Il Deep State non si nasconde più

Un Joe Biden al tramonto lascia la corsa per la Casa Bianca. Il re è nudo, ma a prescindere da chi porti la corona lo Stato profondo continua ad esistere e a resistere. Ormai alla luce del sole. Contemporaneamente i repubblicani chiedono a gran voce una presidenza “imperiale”, slegata dai vincoli, formali ed informali, che hanno finito per soffocare la ribellione populista del 2016.

L’eredità di Biden nel Mar Nero

Joe Biden lavora a una nuova strategia per il Mar Nero, di concerto con i suoi partner regionali. Luminita Odobescu, ministro degli esteri rumeno, ha firmato con Anthony Blinken un accordo di cooperazione che passa anche da una convergenza militare, d’intelligence ed energetica. L’obiettivo è combattere l’influenza russa e cinese, aumentata esponenzialmente negli ultimi anni.

Il mito dell’alleato oltreoceano

Joe Biden, come gli altri presidenti statunitensi prima di lui, dovrebbe essere considerato il nemico giurato di chi ha a cuore un'Europa forte e indipendente. Invece spesso capita proprio il contrario. Il potere della narrazione sull'amico americano che fa i nostri interessi è forte, e difficilmente sradicabile.

Gli altri due

La senescenza di Biden e i guai giudiziari di Trump preoccupano partiti ed elettori d’America. E aprono un sottilissimo spiraglio per una coppia di nomi inediti in vista delle prossime presidenziali.

Il Vecchio Mondo visto da Washington

Il punto sulla relazione fra Stati Uniti ed Europa.

Il fronte interno americano

Lo scambio di prigionieri Griner-Bout tra Russia e Usa è un segno di debolezza o un pezzetto del puzzle per costruire la pace?

Preludio alla pace

Non sarà Erdogan a mettere il cappello sui negoziati (o un possibile cessate-il-fuoco). Al massimo salverà la faccia anche lui, ma la firma sarà russa e americana con gli ucraini a dettare i tempi ma non le condizioni.

Trump non vince, ma il trumpismo è contagioso

La contro-egemonia repubblicana ora è un processo inesorabile.

La variante Zelensky

Il leader ucraino, ogni giorno che passa, resta l’unico a tenere in piedi la narrazione “né-né (né guerra, né diplomazia) del fronte occidentale. E il suo eroismo, imprevedibile quanto l'attacco russo, alla lunga sta creando profondo imbarazzo agli occhi degli alleati.

Grande è la confusione sotto il Colle

In Ucraina non scoppierà nessuna guerra, ma i suoi venti, erano i venti di cui la politica italiana aveva bisogno per calmare e smuovere nuovamente le acque.

Il nuovo Grande Gioco

Il ritorno all’ «ordine talebano» può diventare una pistola puntata contro la Cina (confini dello Xinjiang musulmano), l’Iran (rivalità ideologica e religiosa) e la Russia (retaggio storico), dunque un fattore di instabilità nell’hearthland. Al momento tutti sono seduti al tavolo, il domani è quanto mai incerto. Questa è la scommessa della Casa Bianca.  

From the Desk of Donald Trump

The Donald ha lanciato il suo "social network".
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