Il senso di Helsinki per la guerra

I rumori ovattati dalle distese innevate non allontanano i pericoli incombenti di un rinnovato conflitto. Epigoni dei combattenti degli anni Quaranta, i finlandesi si preparano al peggio e, prima che il sole sorga, si accingono a difendere per l’ennesima volta la loro terra dal nemico di sempre, la Russia.

La locomotiva è l’Europa

Kissinger evidenziava un problema importante nel chiedersi “Chi devo chiamare quando voglio chiamare l'Europa?”. La mancanza, non solo di un interlocutore, ma più in generale di un riferimento per quanto riguarda la politica estera europea ha contribuito al rallentamento del processo di integrazione tra gli Stati Membri più di ogni altra questione sovranazionale. Dal 2019, però, le cose stanno cambiando.

Il modello Friedrich Merz sa già di vecchio

Fiaccata dalle tensioni geopolitiche e da due di recessione economica, la Germania si affaccia alle elezioni federali senza una vera prospettiva di lungo respiro. Alleati riottosi e ricette fallimentari rischiano di vanificare l’avventura di Merz prima del via, mentre incombe la minaccia di Trump. Il futuro rimane così molto incerto per Berlino.

«Egli viene da una corrente ideale che ha creduto nella missione della Romania come mediatrice tra Occidente e Oriente». Maurizio Stefanini sulla vita di Vintilă Horia

«È la storia di un esule romeno, di un grande scrittore perseguitato dal totalitarismo comunista, che dopo aver scritto uno dei suoi libri più importanti e decisivi (simbolo della sua dissidenza intellettuale e politica) viene colpito da uno spregevole processo mediatico di disinformazione la cui regia è affidata alla Securitate. Un processo di disinformazione (nelle sue logiche ancora molto attuale) che lo portò ad un progressivo isolamento intellettuale e alla rinuncia di Horia e alla mancata consegna del Premio Goncourt.»

Lagardenomics, o della liquidazione totale

Hanno fatto discutere le parole della Governatrice BCE Christine Lagarde, che ha proposto di rispondere alle future politiche economiche trumpiane incoraggiando un maggiore consumo americano. Una contrarietà a dinamiche di tit-for-tat, ossia ‘occhio-per-occhio’, che in mancanza di reciprocità è difficile pensare non andranno comunque a concretizzarsi.

La fine della cristianità

Dal tramonto della cristianità al ritorno del paganesimo: Chantal Delsol racconta la lunga ritirata della Chiesa e il nuovo orizzonte spirituale dell’uomo contemporaneo, tra nostalgie perdute e silenziosi testimoni del Vangelo.

Decisioni storiche e rotte atlantiche

Le giornate del G20 brasiliano hanno regalato fatti e non-fatti dei quali si parlerà a lungo. Tra questi, il limbo dell’accordo tra Unione Europea e MERCOSUR potrebbe concludersi, e l’Italia deve decidere cosa fare. Qualsiasi sarà la decisione presa, ne conseguirà molto in casa e a livello internazionale. Tale è la natura delle decisioni storiche: dirompenti e dai risvolti ubiqui.

L’Europa incompiuta

Le crisi non attendono, la carta patinata esprime solo un moto dell'animo che, guardando ad un unico aspetto, quello del business, tralascia prospettive operative, tempistiche, fattibilità. L'Europa - anche leggendo l'European Defense redatto dal Boston Consulting Group - si scopre più indifesa e meno coesa che mai in un momento in cui i ritardi appaiono incolmabili e la politica assurge allo stato di pura impalpabilità.

Una via di fuga dalla crisi tedesca

L’articolato sistema UE potrebbe produrre una politica estera coerente. Gli mancano però delle caratteristiche fondamentali. Una di queste è la piena salute dei componenti fondamentali del sistema – ed il più importante di questi è la Repubblica Federale di Germania. Politicamente, economicamente, spiritualmente la Germania non sta bene e trascina in fondo tutti noi. Le elezioni chiamate per il 23 febbraio rappresentano forse una speranza?

Un losco affare serbo

Il primo novembre alle ore 11:33 è crollato il tetto della stazione di Novi Sad in Serbia provocando 14 vittime. L’episodio pone nuova attenzione sulla situazione dell’edilizia pubblica serba, sempre più lontana dalle normative europee e sempre più vicina alle mafie. Le proteste di massa che sono seguite all'incidente hanno visto la partecipazione di una fascia trasversale della popolazione, oltre a violenti disordini sedati dalla polizia.

Populismo in salsa baltica

In Lituania il populismo guadagna consensi, Nemuno Aušra (l’alba di Nemunas) è ora il terzo partito del Paese: la nuova formazione di Remigius Žemaitaitis ha ottenuto il 15% dei voti. In molti sono d’accordo con Gitanas Paluckas, potenziale prossimo Primo Ministro, nell’affermare che il suo successo non sia altro che una “bolla inflazionata” destinata a scoppiare dopo le elezioni; ma anche se effettivamente questo scenario si verificasse resta il fatto che venti rappresentanti del partito siederanno nel Parlamento monocamerale. La bolla inflazionata è stata votata da oltre 186.000 lituani. Il populismo attrae e questo è un fatto che non può essere ignorato.

La fragilità dei Paesi sicuri

L'accordo per il trasferimento dei richiedenti asilo dall'Italia all'Albania riapre un acceso dibattito sulla definizione di "Paese Sicuro", evidenziando le sfide legali e le divergenze tra la normativa nazionale e gli orientamenti dell'Unione Europea riguardanti la protezione internazionale e i diritti dei migranti.
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