Servizi segreti, scelte pubbliche, ragioni opache

Elisabetta Belloni ha rassegnato le sue dimissioni dal Direttorato del DIS, con effetto dal 15 gennaio 2025, in un contesto politico complesso e segnato da dinamiche interne. Nonostante una carriera solida e una gestione di successo in eventi internazionali, le difficoltà emerse nei rapporti con alcune istituzioni governative hanno portato alla decisione di lasciare l’incarico in anticipo. Le sue dimissioni, pur non avendo una causa esplicita, riflettono un equilibrio delicato tra politica, intelligence e gerarchie interne, evidenziando la difficoltà di navigare tra poteri ed interessi diversi.

«Rifarei tutto così come l’ho fatto, non mi pento delle mie scelte». Intervista a John Kiriakou, un tempo talentuoso agente della CIA, oggi è attivista e denuncia gli abusi del governo e dell’intelligence USA

«Oltre alla CIA erano proprio le alte gerarchie militari le più contrarie alla gita in Iraq del 2001. Mi ricordo lo sgomento generale da parte di quasi tutti gli addetti ai lavori. Si sentivano poi follie su una possibile invasione dell’Iran… Avevano deciso pochi potenti, e non potevamo fare altro.»

Leggere lo Spazio tra le righe

Dalle armi all’intelligence, l'Italia si prepara alla crescente sfida nel contesto spaziale e cyber. Contro la minaccia proveniente dai cieli (in particolare in questi giorni si parla molto del pericolo russo) è fondamentale una risposta multidominio per garantire la sicurezza nazionale.

Cinquant’anni di Lodo Moro

Il colonnello Stefano Giovannone, enigmatico protagonista dell’intelligence italiana, fu al centro della diplomazia parallela negli anni Settanta, incarnando l’ambiguità della politica estera del tempo. Incaricato di gestire il delicato equilibrio tra l’Italia, l’OLP e Israele, Giovannone giocò un ruolo cruciale nel Lodo Moro, un accordo segreto che evitò attentati in Italia. Figura controversa, la sua storia intreccia spionaggio e manovre politiche sotterranee, ed è caratterizzata da tensioni internazionali e compromessi strategici.

Un mondo di talpe

L’Italia e il mondo assomigliano sempre più a un romanzo di Le Carré. Il suo linguaggio, il linguaggio di Dissipatio, è sempre più diffuso tra opinionisti e opinione pubblica. Dal fronte meloniano a quello israelo-iraniano, passando da uno sconosciuto hacker siciliano, il presente è una grande spy story.

Un sistema poco intelligence

Il Ministro della Difesa Guido Crosetto si è trovato coinvolto in una delicata questione legata alle funzioni del Sistema d'informazione per la sicurezza della Repubblica, in particolare l’AISE. Accuse di accessi illegittimi ai dati da parte di un tenente della Guardia di Finanza hanno sollevato dubbi sulle sovrapposizioni tra servizi e polizia giudiziaria, rivelando un clima di sfiducia e confusione che potrebbe compromettere la sicurezza nazionale e la gestione delle informazioni sensibili.

«Lo studio dell’intelligence andrebbe affiancato al leggere, scrivere, e far di conto, cioè alle competenze di base». La società “maleducata” secondo Mario Caligiuri

«La crisi della democrazia è crisi della rappresentanza, cioè il modo con cui noi formiamo e selezioniamo le élite democratiche. Questo è un problema che riguarda tutto l’Occidente, tutti i regimi democratici. Se, infatti, facciamo riferimento all’attualità notiamo che la guerra tra Ucraina e Federazione Russa è anche un confronto tra diversi sistemi di governo. Questo fa presupporre che oggi, e nell’immediato futuro, i sistemi che producono élite più efficienti sono quelli che hanno la maggior possibilità di prevalere.»

L’Internet delle cose è un pericolo

La capacità dell'uomo di condividere informazioni e di interagire con gli altri, negli ultimi cinquant’anni, è aumentata esponenzialmente con l’evoluzione della tecnologia digitale. La quantità di realtà codificata ha raggiunto proporzioni considerevoli ed ancora cresce grazie all’avvento delle tecnologie 5G e 6G. E con loro arrivano problemi nuovi, spesso sottovalutati.

Il governo olandese sarà molto discreto

I Paesi Bassi hanno finalmente un Primo Ministro incaricato: è Dick Schoof, ex capo dei servizi segreti. Si tratta della prima volta nella storia del Paese che un uomo d'intelligence sarà a capo di un esecutivo. Un esperimento che ha pochi esempi simili anche nella storia europea, e per questo sarà attenzionato con particolare cura. D'altronde, non serve andare troppo indietro con la memoria per ricordare quando in Italia una candidata al Quirinale venne impallinata perché ritenuta incompatibile.

Guerra spionistica mondiale

Il libro di Alberto Bellotto e Federico Giuliani, "La guerra delle spie. Washington contro Pechino", offre un'immersione dettagliata nel confronto tra le due superpotenze nel campo dell'intelligence. Attraverso un ampio utilizzo di fonti documentarie e un contesto storico ben definito, gli autori tracciano un quadro esaustivo della sfida tra USA e Cina, esaminando anche le implicazioni politiche, economiche e strategiche. Con un focus particolare sulle metodologie di spionaggio cinese e sulle risposte statunitensi, il libro si presenta come un indispensabile contributo alla comprensione di questa "guerra" moderna e altamente complessa.

Alla ricerca dell’interesse nazionale

Da sempre gli apparati di difesa e sicurezza sono portatori di una propria visione di mondo che offrono poi ai decisori politici. Definiscono qual è l’interesse della nazione e, da questo, le migliori strategie per perseguirlo. La relazione annuale dei servizi di informazione italiani deve essere letta, quindi, con l’intento di estrapolare tali informazioni, così da poter carpire il punto di vista dello Stato. Un compito che può risultare più arduo di quanto sia lecito aspettarsi.

China down

Come rivelato da Reuters, nel 2019 la CIA, per ordine di Donald Trump, reagisce alla crescente influenza di Pechino lanciando una campagna di disinformazione contro il governo di Xi Jinping. Una prova della difficoltà occidentale nel penetrare la società cinese e che rafforza la necessità di riorientare le strategie d'intelligence.
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