OGGETTO: Nichilismo a puttane
DATA: 15 Gennaio 2022
FORMATO: Letture
AREA: Europa
La secolarizzazione degli spiriti è compiuta e l’Occidente è franato sotto il peso del nichilismo. Quando una babilonia di ideologie soppianta l’uomo, il sesso resta l’unico modo per annientare l’ombra della morte. Annientare, l’ultimo romanzo di Michel Houellebecq.
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Esiste un punto, nella vita occidentale, in cui il romanticismo incontra il capitalismo industriale, il sesso lambisce gli estremi della morte, il peccato incrocia la misericordia, il desiderio si imbatte nella disperazione. È il punto G di Annientare – ultimo romanzo di Michel Houellebecq, appena pubblicato in Italia da La Nave di Teseo – un lembo di tessuto ad alta sensibilità erogena nei confronti della decadenza, zona di massima innervazione al tocco del nichilismo. 

È l’era della postdemocrazia e nel 2027, in Francia, le elezioni presidenziali stanno per fungere da autodafé nei confronti di un sistema democratico moribondo e privo di orizzonti, in cui le idee, come rapaci, hanno artigliato le menti umane e la società è scomponibile per categorie ideologiche. Nel cuore di un’Europa in decomposizione, che non ha saputo salvare se stessa, l’uomo si avvinghia alla logica del pensiero religioso – “Il peccato originale del cristianesimo, per come la vedo io, è la speranza” – o a forme di attivismo identitario, il potere politico amoreggia selvaggiamente con quello tecnocratico– il governo è roccaforte inespugnabile di ex enarchi – il terrorismo del pensiero erge a proprio bersaglio la visione progressista del mondo, sferra attacchi informatici versoistituzioni politiche e tecnologiche, colpisce obiettivi concettuali, come aziende leader sul mercato della vendita di liquido seminaleo siti porno, esempi di portavalori dell’ideologia ufficiale. 

“Cosa poteva mai esserle saltato in mente quando, nell’immenso catalogo di genitori biologici che doveva averle messo a disposizione l’azienda californiana di biotecnologie per la quale aveva optato, aveva scelto un genitore di razza nera? Probabilmente la volontà di affermare allo stesso tempo la sua indipendenza di spirito, il suo anticonformismo e il suo antirazzismo. Aveva usato il suo bambino come una specie di cartellone pubblicitario, come un mezzo per mettere in mostra l’immagine che desiderava dare di sé, calorosa, aperta, cittadina del mondo”.

Michel Houellebecq, Annientare

Annientare (La nave di Teseo) di Michel Houellebecq

Il futuro guarda al passato, alla chimera del Trentennio glorioso, e il ministro dell’economia, Bruno Juge – affascinato dal pensiero di Taine, Renan, Toynbee, Spengler e dalla psicologia dei boomer – sogna di riportare il paese al ’45-’75, riscoprendo il fascino dell’economia centralizzata e abbandonando definitivamente le ingenue ipocrisie di una politica di start up nation

“I boomer originali, quelli da antologia, i creatori e capitani d’industria, quelli con cui sperava di favorire la rinascita in Francia, non li aveva mai incontrati, e del resto ormai erano quasi tutti morti; come le scopatrici leggendarie degli anni Settanta, con le loro fiche pelose, morte anche loro, li avevano per così dire accompagnati nella tomba”.

Michel Houellebecq, Annientare

Michel Houellebecq, nel suo romanzo più tradizionale, si fa cantore di una Francia tipicamente sciovinista, che si muove funambolicamente fra le direttive europee – candidamente indifferente alle sanzioni previste in materia di libera concorrenza, dazi doganali o appalti pubblici – cerchiobottista fino al midollo e persuasa d’essere too big to fail, sempre pragmaticamente pronta a riaffermare il proprio attaccamento all’Europa e protendere le labbra verso le guance di cancellieri tedeschi. 

“C’era un che di sessuale nel rapporto tra Francia e Germania, qualcosa di stranamente sessuale, e c’era da parecchio tempo”.

Michel Houellebecq, Annientare

Una Francia che non solo si mostra resistente all’Unione europea, ma anche poco incline alla protezione dell’impero americano. 

“La guerra commerciale tra gli Stati Uniti e la Cina non è mai stata così violenta, sono quasi vent’anni che va avanti, e l’impressione è che si inasprirà sempre di più, che non finirà mai, tranne forse con un’autentica catastrofe. Un confronto militare. Commercialmente, i cinesi sono nostri nemici, è certo, ma non per questo gli americani sono nostri alleati; è una guerra in cui non abbiamo alleati”.

Michel Houellebecq, Annientare

In Annientare, il Rassemblement National è impegnato a guadagnare terreno nella corsa all’Eliseo mentre un governo dei “competenti” si lega a doppio giro a forme di razionalità economica, ad una morale antirazzista, umanista, ricevute in retaggio dagli illuministi più smidollati, prova a sparare le ultime cartucce arruolando fra le proprie truppe quei “tipi della sinistra morale un po’ vecchiotti, e forse due o tre ebrei se se ne trovano, per dovere di memoria”, al fine di smuovere i centristi umanisti e far leva su quell’elettorato che teme l’ascesa di personalità della razza di Éric Zemmour. Con quello che potrebbe essere il suo ultimo romanzo, il letterato più profetico d’Occidente rade al suolo ogni ideologia condizionata da forme di progressismo sregolato e legato alla deriva nichilista d’un mondo gravemente compromesso sul piano intellettuale, nonché di una classe – quella colta – sull’orlo del fallimento etico ed estetico, avviata verso un programmatico e definitivo svilimento, acuito dal sistema di una normatività pseudo-totalitaria, capace di infettare lentamente – come il bacillo della peste – ogni interstizio della vita quotidiana.

“Da un secolo a quella parte, altri uomini erano apparsi, in numero crescente; erano ridanciani e viscidi, non avevano nemmeno la relativa innocenza della scimmia, erano guidati dalla missione infernale di rosicchiare e corrodere ogni legame, di annientare ogni cosa necessaria e umana”.

Michel Houellebecq, Annientare

La modernità – houellebecqianamente intesa – si presenta come un continuo proliferare di alfabeti e linguaggi da decrittare, non solo da parte di hacker al servizio dell’intelligence governativa – ammiratori di Assange e Snowden che si aggirano fra le stazioni deserte del métro, con iPhone desueti alla mano, per decifrare graffiti in codice – ma soprattutto da parte dell’essere umano, vero laboratorio di lessicologia postmoderna. L’uomo e la società corrono su due binari spazio-temporali nitidamente differenti, vivono con fusi orari diversi. Mentre la collettività è sempre più assoggettata alle dottrine di movimenti che predicano l’estinzione dell’umanità favorendo il suicidio, l’aborto, l’eutanasia, il cannibalismo – correnti che supportano la deep ecology, l’ecofascismo, organizzazioni provocatorie come la Church of Eutanasia – il singolo individuo, a cui il mondo scorre davanti agli occhi con la sua congerie di scelleratezze, si aggrappa allo stato di natura, alle sue particelle elementari, riduce all’osso i rapporti umani, tenta di criptarli entro schemi di linguaggio tradizionale, laddove ogni formula alternativa ha già mostrato i propri limiti in termini esistenziali. 

“La famiglia e la vita coniugale, questi erano i due poli residui attorno ai quali si organizzava l’esistenza degli ultimi occidentali, in quella prima metà del ventunesimo secolo”.

Michel Houellebecq, Annientare

Nella fitta e intricata babilonia di ideologie non c’è più posto per l’uomo e per i suoi elementi basilari – la vita e la morte – relegati ai margini del creato. I figli come fattori di distruzione della vita coniugale, la malattia come una condizione di cui vergognarsi, sono entrambi atomi da neutralizzare. La secolarizzazione degli spiriti è compiuta, non c’è più spazio nemmeno per l’amore – che nelle sue precedenti opere, fino a Serotonina, assume invece un ruolo salvifico –, in Annientare è il sesso ad intervenire, quasi come un prolungamento della tenerezza, per proteggere le relazioni umane, coppie in disfacimento formate da incontri di solitudini, contraddistinte da una laicità dei rapporti, amori burocratici. 

“In quanto rappresentanti delle più alte categorie socioprofessionali, non intendevano certo abbassarsi e ritenevano fondamentale che il naufragio della loro coppia avvenisse incondizioni di civiltà ottimali”.

Michel Houellebecq, Annientare

Nell’era asessuata che ha sacrificato l’amore sull’altare della vanità e in cui lo status sociale è divenuto il totem assoluto della borghesia, è infatti il sesso – unica alternativa al nulla relazionale – ad accompagnare, nel migliore dei casi, l’uomo verso il viale del tramonto. Niente, infatti, unisce una coppia come un orgasmo o l’attraversare insieme la valle della morte, seppur scortato dall’ombra di un’ingombrante malattia. Un uomo, un maschio, in particolare, può anche essere assediato da patimenti fisici – asserisce Houellebecq – ma “cazzo e cervello” possono continuare a vivere di vita propria, senza che la dignità del dolore sia compromessa da una diretta sollecitazione sessuale. Annientare, in definitiva, è una lunga elegia della solitudine umana, di quel dolore, palpabile come un addome acuto, chea ccompagna l’uomo dal principio alla fine, nel suo piccolo purgatorio individuale, una modernità che teorizza tutto e non avverte più nulla sottopelle, se non l’inequivocabilità della fine.

Non eravamo fatti troppo per la vita, vero? Era un pensiero triste, e sentì che Prudence era sul punto di piangere. Forse in definitiva aveva ragione il mondo, pensò Paul, forse non trovavano posto in una realtà che si erano limitati ad attraversare con incomprensione spaurita. Ma erano stati fortunati, molto fortunati. Per la maggior parte delle persone la traversata era, dall’inizio alla fine, solitaria”. 

Michel Houellebecq, Annientare

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