Missili supersonici in giardino

Con la recente implementazione dell’arsenale di missili supersonici da parte di Taiwan, gli USA cercano di far ingolfare la superpotenza asiatica in un conflitto regionale per minarne l’affermazione sempre più evidente sul piano internazionale. Ripetendo la mossa strategica della guerra russo-ucraina il Pentagono mira al divide et impera nello scacchiere geopolitico per paralizzare i suoi avversari egemonici in confronti militari.

Grandi riforme celesti

Xi Jinping sogna una rete globale di sicurezza privata per proteggere gli interessi cinesi. Le aree sensibili sono l'Africa - dove c'è da competere con la forte influenza russa - e il sud-est asiatico. Destano particolare attenzione i confini fra India e Pakistan.

Geopolitica degli scacchi

Una volta erano Spasskij e Fischer, oggi Dommaraju e Liren. Dal bipolarismo a un multipolarismo confuso e in continua variazione: vecchi rancori, equilibri altalenanti e il tutti-contro-tutti nel “tutti per uno” dei BRICS+. Fra una mossa del cavallo, un arrocco e uno scacco al Re.

Il tempo della nemesi americana

Pechino, sospesa tra l’antica arte dell’equilibrismo e le ambizioni di un futuro da protagonista globale, si confronta con le sfide di un mondo sempre più polarizzato. Mentre le crisi internazionali scuotono vecchi assetti, essa cerca nel Medio Oriente una nuova frontiera strategica, che le permetta, giocoforza, di superare la sua "hedging strategy". Un percorso incerto, dove la linea sottile tra cooperazione e conflitto potrebbe riscrivere l’ordine globale.

Dazi, dazi, dazi

A Washington si stanno imbarcando su una nave la cui destinazione è dichiarata ma non sicura: Trump promette svolte in politica economica sia internamente che, soprattutto, verso l'estero, minando relazioni commerciali e quindi politiche col resto del mondo, alleati compresi. Cosa possiamo aspettarci dalla futura amministrazione, alla luce del suo primo mandato e delle promesse fatte negli anni di opposizione? Chi sconterà l'agire del nuovo (e vecchio) Presidente?

I cinesi non credono più in nulla

La crisi demografica, l’incognita immobiliare e il calo dei consumi non possono essere letti sotto la mera lente economica, ma riflettono il cambiamento di una società che evolve. Le faglie interne impongono a Xi Jinping di cercare consenso e mostrare assertività all’esterno.

Il ritmo antico del Mekong

Incastrato fra la Thailandia, il Vietnam e la Cambogia, è attualmente lo Stato meno sviluppato e meno densamente abitato dell’Indocina. Un Paese che ispira nostalgia, dove l’aggressione economica dei vicini si concretizza continuamente e dove tutto ciò che una larga fetta della popolazione ha da offrire è semplicemente sé stessa, senza orpelli per i visitatori. Mentre i vicini confinanti si offrono senza pudore, il Laos quasi si vergogna di essere ormai costretto a svendersi per sopravvivere. E di esser ormai prossimo alla fine da cui ha tentato di fuggire durante il XX secolo.

«Fare a meno della Cina? Sarà un processo molto doloroso». La lotta per il primato tecnologico raccontata da Alessandro Aresu

Il deteriorarsi delle relazioni economiche fra Pechino e Washington avrà conseguenze inedite e potenzialmente devastanti, soprattutto per noi europei: “Io non penso che un decoupling sia tecnicamente impossibile, perché si può spingere politicamente anche verso ciò che è tecnicamente difficile. La spinta esiste, e le cose difficili rimangono difficili.  Penso che un simile processo, preso sul serio, sia estremamente costoso, e che avrebbe enormi conseguenze.»

La diplomazia dell’auto elettrica

Dopo che gli Stati Uniti hanno introdotto i dazi sul settore elettrico cinese, L'UE è alla ricerca di un difficile equilibrio che bilanci gli interessi geopolitici e quelli nazionali. La Germania ha espresso contrarietà. L’Ungheria è ostile, Byd l’ha scelta per le sue fabbriche. La Svezia di Volvo è dubbiosa. La Francia guida la manovra “protezionista”. Italia e Spagna seguono la sorella latina, tra legittimazione atlantica del governo e protezione di filiere deboli.

Un rapporto da recuperare

Nuovo passo del Valzer italiano nei confronti della Cina: l’obiettivo di Giorgia Meloni ora è la riappacificazione con Xi Jinping. Nonostante l'uscita dalla Bri il desiderio è d'incontrare il leader cinese entro luglio.

L’alba di una nuova intesa cordiale

Dopo la perdita dell’alleato italiano, la Cina punta sulla Francia. In queste settimane il Comitato Centrale del PCC e l’Eliseo lavorano a un incontro fra Macron e Xi.

Il piede cinese in Europa

Con un modus operandi che non può esserci del tutto nuovo, la Cina sta sempre più puntando sull'Italia per forgiare le nuove rotte geopolitiche dell'ordine mondiale che verrà. Marco Lupis in "Ombre cinesi sull'Italia" ricostruisce il lavoro economico, politico e d'intelligence portato avanti da Pechino negli ultimi anni a tal fine. Un'indagine quanto mai fondamentale per proteggersi prima che le maglie cinesi si facciano troppo serrate.
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