano già in testa alle nazioni occidentali, prima del definitivo collasso dell’Europa dopo il 1945. L’uomo Lovecraft, figlio di un’America anglosassone, sta assistendo all’affermazione sempre più forte dell’Heartland a trazione teutonica nel Midwest e alla diluizione del potere anche culturale del cordone ombelicale inglese. Se Steinbeck dà voce all’America profonda dinanzi alla Grande Crisi del 1929, egli si fa cantore degli anglosassoni scalzati dal potere, lontani tanto dall’America rurale, quanto dal cuore newyorkese della modernità statunitense.

Aurelio Picca, l’ultimo patriarca d’Italia

«Per me lo scrittore serve solo se ha il coraggio di essere sempre eversivo, come lo fu Ugo Foscolo, che aveva combattuto per Napoleone e che, quando gli austriaci fecero un elenco degli intellettuali dell'epoca, sotto il suo nome scrissero: "Pericoloso sotto ogni Stato". L'intellettuale deve essere così: contro tutti, sempre». La confessione di Francesco Subiaco e Francesco Latilla ad Aurelio Picca. Foto di Maurizio Valdarnini.

Essere moderni secondo Calvino

Pubblicato nel 1957, Il Barone Rampante è la lucida analisi di una modernità vista come atto di ribellione dai risvolti imprevedibili.

Il giorno della vendetta

L'arresto prima e la morte poi di Matteo Messina Denaro non sorprendono, né soddisfano. Tutto era già stato narrato nel capolavoro più noto di Leonardo Sciascia.

Memorie dall’inferno

Michel Houellebecq ha scritto Qualche mese della mia vita (La nave di Teseo, 2023) per mettere in discussione l'unica fonte di piacere della sua vita: il sesso.

Tra la perduta gente

Fu nel campo di concentramento di Hereford, in Texas nel 1943, che Giuseppe Berto scrisse il suo primo romanzo - Il Cielo è rosso (riedito da Neri Pozza, 2018) - immaginando una disfatta italiana nel conflitto mondiale e la fine delle comuni illusioni.

La natura sarà sempre superiore alla ragione

È ne "La Strage delle illusioni" (Adelphi, 1992) che si estrinseca tutto il pensiero politico antimoderno di Giacomo Leopardi.

L’incomparabile bellezza del vuoto

Nella tradizione filosofica orientale, come ci ricorda Laura Ricca, la Via per l'assoluto è ricerca interiore: la connessione con il mondo deriva così dall'annullamento di sé.

La leggerezza di essere pop

Il capolavoro di Milan Kundera riuscì a fondere il favore della cultura alta e di quella bassa, approfittando di un periodo storico favorevole perché meno formale e più spensierato.

Il dovere di coltivare l’eresia

Da pochi è giorni è scomparso Nuccio Ordine. Il fine studioso calabrese è stato uno strenuo sostenitore della dignità umana, come antitesi alle pulsioni economicistiche della contemporaneità.

Di fronte all’Apocalisse

L'idea della fine del mondo affascina da sempre l'uomo, che attorno vi ha costruito teorie e racconti, come quelli di Guido Morselli e Matthew Phipps Shiel.

Diego Gabutti

Saggista, romanziere, ma soprattutto lettore. L'autore di Segretissimo lascia da parte le pillole biografiche scegliendo di raccontare il suo gusto, e non i suoi traguardi.
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