Classe ’98, nato a Chieti e cresciuto a Pescara. Dopo aver conseguito una laurea triennale in Scienze Internazionali e Diplomatiche presso l’Università di Trieste, con un terzo anno trascorso all’estero presso Sciences Po (Campus de Menton), e una laurea magistrale in Politiche Europee e Internazionali presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore a Milano, intraprende un Master in Diplomacy all’ISPI. Precedentemente caporedattore di Sconfinare, giornale universitario di Scienze Internazionali e Diplomatiche a Trieste, collabora ora ai progetti di Dissipatio, Kritica Economica e CrossfireKM. Nel tempo libero veleggia a bordo di un HobieCat16 e sorseggia buon tè.

Problemi d’apprendimento nell’era digitale

Alcuni lo sospettavano, ma i più hanno sottovalutato il problema: da quando il digitale ha fatto il suo ingresso nei luoghi dell’apprendimento, non è chiaro se abbia portato dei benefici, mentre comincia la conta dei danni.

«Fare a meno della Cina? Sarà un processo molto doloroso». La lotta per il primato tecnologico raccontata da Alessandro Aresu

Il deteriorarsi delle relazioni economiche fra Pechino e Washington avrà conseguenze inedite e potenzialmente devastanti, soprattutto per noi europei: “Io non penso che un decoupling sia tecnicamente impossibile, perché si può spingere politicamente anche verso ciò che è tecnicamente difficile. La spinta esiste, e le cose difficili rimangono difficili.  Penso che un simile processo, preso sul serio, sia estremamente costoso, e che avrebbe enormi conseguenze.»

Sull'(in)utilità delle Nazioni Unite

Nonostante il ricorso al diritto di veto abbia raggiunto un picco allarmante negli ultimi due anni, il ruolo dell’ONU non si esaurisce dinanzi alle contrapposizioni tra i “P5”, ma, al contrario, continua a giocare un ruolo fondamentale nella preservazione della sicurezza internazionale.

La diga della discordia

Una regione al centro dell’attuale competizione tra potenze emergenti mediorientali e africane. Un fiume che ha dato vita a una civiltà millenaria e scorre attraverso dieci paesi. Una diga che divide e rischia di diventare elemento di destabilizzazione nell’Africa orientale.

Il tempo della diplomazia pontificia

Il tempo è sempre superiore allo spazio. Un principio che si applica anche al progredire dell’evangelizzazione in Estremo Oriente e delle relazioni tra Santa Sede e Repubblica popolare cinese.

Una epocale corsa allo spazio

L’assalto ai cieli non è che agli inizi, ma, con il numero di programmi e missioni in continuo aumento (400 nei prossimi dieci anni), già si sgomita per non rimanere indietro.

L’interdipendenza come arma

A differenza delle previsioni teoriche sull’embedded liberalism, le interdipendenze tra economie non hanno generato una stabilità permanente, ma piuttosto moltiplicato le fonti di rischio e ampliato la sfera della sicurezza nazionale.

Il tempo perduto della democrazia

Scrive Antonio Campati in "La distanza democratica. Corpi intermedi e rappresentanza politica" (Vita e Pensiero, 2022), che è solo rigenerando la giunzione tra chi governa e chi è governato che la vita democratica stessa può essere rigenerata.

Il leone del deserto

La futura stabilizzazione della Libia, in un periodo di forti tensioni internazionali, passa attraverso la storia delle relazioni tra Roma e Tripoli.

Contro la geografia della fame

I destini nazionali di Italia e Tunisia sono storicamente accomunati sia da fattori geopolitici, che dalla lotta contro la “trappola del sottosviluppo”.

Algeri chiama Mattei

L'elemento caratterizzante delle relazioni italo-algerine è l'equilibrismo fra le ambizioni imperialistiche francesi e la necessità di trovare una "quarta sponda" maghrebina.

Salamelecchi tra Roma e Rabat

La storia delle relazioni tra Italia e Marocco fornisce alcune indicazioni su come la politica estera italiana nel Mediterraneo occidentale sia evoluta dal XIX secolo a oggi e sulle sue prospettive future.
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