Una critica all’idea di “tecnodestra”

La tecnica non ha colore, è uno strumento di potere, che non può costitutivamente avere alcuna connotazione politica poiché è il contrario della verità e della scienza. La tecnica assume il moto della macchinazione dell’esattezza, che riduce costantemente la libertà umana, quest'ultima, presupposto di qualunque verità. La macchinazione ha unicamente il neoliberismo quale terreno fertile; nessuna “destra” è ad essa necessaria.

Cosa vale la pena di conservare?

Il pensiero di Tiziano Terzani era antimoderno, conservatore senza essere reazionario, con il cuore ammantato di progressismo, ma lucido nella volontà di salvare l'umanità del mondo dalle ingannevoli promesse di felicità del consumismo.

Le insidie della transizione

In Nuova Zelanda l'arrivo di un governo conservatore è solamente il culmine di un processo che sta ridefinendo l'idea che il Paese ha di sé.

Liberi e disuguali

Charles Maurras guardava sia domani che al dopodomani. Per questo è stato dimenticato.

Teologia politica e diritto

Quello di Geminello Preterossi è un dossier confidenziale fra i cieli stellati della religione e le cupe lande del potere.

Naphta o Settembrini

“La montagna incantata” di Thomas Mann dà voce e corpo all’insanabile conflitto tra umanisti liberali progressisti e nichilisti rivoluzionari reazionari.

La nascita di un nuovo eccezionalismo

La fine della logica binaria di Lotman e la nuova Russia monodirezionale. Un libro di Luca Gori.