OGGETTO: Geospazio di Leonardo
DATA: 07 Febbraio 2021
SEZIONE: inEvidenza
L’Italia, nonostante la crisi della classe politica che perdura da oltre un ventennio, ha ancora numerose frecce al proprio arco che, se ben indirizzate, potranno ricollocare il Paese negli scenari galattici del futuro.
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L’avanzare della rivoluzione tecnologica, di cui la pandemia Covid 19 ha contribuito ad accelerare il processo, sta influendo in modo considerevole sugli equilibri interni ed internazionali degli Stati. Grandi passi in avanti sono stati compiuti anche in ambito aerospaziale, al punto da indurre alcuni studiosi ad affermare che questa sarà l’epoca della grande espansione spaziale. Ciò è vero se si considera che le nuove grandi potenze -su tutte la Cina- si sono adeguatamente attrezzate per la conquista di questa nuova frontiera che ormai costituisce uno dei fattori fondamentali delle economie delle Nazioni più avanzate: prova ne è il crescente investimento finanziario. A ciò si aggiunga che lo sviluppo delle attività legate al settore spaziale sta avendo un impatto positivo nel generare nuova economia. A tal proposito, basti pensare agli effetti legati alla navigazione satellitare, ovvero il famoso GPS (oggi abbiamo anche Galileo e Glonas), che sta divenendo uno degli asset indiscutibili delle superpotenze miranti ad avere a disposizione una costellazione satellitare legata alla navigazione e all’osservazione della terra. È evidente che, in questo nuovo processo di sviluppo, i cui effetti potremmo equiparare a quelli prodotti dalla rivoluzione industriale, i Paesi che impiegheranno maggiori risorse nei settori dell’innovazione giocheranno da protagonisti nei futuri scenari geo-economici e geopolitici.

L’Italia possiede una lunga tradizione spaziale che nasce nei tempi di Luigi Broglio. Basti ricordare che dopo Stati Uniti ed Unione Sovietica siamo terzi nel lancio, in modo autonomo, di razzi e satelliti ponendoci così all’avanguardia nell’attività spaziale. Anche se in Europa hanno preso il sopravvento la Germania e la Francia, molto forti e determinate ad investire, l’industria italiana può vantare ancora una qualità elevata, nonché un ottimo potenziale, componendosi di tantissime piccole industrie che presidiano tutta la filiera del settore che conta 6.400 addetti ed ha un fatturato di circa due miliardi all’anno. A penalizzarla, purtroppo, è la discontinuità dell’azione politico scientifica che dovrebbe fungere da solido e valido sostegno per le sempre più ardue sfide internazionali. Nonostante ciò l’Italia vanta eccellenze come Leonardo S.P.A. che rappresenta, per utilizzare una metafora calcistica, un autentico fuoriclasse. 

Leonardo S.P.A. è una società partecipata al 30% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, che opera direttamente e attraverso proprie controllate in diversi settori, militari e civili. A livello globale si colloca tra i maggiori player del settore, prende parte ai maggiori programmi internazionali ed europei e risulta un partner affidabile per Governi, Istituzioni e clienti privati. Nel 2005 l’azienda, allora Finmeccanica, si è resa protagonista della costituzione della Space Alliance attraverso una partnership strategica con la francese Thales finalizzata a collocarsi sui mercati per soddisfare efficacemente le nuove esigenze con un’offerta, unica nel suo genere, che spazia dal campo della comunicazione alla navigazione, passando per l’osservazione e la ricerca scientifica. All’interno del contesto della Space Alliance Telespazio (67% Leonardo e 33% Thales) è responsabile dello sviluppo e della gestione di sistemi di terra, operazioni e servizi satellitari, mentre Thales Alenia Space (67% Thales e 33% Leonardo) si occupa della fabbricazione di satelliti e di strutture orbitanti. 

La sua struttura e l’elevata capacità nel realizzare tecnologie innovative, fanno di Leonardo S.P.A.  una realtà all’avanguardia nella progettazione e sviluppo di sistemi spaziali, nella gestione dei servizi di lancio e di controllo in orbita dei satelliti, ma anche nell’importantissimo settore dei servizi di comunicazione, navigazione, localizzazione satellitare e osservazione della Terra. Circa quest’ultimo l’azienda partecipa da protagonista al programma di osservazione della Terra della Comunità Europea Copernicus, a quello di navigazione satellitare Galileo, nonché all’unica costellazione radar di osservazione della Terra a uso duale COSMO-SkyMed; ma anche nelle missioni ExoMars e Rosetta, così come nella Stazione Spaziale Internazionale e al sistema di esplorazione solare BepiColombo. Quest’ultimo, lanciato nel 2018 in ambito ESA rappresenta una delle missioni più ambiziose dal momento che ha l’obiettivo di osservare il Sistema Solare e il Pianeta Mercurio per valutarne l’evoluzione. Se lo spazio è dunque diventato il contesto in cui si disputeranno le sfide future Leonardo S.P.A. non si sta facendo trovare impreparata a quelle dell’innovazione e, con il piano “Be Tomorrow – Leonardo 2030”, ha delineato il percorso che dovrebbe rafforzare il core business dell’azienda, trasformarne i processi, digitalizzare il Paese e ripensare al concetto di sicurezza e resilienza.

Nella traiettoria di questo nuovo percorso rientra la recente partnership tra Telespazio e Open Fiber, finalizzata a portare la banda larga in tutta la penisola arrivando fin nelle aree più remote, ma anche il Drone Contest e il supercomputer di Genova, il “davinci-1”, che figura tra i primi cento super-calcolatori al mondo. Vi è, inoltre, la sfida “smart city” che, stando a quanto affermato dall’AD Alessandro Profumo in un’intervista rilasciata al quotidiano La Stampa, servirà a migliorare la qualità della vita dei cittadini grazie alla riconversione civile delle capacità militari utile alla creazione di un sistema di raccolta dati volto ad agevolare i servizi di trasporto e raccolta rifiuti. Leonardo S.P.A. è la prova tangibile che l’Italia, nonostante la crisi della classe politica che perdura da oltre un ventennio, ha ancora numerose frecce al proprio arco che, se ben indirizzate, potranno ricollocare il Paese negli scenari che contano giocando da protagonista le ambiziose sfide future, tra cui, per l’appunto, quella spaziale, ottenendo benefici in termini di economia reale e di sviluppo.


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