Geopolitica degli scacchi

Una volta erano Spasskij e Fischer, oggi Dommaraju e Liren. Dal bipolarismo a un multipolarismo confuso e in continua variazione: vecchi rancori, equilibri altalenanti e il tutti-contro-tutti nel “tutti per uno” dei BRICS+. Fra una mossa del cavallo, un arrocco e uno scacco al Re.

La policrisi di dicembre era in calendario

Le sessioni di approvazione del bilancio causano annualmente e prevedibilmente crisi politiche, vere o presunte. In questi giorni Francia, Corea del Sud e Russia ci raccontano la loro identità e il loro futuro tramite i loro dibattiti parlamentari, documenti finanziari e addirittura golpe. Alla policrisi del presente si affianca un'altra policrisi, quella delle molteplici crisi simili e indipendenti in luoghi diversi.

Un mondo di talpe

L’Italia e il mondo assomigliano sempre più a un romanzo di Le Carré. Il suo linguaggio, il linguaggio di Dissipatio, è sempre più diffuso tra opinionisti e opinione pubblica. Dal fronte meloniano a quello israelo-iraniano, passando da uno sconosciuto hacker siciliano, il presente è una grande spy story.

Cane sciolto

La decisione di portare avanti il countdown nucleare, un anonimo funzionario amministrativo, un'azienda pronta a garantire laute ricompense, le proteste degli eco-attivisti. Un racconto di Giulio D'Alessandro.

La danza mentale di Mario Draghi

L'ex Premier scherza sul suo futuro alla Fondazione Corriere della Sera, e schiva agilmente le provocazioni sullo scontro sotterraneo con Mario Monti. Ma le battute sul suo futuro europeo arrivano e l'ex BCE non dà l'impressione di volerle schivare troppo.

IMEC e BRI, corridoi imperiali

I corridoi sono sempre stati presenti nella storia geopolitica. Di fatto non si è mai trattato di mere estensioni rettilinee, quanto di aperture dalle concettualità ben più vaste di quelle espresse in termini geografici. Asia e Indo-Pacifico - quest’ultimo con la partecipazione statunitense - si protendono verso un Occidente che deve decidere se cedere o meno al declino.

Nessuno al timone della nave

La Conferenza sulla Sicurezza di Monaco - svoltasi fra il 16 e il 18 febbraio - ha sondato l’umore della politica internazionale. Il responso è desolante: l’ordine globale che pensavamo stabile e trionfante è definitivamente crollato. Nessuno è più al timone del sistema interstatale, e i circoli viziosi si autoalimentano verso lo scontro frontale. Lucidità e pragmatismo diventano rare e ricercate eccezioni; sorprendente è però il luogo in cui le troviamo.

Sull'(in)utilità delle Nazioni Unite

Nonostante il ricorso al diritto di veto abbia raggiunto un picco allarmante negli ultimi due anni, il ruolo dell’ONU non si esaurisce dinanzi alle contrapposizioni tra i “P5”, ma, al contrario, continua a giocare un ruolo fondamentale nella preservazione della sicurezza internazionale.

La stampa è libera d’informare i fatti

La mitologia sul giornalismo si scontra con la realtà dell'informazione odierna: una casta contraddistinta da sciatteria e pressapochismo, in Italia e all'estero.

Criptovalute alla guerra

Protagoniste defilate nella guerra in Ucraina: delle criptovalute se ne parla poco, ma i numeri descrivono una situazione che bisognerebbe tenere in considerazione.

Il mito svizzero

Nel corso del Novecento le fondamenta idealistiche della nazione elvetica sono mutate in un materialismo eccessivo, che ora sta mostrando la sua vera natura.

La seconda pietra

La morte di Benedetto XVI ha portato alla luce i malumori che regnano fra le mura di Pietro. Dopo il libro di Padre Georg Gänswein ora è il turno del Cardinal Müller.
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