VISIONI, DOTTRINE, IDEE
Editoriale
Grandi firme
Interviste
SPIRITO, TEMPO, SPAZIO
Confessioni
Ritratti
Reportage
TERRA, MARE, CIELO
Politica
Geopolitica
ACCIAIO, LEGNO, CEMENTO
Sicurezza
Difesa
Ambiente
Energia
Economia
CAVI, CARTA, DATI
Tecnologia
Media
Intelligence
Finanza
UOMINI, MACCHINE, DEI
Società
Metafisica
Storie
Postumano
Biblioteca ideale
Recensioni
Formati
Analisi
Approfondimenti
Copertine
Dispacci
Letture
Racconti
Scenari
Visioni
Aree
Africa
Altrove
Americhe
Asia
Cielo
Europa
Italia
Mari e Oceani
Mediterraneo allargato
Occidente
Oceania
Palazzi e Corridoi
Russia
Sottoterra
Stelle e Pianeti
Vicino e Medio Oriente
Temi
Acciaio, Legno, Cemento
Biblioteca Ideale
Cavi, Carta, Dati
Spirito, Tempo, Spazio
Terra, Mare, Cielo
Uomini, Macchine, Dèi
Visioni, Dottrine, Idee
Il Dispaccio
Entra nel nucleo operativo
Chi siamo
L'intelligenza dell'Intelligence
Negozio
Gruppo editoriale magog
Il bollettino settimanale di dissipatio
L’impermeabile di Kabul
Tonino Bettanini
facebook
twitter
telegram
instagram
rss feed
giuliano amato
2
«La politica non esiste per “darmi ragione”, ma per ascoltare le “mie ragioni”, in una cornice di dialogo comune». Giuliano Amato e l’incomunicabilità nel tempo presente
01.6.2025
«Per poter incidere nello scenario internazionale serve semplicemente il realismo, serve saper misurare quello che si fa con i mezzi di cui si dispone. Utilizzando le alleanze con gli altri paesi e un’idea di dialogo costruttivo per affrontare le sfide comuni senza scadere anche in alcune sopravvalutazioni dei propri interessi nazionali. La lezione di Cavour è, del resto, essenzialmente questa.»
di Francesco Subiaco
Visioni, Dottrine, Idee
Interviste
Italia
Visioni
VIVI NASCOSTO. ENTRA NEL NUCLEO OPERATIVO
VIVI NASCOSTO.
ENTRA NEL NUCLEO OPERATIVO
Leggi via mail il Dispaccio in PDF
Ricevi la collana editoriale di Dissipatio
Partecipa agli incontri 'i martedì di Dissipatio'
Diventa Agente, Sabotatore o Eminenza
L’ombra di Giuliano Amato
27.11.2023
Già ottantacinquenne, la nomina alla Commissione algoritmi culmina una carriera vissuta fra il politico e l’intellettuale, ma sempre troppo tecnica per dargli aspirazioni da statista popolare. Sulle sue spalle si è caricato di responsabilità terribili: per questo ambiva ad un riconoscimento, e invece rimarrà per tutta una vita nell’ombra, mentre il suo ricordo si mescola a rancori mai sopiti. È l'uomo "che ha messo le mani nelle tasche degli italiani", uno stigma che lo ha da tempo consegnato alla storia.
di Federico Oberto Tarena
Spirito, Tempo, Spazio
Ritratti
Italia
Racconti
Per leggere il Dispaccio
Entra nel Nucleo Operativo