Un’Europa allo stato gassoso

La Commissione Europea ha presentato una roadmap inserita nel più ampio REPowerEU, l’obiettivo dichiarato è porre fine alle importazioni di gas provenienti da Mosca, e ad un’auspicata indipendenza energetica. La realtà è più complessa, i paesi membri sono divisi sulle posizioni di Bruxelles, mentre la Russia consolida accordi con i paesi del BRICS. I cittadini europei sentono il peso del caro bollette e diminuisce anche la competitività industriale.

«Il blackout spagnolo ha evidenziato la profonda vulnerabilità che può presentare un sistema quando è troppo sbilanciato in favore delle rinnovabili». Gianclaudio Torlizzi sulla sicurezza energetica

«Pensiamo alla differenza del modello spagnolo con quello italiano. Il modello italiano, infatti, sebbene abbia portato avanti un sistema meno performante dal punto di vista dei prezzi si presenta però sicuramente più tutelante, per la sicurezza energetica. Tale evento deve quindi portarci a delle riflessioni sia sul piano italiano che su quello europeo.»

«Persino Fukushima non ha provocato morti, né sostanziali conseguenze ambientali».  Il futuro nucleare secondo Stefano Buono

«Il nucleare è una forma di energia molto sicura aldilà di vecchi stereotipi e pregiudizi. Del resto, il nucleare era estremamente sicuro anche in passato, ma oggi lo è sicuramente ancora di più dato che le nuove tecnologie eliminano completamente il rischio di incidenti come quelli già avvenuti. Un concetto di sicurezza intrinseca e passiva che è possibile applicare ad un nuovo approccio al nucleare che possa conciliarlo con sostenibilità e sviluppo.»

Il tempo della trasmutazione

Come tutti gli inverni, anche quello nucleare è destinato a finire, cedendo il passo a nuove stagioni che faranno irruzione nello spazio delle nostre esistenze, con forme inedite. Laddove la forma è però, sempre più spesso, sostanza che si incorpora nel vasto orizzonte degli umani.

Riscoprirsi mediterranei

Nonostante l'Algeria e la Libia rappresentino più un'incognita che una sicurezza, l'Italia deve necessariamente guardare al Mediterraneo per garantire la propria sicurezza energetica.

Nucleare sì, nucleare no

Le prospettive sul futuro dell'energia atomica sono fonte di dibattito senza fine fra sostenitori e critici.

«È dal 1945 che l’Europa non era così vicina a una guerra». Lo scenario di Stefano Fantacone

Stefano Fantacone, coautore insieme a Demostenes Floros di “Crisi o transizione energetica”, tira le fila della crisi d’approvvigionamento energetico che stiamo vivendo, le cui radici sono di molto antecedenti la guerra in Ucraina.

Tutte le strade portano ad Hassi R’Mel

Il consolidamento della cooperazione italo-algerina è in grado di offrire qualcosa di molto più prezioso dell’energia. Più del gas, esso evoca scenari, aggredisce il presente, riflette aspirazioni naturali e mette alla prova la Politica.

La battaglia per le materie prime

Il logoramento delle materie prime, dal grano al gas, ci riporteranno in Medio Oriente e in Africa, regioni del mondo fortemente dipendenti dalle conseguenze della guerra in Ucraina. L'insicurezza alimentare ed energetica generano grande instabilità. Prepariamoci al peggio.

“L’Italia ha perso una grande occasione di mantenere quel ruolo storico di potenza di mediazione”. L’analisi di Giulio Sapelli

Secondo il consigliere della Fondazione Enrico Mattei, e noto economista, dovremmo tornare a guardare i grandi maestri: da Giorgio La Pira a Federico Caffé.

“Siamo in un momento decisamente critico per la Libia”. La nota di Daniele Ruvinetti

Daniele Ruvinetti, Senior Fellow alla Fondazione Med-Or, ci ricorda che bisogna guardare con maggiore attenzione alla Libia proprio a causa di quanto sta accadendo in Ucraina.

“In Ucraina, Erdoğan dovrà scegliere da che parte stare”. L’analisi di Daniele Santoro

Coordinatore Turchia e mondo turco, per la Rivista italiana di geopolitica "Limes", Daniele Santoro spiega che la strategia di Ankara, in bilico tra Nato e Russia, potrebbe non funzionare più.
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