L'editoriale

Muskalzoni e profeti

Mentre tutti i riflettori erano puntati su Elon Musk - un mero affarista a cui interessa poco della situazione politica italiana - sul palcoscenico di Atreju hanno sfilato insieme a Giorgia Meloni anche Edi Rama e Rishi Sunak. E’ la formazione dell’asse Roma-Tirana-Londra di cui parlammo sulle colonne di Dissipatio in tempi non sospetti. La premier è passata al livello superiore del grande gioco e ora entra nel solco di Tony Blair che aveva incontrato proprio quest’estate in Albania e studia la sua Terza Via europea.
VIVI NASCOSTO. ENTRA NEL NUCLEO OPERATIVO
Per leggere via mail il Dispaccio in formato PDF
Per ricevere a casa i libri in formato cartaceo della collana editoriale Dissipatio
Per partecipare di persona (o in streaming) agli incontri 'i martedì di Dissipatio'

Chi conosce da dentro gli ambienti di sinistra conosce bene il malcontento e lo stato di paralisi in cui versa il Partito Democratico. Bastava farsi un giro agli studios di Tiburtina dove si è svolta l’assemblea nazionale per percepire il sentimento comune dei giovani e vecchi militanti. Soprattutto quando dall’altra parte del Tevere, a Castel Sant’Angelo, andava in scena la prima Atreju governativa di Fratelli d’Italia. Partecipatissima dal primo all’ultimo giorno. Il vento è cambiato profondamente in poco più di un anno. La famosa “contro-egemonia” di destra è in stato di avanzamento. E il destino ha voluto che Giorgia Meloni, una spanna sopra ai suoi – nelle fila del partito c’è la corsa a non andare in televisione – è passata al livello superiore dello scontro del grande gioco.

La premier italiana ha un punto di debolezza e uno di forza. Il punto di debolezza è la sua primissima cerchia troppo familistica e poco inclusiva. Oltre a sua sorella Arianna, moglie del Ministro Lollobrigida sua nemesi e bussola, viene affiancata quotidianamente da un’altra donna, Patrizia Scurti, capo della segreteria particolare, che invece è la sua ombra, nonché moglie del suo capo della scorta. La loro figlia, Camilla Trombetti, sta con loro a Palazzo Chigi, al fianco del fedelissimo Giovanbattista Fazzolari, nell’Attuazione del Programma di Governo. Il punto di forza invece è il fatto di giocare sempre in anticipo. Quando era in campagna elettorale già ragionava da Presidente del Consiglio, quando è diventata Presidente del Consiglio già ragionava da leader europeo. 

Giorgia Meloni ha così studiato per rendere il suo mandato analogo a quello di Angela Merkel, un’altra leader conservatrice – e donna – che ha lasciato il segno, nel bene e nel male, nella storia d’Europa, e iniziato ad architettare un progetto di Terza Via europea, alternativa ai socialisti e ai popolari. 

Non a caso, ha puntato sul consolidamento di un asse metapolitico che vede Roma legarsi a Londra e Tirana, tramite i rispettivi leader Rishi Sunak e Edi Rama, con una proiezione sull’India di Narendra Modi. Siamo di fronte a un nuovo paradigma geografico che non è ancora strutturato, ma risulta ad oggi un forte tentativo di guardare a nuovi orizzonti strategici. Così ha passato le vacanze proprio in Albania lo scorso agosto, dove si è incrociata con Tony Blair, anche lui di passaggio, in visita di Edi Rama. Già protagonista assoluto della politica occidentale quando da noi lo era Silvio Berlusconi, ora diventato consulente politico tramite la sua organizzazione no-profit Tony Blair Institute for Global Change, che nell’anno passato ha macinato utili per quasi cento milioni di dollari. Il motivo della sua presenza è presto spiegato: lo stesso governo albanese figura fra i clienti di Blair, che fra gli altri suoi assistiti può contare banche e multinazionali.

Roma, Dicembre 2023. XIII Martedì di Dissipatio

Un network ramificato e potente su cui poggia un giro d’affari che nel 2021 gli è costato il coinvolgimento nei cosiddetti Pandora Papers. La medesima organizzazione che fa capo all’ex Premier britannico ha organizzato il Global Progress Action Summit, un simposio con invitati di spicco provenienti dagli ambienti della sinistra di tutto il mondo. Fra I nomi più importanti: Keir Starmer – capo del partito laburista inglese (che i sondaggi danno come favorito alle elezioni del 2024) – Sanna Marin – ex premier finlandese (ora consulente a tempo pieno per GPAS) – Magdalena Andersson – ex premier svedese – Jonas Store – primo ministro norvegese – Frans Timmermans – già commissario europeo ora in cerca di gloria in patria – e numerosi altri rappresentanti politici da Nuova Zelanda, Canada, Europa e Regno Unito. Il “conclave della sinistra” nelle intenzioni vuole restituire una linea comune, sulla falsa riga della Terza Via che fece passare alla storia lui e Bill Clinton, a chi sembra navigare in un mare in tempesta, in balia delle violente correnti che arrivano da destra. Se non sorprende sicuramente fa riflettere l’incontro fra Giorgia Meloni e l’uomo che sta dietro tutto questo. Il contenuto del loro colloquio non è trapelato, ma le ricostruzioni sembrano suggerire qualcosa.

Giorgia Meloni era e rimane ancora una sorta di oggetto misterioso della politica internazionale, quindi che Blair abbia accolto calorosamente l’idea di parlare con il nuovo Premier italiano non deve sorprendere.  L’ascesa italiana nelle stanze del potere europee passa anche da una rimodulazione del proprio impianto ideologico. Dunque ecco Blair, l’uomo giusto al momento giusto. La sua prossimità serve a rassicurare i grandi interlocutori sulla volontà di una Terza Via di destra, in parte ecumenica, cioè che riesce a tenere insieme Orban ed Edi Rama, e allo stesso tempo creare un sistema di protezione e accreditamento internazionale. Elon Musk? L’albero che nasconde la foresta. Alle sue ambizioni economiche ci penserà il Golden Power, a meno che non verranno applicati i soliti doppi standard. Lo spazio è pur sempre un asset strategico da tutelate, in nome dell’interesse nazionale….per di più come scrive Francesco Borgonovo, se lasciato nelle mani di un transumanista.

I più letti

Per approfondire

Acque nere non sgorgano più

Urlare al pericolo fascista, come ricordato da Emilio Gentile, ci preclude di osservare i veri problemi della nostra democrazia: ovvero la costante perdita di partecipazione popolare.

(S)comunicati

I social media sono la celebrazione del mezzo, non del messaggio. La pretesa di voler dire qualcosa senza la rilevanza o l'autorevolezza per farlo. L'unico antidoto di fronte al nulla è l'indifferenza.

«Ci si fida meno del Parlamento che del casinò, che viene ritenuto più onesto». Il verdetto di Renato Mannheimer

Il Prof. Renato Mannheimer commenta il mondo che ha contribuito a creare, dove l’uso dei sondaggi sopperisce alla mancanza di visione della classe politica.

La metamorfosi del populismo. Lo scenario di Franco Cardini

Come i rivoluzionari e gli estremisti, i populisti se non scompaiono sono condannati a trasformarsi in conservatori o in progressisti “moderati”.

Il mondo dopo la rivoluzione tecnologica

Intelligenza artificiale, automazione, disoccupazione tecnologica: il mondo sembra dividersi tra giovani seguaci di Musk e Bezos e coloro che maledicono i robot e tutti gli sviluppi tecnologici. Quale futuro ci aspetta? Che fare per evitare la catastrofe?

Gruppo MAGOG