«Questo secondo mandato salda quel rapporto consolidato tra ideologie anarco-capitaliste, individualismo economico, libertarismo sul tema dell’espressione e conservatorismo sociale che Elon Musk, con X, propaganda». L’elegia trumpiana secondo Andrea Muratore

«Questa crescente consapevolezza politica necessita ora di concretezza: se i fatti non seguiranno le parole, l’Europa rischia di subire direttamente le fragilità e i conflitti di una superpotenza che deve capire il rapporto futuro tra sé e il resto del mondo. Una domanda che va oltre Trump e parla all’essenza strategica dell’America.»

L’Europa che parla di demografia

Dinanzi alla gravità dello spopolamento europeo e delle sue conseguenze economiche nuove politiche vengono prospettate – ambiguamente. Nel contesto dell’ECOFIN, ospitato dall’Ungheria di Orbán, il Ministro Giancarlo Giorgetti ha ventilato la possibilità di una gestione comune del welfare europeo. Una soluzione la cui implementazione sarebbe tortuosa e la cui efficacia ancora da inquadrare. Ma a ben vedere parlare di invecchiamento e decrescita demografica in Europa meridionale ed orientale - a livello istituzionale - altro non significa che costruire e rafforzare una leva negoziale nei confronti di quegli Stati membri che dall’integrazione hanno ricevuto quasi esclusivamente vantaggi.

«Fare a meno della Cina? Sarà un processo molto doloroso». La lotta per il primato tecnologico raccontata da Alessandro Aresu

Il deteriorarsi delle relazioni economiche fra Pechino e Washington avrà conseguenze inedite e potenzialmente devastanti, soprattutto per noi europei: “Io non penso che un decoupling sia tecnicamente impossibile, perché si può spingere politicamente anche verso ciò che è tecnicamente difficile. La spinta esiste, e le cose difficili rimangono difficili.  Penso che un simile processo, preso sul serio, sia estremamente costoso, e che avrebbe enormi conseguenze.»

Centodieci anni dalla Grande Guerra

Era il 28 luglio 1914 quando l'Austria-Ungheria dichiarava guerra alla Serbia dando il via alla Grande Guerra. Oggi il mondo si presenta radicalmente diverso nelle relazioni internazionali rispetto ad allora, malgrado la guerra sull’Europa orientale e la controguerriglia israeliana verso i procuratori iraniani abbiano portato alla ribalta il dibattito bellico. Tuttavia, nonostante ciò, similmente magmatico si presenta il mondo negli spiriti e nelle volontà di molti popoli e governi.

La diplomazia dell’auto elettrica

Dopo che gli Stati Uniti hanno introdotto i dazi sul settore elettrico cinese, L'UE è alla ricerca di un difficile equilibrio che bilanci gli interessi geopolitici e quelli nazionali. La Germania ha espresso contrarietà. L’Ungheria è ostile, Byd l’ha scelta per le sue fabbriche. La Svezia di Volvo è dubbiosa. La Francia guida la manovra “protezionista”. Italia e Spagna seguono la sorella latina, tra legittimazione atlantica del governo e protezione di filiere deboli.

Non c’è spazio per l’Europa di Macron

Il numero uno dell’Eliseo torna con forza sul tema dell’autonomia strategica (e politica) europea dagli Stati Uniti. Ma il Vecchio Continente, stremato e diviso dalla guerra in Ucraina, non ne vuole sapere di seguirlo.

Europa, storia di un’ideologia

Se metà degli aventi diritto non ha votato, mentre le manovre di palazzo per riportare Ursula von der Leyen suscitano poco interesse nei cittadini del vecchio continente, il motivo non è troppo complicato: la mancanza di spirito nazionale che superi i confini storici fra gli Stati. Lo sosteneva anche Lucien Febvre: l’Europa è un ideale privo di fede, incapace di suscitare un vero e proprio interesse collettivo.

Gli Stati disuniti d’Europa

Alla vigilia delle elezioni europee, emerge chiaramente che l'Unione rimane una realtà complessa, sospesa tra il sogno di unità e le persistenti divisioni nazionali. Mentre gli sforzi per un'integrazione pacifica continuano, con iniziative educative e politiche comuni, la mancanza di un esercito unificato e una visione geopolitica condivisa evidenziano i limiti di questo progetto. La storia del continente unito, ancora influenzata dall'ombrello americano, riflette le difficoltà nel realizzare appieno il suo stesso progetto.

Perdere il mondo

Il nostro è il secolo degli hikikomori. Un fenomeno che, con le dovute differenze, interessa ormai anche buona parte dei Paesi europei e il Nord America. Un rifiuto del mondo esterno nella volontà di costruire e vivere il proprio, soggetto a regole diverse. Ma si tratta di un'illusione. Presto o tardi, i desideri cominciano a collidere tra loro quando sono frutto di una volontà poco educata.

Eurafrica

I funzionari degli apparati italiani e gli spin doctor di Giorgia Meloni lavorano in vista di una sempre più possibile vittoria di Donald Trump negli Usa. Ciò che sta accadendo nel Texas è il segnale inequivocabile che i cittadini statunitensi auspicano un leader di riconciliazione nazionale e pacificazione mondiale. L’Italia cerca rifugio in Europa e col Piano Mattei si sgancia dal regolamento di conti tra Occidente e Oriente, o meglio dalla costruzione di un nuovo ordine internazionale sino-americano, e si fa ponte tra Nord e Sud del Mondo.

Il mito dell’alleato oltreoceano

Joe Biden, come gli altri presidenti statunitensi prima di lui, dovrebbe essere considerato il nemico giurato di chi ha a cuore un'Europa forte e indipendente. Invece spesso capita proprio il contrario. Il potere della narrazione sull'amico americano che fa i nostri interessi è forte, e difficilmente sradicabile.

Il Mediterraneo di Ardengo Soffici

"Misteriosamente sento fluire un tempo d’oro / Dove tutto è uguale". Le poesie e i dipinti di Ardengo Soffici aiutano a riscoprire un pensiero mediterranista, per proiettare innanzitutto l'Italia, ma pure l'Europa tutta, verso il continente africano e le infinite suggestioni che il suo mare saprebbe darle.
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