Tempo, spazio, mito

ll mito potrebbe porsi come pietra angolare della cultura contemporanea con cui confrontare tempo e spazio. Queste due ultime categorie però mostrano ulteriori sfaccettature di visione che ci gettano nella dinamica storiografica e nella filosofia della storia. È possibile isolare la storia ad una dimensione puramente spaziale e narrativo-mitologica oppure la dialettica temporale hegeliana rimane l'unico metodo storico riflessivo? Il mito è da considerare come causa in tale relazione o potrebbe profilarsi anche come conseguenza?

Il vuoto, distruttore di mondi

L’Uomo moderno soffre la precarietà dello stato attuale del progresso tecnico-scientifico perché vive nella contraddizione fra il mondo come potrebbe essere e il mondo attuale costellato di problemi. Sospeso fra la possibilità che il mondo continui ad esistere o sprofondi nel nulla, avverte un peso che fatica terribilmente a reggere. L’angoscia del nulla lo conduce a distogliere lo sguardo e a perdersi nelle mille occupazioni che riesce a trovare. L’idea che in fondo, tutto finisca nel nulla, conduce le grandi potenze mondiali a spendersi per salvare la Terra dal nulla in cui rischia di sprofondare. E si è convinti di aver creato la pace.

Non conosciamo nulla della mente

Il futuro dell'umano dipende anche e soprattutto da come si deciderà di affrontare i moderni problemi che nascono nell'intersezione tra filosofia e neuroscienze. Un riassunto dei punti principali del dibattito in corso è fondamentale, se non forse essenziale per la sua comprensione.

La rivincita della filosofia

La geopolitica è ormai sulla bocca di tutti. Usata a sproposito o a ragion veduta, adulata od ostacolata, è indubbio che abbia fatto breccia nell'opinione pubblica, nel mondo intellettuale e persino in quello accademico. Alcuni attribuiscono tale successo alla sovraesposizione mediatica, altri al contesto di crisi che richiede risposte, altri ancora alla semplificazione della complessità che rende le spiegazioni fruibili ad un pubblico più ampio. La seconda ha un fondo di verità ma è insufficiente, le altre due fanno acqua da tutte le parti.

L’identità non è una merce

L'idea di un'identità fluida e subordinata all'ideologia sarà sempre affascinante, almeno fino a quando la realtà non ci farà tornare coi piedi per terra.

Esistere al di là del tradizionalismo

Contro una polverosa idea di conservazione viene in soccorso Duccio Demetrio, che in "All'antica" (Raffaello Cortina Editore, 2021) propone una memoria capace di non farci vivere di solo presente.

Gianni Vattimo, il pensiero depotenziato

Lo spegnersi cauto del filosofo della postmodernità segna la chiusura di una tappa, ma non il raggiungimento di una mèta.

Miyazaki e l’arte al culmine della vita

Il maestro giapponese, così come Martin Heidegger prima di lui, trova nelle consolazioni della poesia la risposta ad un mondo fattosi pura speculazione scientifica.

L’attrazione per l’anomalia

Le scienze naturali danno l'illusione della certezza, ma rimangono un dispositivo al servizio dell'unico metodo di conoscenza.

Il crepuscolo della filosofia

Ne "La morte del sole" Manlio Sgalambro osserva, dal punto di vista di una società in piena "crisi dei valori", la storia filosofica occidentale, alla ricerca della verità.

Il regno della filosofia solare

In "La tradizione filosofica italiana" Corrado Claverini racconta il pensiero dell'Italia unitaria, dalla quale emerge una concretezza votata alla costruzione di civiltà.

«Il transumanesimo è il nocciolo duro della futura civiltà che sostituirà l’era delle civiltà limitate nel tempo e nello spazio». Il mondo che verrà secondo Michel Onfray

Il filosofo francese, di recente impegnato in un dibattito sul futuro dell'Occidente con Michel Houellebecq, parla di morte, di declino e della nuova, indesiderabile, prospettiva: quella del dominio della tecnologia sull'uomo.
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