Laureato in Relazioni Internazionali con Master in “Geopolitica e Sicurezza Globale”, opera come consulente nell’ambito della sicurezza collaborando con alcune importanti Security Company Nazionali. Svolge attività di docenza a contratto presso Unicusano e attività di coordinamento didattico di master universitari e corsi di formazione. Collabora attivamente con riviste e testate giornalistiche, nazionali ed internazionali, ha curato il volume “Porto di Gioia Tauro, tra città metropolitana e nuovi paradigmi geopolitici” e partecipato alla realizzazione di pubblicazioni collettanee. Ha , inoltre, supportato attività parlamentari, e da giugno 2022 è Ufficiale della Riserva Selezionata della Marina Militare Italiana.

«Continuare a ripetere che siamo al centro del Mediterraneo non aggiunge nulla. Siamo tutti al centro del Mediterraneo». Le politiche marittime secondo Pietro Spirito

Secondo il Professore, già Presidente dell'Autorità Portuale tirrenica, l'Italia vive un "provincialismo logistico" che le impedisce di assumere il suo naturale ruolo da protagonista del mare.

«Lo studio dell’intelligence andrebbe affiancato al leggere, scrivere, e far di conto, cioè alle competenze di base». La società “maleducata” secondo Mario Caligiuri

«La crisi della democrazia è crisi della rappresentanza, cioè il modo con cui noi formiamo e selezioniamo le élite democratiche. Questo è un problema che riguarda tutto l’Occidente, tutti i regimi democratici. Se, infatti, facciamo riferimento all’attualità notiamo che la guerra tra Ucraina e Federazione Russa è anche un confronto tra diversi sistemi di governo. Questo fa presupporre che oggi, e nell’immediato futuro, i sistemi che producono élite più efficienti sono quelli che hanno la maggior possibilità di prevalere.»

«L’Italia è il ponte naturale con l’Africa, ma le classi dirigenti del nord stentano a capirlo». L’autonomia differenziata secondo il Prof. Adriano Giannola

«Nel 2018 l’ex rettore della Bocconi [Guido Tabellini, ndr] in un articolo apparso sul Foglio affermava: “Occorre capire che bisogna far correre Milano anche a costo di rallentare Napoli”. Questa è ancora la soluzione che serpeggia sotto traccia e che non è stata ancora sconfessata.»

Il Mediterraneo di Ardengo Soffici

"Misteriosamente sento fluire un tempo d’oro / Dove tutto è uguale". Le poesie e i dipinti di Ardengo Soffici aiutano a riscoprire un pensiero mediterranista, per proiettare innanzitutto l'Italia, ma pure l'Europa tutta, verso il continente africano e le infinite suggestioni che il suo mare saprebbe darle.

Rimettere il Mediterraneo al centro

Nonostante una simbiosi che pare naturale, l'Italia continua a percepire il Mediterraneo come spazio periferico.

Mettere ordine nel Mediterraneo allargato

Per proiettare l'Europa in Africa, fondamentali sono gli investimenti infrastrutturali. Una partita in cui l'Italia può giocare un ruolo da protagonista.

L’alternativa emiratina

Dopo la fine della neutralità svizzera, Dubai si sta proponendo come nuovo hub finanziario globale, facendo da sponda strategica a Londra.

Il buio in fondo al tunnel

Angelo Travaglini racconta in "Yemen. Dramma senza fine" (Città del sole, 2022) il conflitto che da otto anni sta sbriciolando il Paese, e a cui non sembra esserci soluzione alle porte.

La poesia nei numeri

La stretta relazione fra economia e letteratura è l'oggetto dell'ultimo libro di Pierangelo Dacrema e Francesco Dionesalvi, “Conversazione tra un economista e un poeta” (edizioni All Around).

«L’economia del mare rappresenta oltre il 3% del reddito prodotto in Italia e dà lavoro a oltre 450.000 lavoratori». L’analisi di Renato Midoro

La centralità del Mediterraneo negli scenari geopolitici che si stanno aprendo porta a chiedersi quale ruolo potrebbe ricoprire l'Italia nel futuro dell'economia marittima.

L’astro d’Italia

Il poderoso programma d'investimenti in atto è la prova che il Porto di Genova rimane la chiave per la crescita economica del Paese.

«Ci si fida meno del Parlamento che del casinò, che viene ritenuto più onesto». Il verdetto di Renato Mannheimer

Il Prof. Renato Mannheimer commenta il mondo che ha contribuito a creare, dove l’uso dei sondaggi sopperisce alla mancanza di visione della classe politica.
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