OGGETTO: L'unica arma è la penna
Dal Dispaccio #14 del 29.11.2023
I Servizi Segreti italiani piangono la scomparsa di Alfredo Mantici, simbolo dell’intelligence reale: un cursus honorum lungo trent’anni che lo ha portato ai vertici degli apparati di sicurezza. «La situazione in ucraina? finirà con un congelamento in stile coreano. magari lungo 70 o 80 anni»
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«Non è importante sapere cosa fa l’intelligence perché non è proponibile saperlo, l’intelligence lavora in segreto, quello che invece è importante è conoscere la cultura dell’intelligence, la società deve sapere a cosa serve un’agenzia di spionaggio, qual è la sua funzione non quali sono le sue attività segrete», così parlava Alfredo Mantici intervistato da Lorenzo Bruno su 2righe, e a ben vedere, in queste parole pubblicate ormai un anno fa c’è molto di ciò che serve sapere sull’uomo che fu punto di riferimento del SISDE prima e dell’AISI poi.

Questo articolo è stato inserito nell’ultimo Dispaccio, una lettera confidenziale di 8 pagine in pdf riservata ai membri del nucleo operativo di Dissipatio con contenuti e informazioni esclusive e inedite. Sempre da stampare, maneggiare, e conservare con cura.

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