Hezbollah alla conquista dell’America Latina

I bombardamenti sul Libano e l’uccisione del leader storico Hassan Nasrallah sembrano aver fiaccato Hezbollah. Ma il Partito di Dio ha sempre saputo reinventarsi nelle avversità. Ora, facendo leva sulla diaspora libanese, si muove dove i suoi nemici non possono colpirlo: l’America Latina, tra narcotraffici e nuove opportunità.

Spade di ferro

Con gli Ayatollah alle corde, ad un anno esatto dal 7/10 Israele sembra pronto a ridisegnare la mappa del Medio Oriente. Ma a muovere la mano di ferro di Tel Aviv non c’è che la contingenza di un presente senza tempo, in cui la vittoria è sempre un passo più in là. Fino al baratro.

Nasrallah e il fronte di dissuasione

A gennaio le forze armate israeliane hanno condotto una serie di attacchi in territorio libanese culminati nell’assassinio dell’alto dirigente di Hamas, Salih Aruri, nella periferia sud di Beirut. Nello stesso periodo lo Stato ebraico ha eliminato Wissam Tawil, uno dei comandanti militari di Hezbollah, che si aggiunge agli oltre 160 combattenti caduti dall'inizio delle ostilità. Il “Partito di Dio” in risposta ha preso di mira due basi militari israeliane a dieci e venti chilometri dalla linea di demarcazione con il Libano. La priorità di Hezbollah resta preservare le posizioni acquisite ed evitare l’escalation.

L’arrivo dell’islam radicale in America Latina – Il caso del Suriname

La storia di come un paradiso multiculturale nel cuore del Sud America sia diventato un'importante base operativa per l'internazionale jihadista.

Martiri e leggende

Qassem Suleimani non era soltanto considerato un soldato di altissimo profilo bensì un'icona popolare e ora, nell'immaginario sciita, siede accanto all'Imam Hussein, da martire.