Festa di San Giovanni Battista, 24 giugno 1717, tre logge londinesi ed una di Westminster si riuniscono nella locanda “All’Oca e alla Graticola”, vicino al sagrato della cattedrale di St. Paul e fondano la prima gran loggia d’Inghilterra.
Nel 1738, la massoneria, attraverso gli immigrati francesi presenti in terra turca, approda nell’Impero Ottomano ma per avere una vera e propria presenza massonica si dovrà aspettare la metà dell’Ottocento ed i primi ad arrivare saranno gli inglesi con la loggia Oriental, apripista per le successive francesi, greche e italiane.
Come precisa però Emanuela Loccia nel suo La massoneria in Turchia, edito per Mimesis, già nel 1702 nel quartiere Galata, ad Istanbul, esisteva un’organizzazione chiamata “Ordre de la Grappe” ed altre associazioni pre-massoniche vicine per carattere sia alle confraternite islamiche sia alla massoneria europea.
In prima battuta, essendo la massoneria considerata una sorta di confraternita religiosa e divulgatrice di interessi e idee occidentali, non fu abbracciata dai cittadini ottomani poiché vigeva il divieto assoluto di associazione ad Istituzioni straniere.
Nonostante il contesto sociale però non mancarono aderenti tra la stessa famiglia imperiale, basti pensare che si associò il principe Murat (20 ottobre 1872); lo stesso Murat che divenne poi sultano con il nome di Murad V.
Post Rivoluzione turca le cose cambiano: nel 1909 i turchi militanti in segreto nelle precedenti logge straniere fondano il Grande Oriente Ottomano. Grazie alla ventata riformatrice della rivoluzione, come afferma lo studioso francese Thierry Zarcone, la massoneria prospera, potere massonico e potere politico si intrecciano tra loro ed inizia quello che viene denominato “Governo massonico”.
La sconfitta del primo conflitto mondiale da parte dell’Impero ottomano arresta l’ascesa massonica, negli anni Venti del Novecento, sotto la Turchia di Kemal Ataturk, i massoni, nonostante lontani dalla politica e dal potere vengono profondamente influenzati dalle idee kemaliste.
Sull’eventuale affiliazione di Kemal alla massoneria esistono due principali tesi, la prima lo colloca tra i massoni della loggia Macedonia Risorta di Salonicco, dipendente dal GOI e tra le realtà massoniche più importanti dell’Impero ottomano. La data di affiliazione dovrebbe risalire al 1904 quando Emanuele Carasso era Maestro Venerabile.
Sulla seconda ipotesi le notizie sono incerte e vedrebbe Ataturk iniziato presso una loggia di tipo militare con sede e fondazione presso l’isola di Rodi.
Iniziato o no, Ataturk, si ritiene, fosse comunque vicino alle idee massoniche ma non del tutto convinto dell’effettiva buona condotta degli organi massonici e nel 1935 promulgò una legge che interruppe le attività di tutte le associazioni compresa la massoneria, lo stesso provvedimento che adotterà Benito Mussolini dieci anni dopo.
Il padre della Turchia moderna, nonostante i massoni rivendicassero valori repubblicani, vedeva impossibile la convivenza tra nazionalismo e lo spirito sovranazionale e universalista della massoneria.
I colpi di stato non risparmiano nessuno ed il 27 maggio del 1960 il Comitato di Unità Nazionale annuncia il golpe in radio attraverso la voce del Colonello Alparslan Turkes e, in un clima da corte marziale, i massoni riescono a guadagnarsi la fiducia dei militari. Passano gli anni, il vento politico turco si avvicina ad un clima più democratico ma i problemi tra Grande Loggia e Supremo Consiglio diventano sempre più evidenti, post “affaire Demirel”, nel 1966 un gruppo di massoni lascia la Grande Loggia di Turchia per creare una nuova Obbedienza: la Grande Loggia Massonica di Turchia.
Dal 1966 convivono quindi due Obbedienze: la Grande Loggia di Turchia dei Massoni Liberi e Accettati (riconosciuta dalla Grande Loggia Unita d’Inghilterra) e la seconda, la Grande Loggia Massonica Liberale di Turchia legata alla massoneria di stampo francese.
C’è un caso insolito che lega la Turchia e l’Italia, nonostante nel panorama internazionale massonico, un’Obbedienza riconosce solo un Obbedienza per nazione, la Grande Loggia di Turchia riconosce ufficialmente sia il Grande Oriente d’Italia sia la Grande Loggia Regolare d’Italia.