Il capitale talebano

Alokozay, Azizi, Bayat, Kamgar: questi alcuni dei magnati che stanno approfittando della graduale normalizzazione del sistema di potere afghano per fare ritorno nel paese (senza lasciare indietro i loro ingenti capitali). Un controesodo che si fa strada principalmente dai Paesi del Golfo (su tutti gli Emirati Arabi Uniti).

La mano emiratina in Afghanistan

Il Consigliere nazionale per la sicurezza emiratina, Tahnoon bin Zayed al-Nahyan, sta stringendo accordi commerciali coi talebani nel tentativo di rafforzare il suo legame con la rete Haqqani che governa l'Afghanistan. La strategia passa dall’accordo fra Etihad e Kam Air che solidifica l’influenza nel Paese tramite il settore aereo (ad oggi Abu Dhabu gestisce già i quattro aeroporti principali afghani).

L’ora del raccoglimento

L'attentato alla Sala Concerti Crocus presenta a Putin l’occasione per demolire una volta per tutte il dissenso che serpeggia nel Paese in relazione al conflitto in Ucraina, per alimentare invece il senso di rivalsa, rinvigorito dalle fiamme che ancora divampano a Mosca. Immagini che risvegliano paure e ansie collettive, con l’Occidente che fiuta il pericolo di un cambio di passo repentino dello Zar.

Il fuso orario islamico

Per quanto l'Occidente abbia tentato negli scorsi decenni di convertire i popoli islamici al proprio modello, è impossibile impedire al Vicino e Medio Oriente di seguire la propria vocazione islamista, che mai abbiamo compreso (perché fuori dal nostro modo di pensare) e le cui conseguenze pratiche non riusciamo ad accettare. Nonostante gli anni, nonostante i tentativi, nonostante il continuo scambio commerciale e culturale.

Il secolo talebano

175.000 afghani sono morti per niente: e adesso, mentre la costruzione del nuovo mondo talebano è cominciata, il loro Paese è in condizioni peggiori che nel 2001.

L’Afghanistan di Tiziano Terzani

"Lettere contro la guerra" dimostra che un'analisi geopolitica intellettualmente onesta è necessaria all'impegno umano per la pace. Una lezione di giornalismo.

Il ritorno dei talebani

Viaggio tra auto-proclamati terroristi (contro l'ennesima invasione straniera, dal loro punto di vista) che studiano fuori dalle madrase da uomini delle istituzioni. Benvenuti nel Paese più surreale del mondo.

Lawrence d’Afghanistan

Nel 1928 “Lawrence d’Arabia”, sotto mentite spoglie, è inviato in una stazione militare al confine con l’Afghanistan: come mai? Inaugura rivolte... Storia con lettera inedita

Il ponte per l’Afghanistan

Reportage da Termez, Uzbekistan, al confine con l’Afghanistan. Il Ponte dell’Amicizia – su cui sfilarono in ritirata i sovietici – è diventato una porta blindata

ADM: Afghani di Distruzione di Massa

Kabul è caduta, catturata dai Talebani di Hibattulah Akhundzada. Qualcuno piange per il triste evento (i collaboratori dell'Alleanza Atlantica), ma c’è anche chi sorride: la Turchia, ad esempio...

Nessun rimorso

In Afghanistan non si poteva vincere: è l’ennesimo fallimento della diplomazia liberal. Ora andiamocene senza guardarci indietro

Il nuovo Grande Gioco

Il ritorno all’ «ordine talebano» può diventare una pistola puntata contro la Cina (confini dello Xinjiang musulmano), l’Iran (rivalità ideologica e religiosa) e la Russia (retaggio storico), dunque un fattore di instabilità nell’hearthland. Al momento tutti sono seduti al tavolo, il domani è quanto mai incerto. Questa è la scommessa della Casa Bianca.  
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